[RETRO] Warhammer 40.000 Fire Warrior
Warhammer 40.000 Fire Warrior. E già dovrei aver detto tutto. Per quei pochi che ancora non lo conoscessero, questo universo di gioco è una sorta di mix tra fantascienza pura e dark fantasy, originato da giochi strategici con miniature e arrivato anche alle sue incarnazioni videoludiche. E spacca. Di brutto! Il gioco che stiamo per vedere è uscito nel 2003 per Playstation 2 e PC, sviluppato da Kuju Entertainment e pubblicato dalla THQ. Si tratta di un FPS abbastanza classico, con una grafica buona, ma non eccelsa neppure per l’epoca, dove ci ritroveremo a impersonare un Guerriero del Fuoco Tau, (per chi non fosse pratico con l’universo di WH40K, i Tau sono una razza aliena non dissimile dai Grigi della moderna mitologia UFO, ma sicuramente più alti e prestanti e, principalmente, maldisposti). I nostri nemici? Gli Umani dell’Imperium e le oscure Forze del Caos. Per essere un FPS, Fire Warrior possiede anche una trama discreta ma non originalissima: noi partiremo in battaglia per salvare un pezzo grosso del nostro schieramento, rapito apparentemente da umani, aiutati dagli Space Marines (i guerrieri potenziati geneticamente e chirurgicamente che combattono per l’Imperatore dell’Umanità), ma che ovviamente finisce per complicarsi non poco.
Il 41° Millenio va a fuoco
Come già detto, il gioco si presenta come un First Person Shooter. Durante la campagna single player, che conta ventuno livelli con una buona curva di difficoltà, potremo utilizzare innumerevoli armi facenti parte di WH40K, sia della fazione Tau, sia delle altre razze presenti nella galassia. La campagna singleplayer ripercorre un arco di 24 h della missione di questo Guerriero del Fuoco, che risponde al nome di Kais. In teoria, semplice recluta della Casta, Kais si ritrova, praticamente subito invischiato in un’avventura molto più grande di lui. E, come da copione, l’Universo in cui giochiamo è molto più infido e cupo di quanto ci possiamo immaginare, quindi ci ritroveremo ben presto in guai grassi e grossi. Durante la nostra odissea, dovremo affrontare un bel numero di nemici, Imperial Guards, Dreadnought, Space Marines (del Caos o no) e anche almeno un Principe Demone Caotico, caratterizzati in una maniera molto buona, sempre considerando il fatto che parliamo di un gioco di ormai tredici anni fa. Durante lo svolgersi della vicenda, ci renderemo conto che non tutto è come può sembrare a prima vista, e che potremmo anche schierarci con qualcuno a cui abbiamo sparato fino a pochi minuti prima. Non contenti di tutto questo, se la trama e l’ambientazione ci prendono oltremodo, potremo anche andare ad approfondire il tutto con un romanzo, edito da Black Library/Spurrier nello stesso anno e avente lo stesso, identico titolo del gioco. Per i maniaci, come me, dell’infodumping.
C’è solo guerra. Ma ce la facciamo bastare.
Warhammer 40.000 Fire Warrior possiede anche un comparto multiplayer, nelle modalità, ormai classicissime: Deathmach, Team Deathmach e Cattura la Bandiera. Alcune di queste modalità possiedono delle mappe esclusive, giocabili solo in quella maniera. La grafica è piuttosto buona, anche per l’epoca, nonostante in alcuni punti manchi di fluidità è dettaglio. Un punto a sfavore del gioco è la IA dei nemici. Spesso, non spessissimo ma comunque abbastanza sovente, sembrano dei cerebrolesi, incapaci di mettere in pratica una qualsiasi strategia complessa. Questo accade largamente nei primi livelli mentre, più avanti nel gioco, la cosa si fa un pelo più raffinata, ma non crediate in qualche miracolo. Sparerete, quasi sempre a esseri decerebrati. In pratica, dobbiamo dimenticarci la IA di roba come Killzone o Black. Nonostante questo, il gioco è piacevole e ben strutturato. Avremo modo di dare una larga occhiata all’Universo di Warhammer 40.000, magari non dettagliatissima, ma comunque interessante, anche perché la razza Tau non è mai stata presa in considerazione per un videogame.
[signoff icon=”quote-circled”]Fire Warrior non sarà un gioco eccelso, ma sicuramente è molto interessante, soprattutto per chi ama il cupo Universo del 41° Millennio. E ci da anche l’occasione di giocare una parte non inflazionata (andiamo, in tutti i giochi di WH40K si è Space Marines, Orki o Caos!) i Tau, che possiedono sicuramente una certa carica di fascino. Recuperatelo, si trova a poco e, sicuramente, ne vale la pena.[/signoff]