Ubisoft spiega come sono stati ideati i collezionabili di Assassin’s Creed Origins

Una delle critiche mosse alla saga di Assassin’s Creed è stata quella di disseminare tutte le mappe di gioco dei capitoli passati di collezionabili, il tutto senza contestualizzarli neanche troppo. Il tutto si riduce al giocatore che vaga per la mappa di gioco in cerca di oggetti, senza neanche il minimo senso di sfida.

Il web ha addirittura appioppato un nome a questa “competizione” senza senso: Ubisoft ‘collectathons’, nato fra l’uscita di Assassin’s Creed III ed Unity. Con Assassin’s Creed Origins, gli sviluppatori stanno cercando di cambiare direzione, collezionabili compresi.

“L’Egitto non sarà un posto che esplorerete solo per le sue location uniche ma anche dove andrete alla ricerca di qualcosa che per voi giocatori ha molto valore, oltre la trama ed il gameplay. Stiamo cercando di stare lontani dai collezionabili senza senso. Vogliamo inserire qualcosa che abbia senso all’interno del mondo di gioco.” – parole del game director Ashraf Ismail – “Quando abbiamo iniziato le nostre ricerche sull’Egitto, abbiamo scoperto personalità uniche. Persone reali coinvolte in eventi reali ma molto “piccoli” nell’interezza di ciò che stavamo cercando (eventi legati a Cleopatra e Cesare) e ci siamo chiesti come riportare tutto ciò all’interno del progetto, per i giocatori. La struttura delle quest è stata la risposta più ovvia. Per esempio, nel nord dell’Egitto vi era uno scriba ossessionato dalla birra. Egli scrisse papiri su papiri sull’effetto che ha avuto la birra sulla sua vita. La sua visione cambiava però nel tempo. Questo scriba sarà uno dei personaggi che incontrerete nel gioco, venendo a conoscenza della sua prospettiva.”

Assassin’s Creed Origins uscirà su PlayStation 4, Xbox One e PC il 27 Ottobre.