Sekiro: Shadows Die Twice – Guida a Resurrezioni e Malattia del drago
La fine è solo una parte del viaggio
Eccoci ad un nuovo appuntamento con FromSoftware e l’ultima forma di tortura videoludica da loro creata, Sekiro: Shadows Die Twice. A quanto pare l’unico inequivocabile punto in comune con i vari Souls e Bloodborne è un mondo pieno di cose che vi vogliono (e possono) uccidere… tipo l’Australia.
In caso di morte il nostro protagonista Wolf perderà un po’ dell’esperienza accumulata e metà della moneta in suo possesso, beni che non potranno essere recuperabili , quindi vi consigliamo di non affrontare battaglie che non siete sicuri di vincere. C’è la possibilità di ricevere un Aiuto Invisibile e mantenere sia XP che contante, ma la probabilità è variabile: potremo consultarla mettendo in pausa il gioco o riposando presso un idolo
Parliamo della Malattia del Drago
Questa bruttissima malattia è strettamente connessa alla morte, nel mondo di Sekiro. Praticamente qualsiasi NPC che incontrerete sul vostro percorso potrà contrarre questo male, che si manifesterà con violenti colpi di tosse. Più volte morirete, più la malattia si diffonderà, piccolissimo particolare che non solo renderà il mondo di gioco un sonoro panorama di gente che tossisce, ma che vi vieta l’accesso a diverse quest proprio per lo stato di salute di chi dovrebbe assegnarvele.
La Malattia del Drago non è letale, o almeno così pare finora, e c’è una cura. Ironicamente, come primo passo per la creazione della cura, dovrete lasciare che lo Scultore contragga la malattia. Quando avverrà, parlatene a Emma e vi darà una quest per ottenere la cura: non dovrete far altro che portarle il sangue di un altro infetto e da questo lei potrà sintetizzare la Lacrima di Drago. Utilizzando questa sugli altari curerete tutti gli affetti.
Si muore solo una volta… no, due… forse tre
Nonostante il titolo, Sekiro può morire fino a 3 volte. Nell’angolo inferiore sinistro dello schermo potrete infatti notare 2 sfere rossastre rappresentanti il numero di resurrezioni che vi sono rimaste: la prima si riempirà riposando presso un altare, la seconda uccidendo nemici con colpi mortali.
Quando morirete potrete scegliere fra l’accettazione della morte o la resurrezione: nel secondo caso “utilizzerete” la prima sfera e si creerà una sorta di macchia sulla seconda, che la renderà inutilizzabile fino al prossimo colpo mortale che infierirete.