Guida atipica a The Witcher 3: Uccidere un Licantropo
Come dilaniare il cuore selvaggio di una bestia maledetta un tempo umana, con tutto ciò che questo comporta.
Il mondo in cui si muove lo Strigo è vasto e irto di pericoli. La vastità di The Witcher 3: Wild Hunt si esplica anche attraverso le numerose bacheche sparse nel Continente, grazie alle quali Geralt può intraprendere missioni extra che esulano dalla sua avventura principale. Sono per lo più richieste d’aiuto da parte di povera gente che ha più fiducia per la strega locale che per il loro assente re e spesso – nel loro piccolo cosmo – possono risultare più significative dei compiti principali.
Nella scorsa guida ci siamo soffermati sulla storia del Grifone, una delle prime creature che Geralt è chiamato a dilaniare in cambio di informazioni su Yennefer. Oggi è la volta di una missione secondaria specifica, denominata Cuore Selvaggio (Wild at Heart), che presenta un’importante storia e un’altrettanto pericolosa bestia: un lupo mannaro, o il Licantropo Innamorato.
Dal diario:
I lupi mannari sono creature in parte uomo e in parte lupo. Quando assumono forma di bestia, prendono le caratteristiche peggiori di entrambe le specie: l’impulso di uccidere e la bramosia di carne fresca del lupo e l’intelligenza crudele e calcolatrice dell’uomo.
Il witcher dai capelli argentei si trova a Velen in cerca di Ciri; la regione è ribattezzata “terra di nessuno” a causa dei postumi della guerra in corso e della povertà dilagante nei diversi villaggi. Uno di questi è Ramonero, e sulla bacheca del villaggio un annuncio non può che catturare la sua attenzione:
Brava gente, abbiate pietà e ascoltatemi! Mia moglie Hanna è scomparsa. Qualche giorno fa è andata nel bosco e non è più tornata. Sono disperato e pagherò qualsiasi cifra all’uomo che la riporterà da me o che saprà dirmi dove cercarla.
— Niellen
Geralt, abituato a missioni di ricerca e salvataggio, decide di aiutare il cacciatore locale, Niellen, a ritrovare la sua amata moglie. Il cacciatore condivide la sua disperazione con la sorella di lei, Margaret, e i due parlando col witcher confermano che Hanna si è allontanata nel bosco da giorni, probabilmente in cerca di funghi, e non ha fatto più ritorno.
Il marito non ha notato nessun comportamento strano (“la sorridente Hanna di sempre”) e ha in cuore la speranza di ritrovarla. Margaret, invece, di speranze ne nutre pochissime e così anche la moglie del macellaio, una delle poche conoscenze di Hanna, dove lei la indirizza: è radicata la convinzione che i boschi limitrofi sono pericolosi a causa di un branco di lupi e infatti solo Niellen, da cacciatore, solitamente si avventura tra gli alberi.
La ricerca
Insomma, tutti gli indizi portano al bosco e Geralt decide di addentrarvisi fino ad arrivare a una radura dove il branco di lupi sopra citato circonda un loro compagno caduto. Essi attaccano per istinto, e dopo che il sangue dell’ultimo lupo finisce di colorare la spada argentea del witcher, questi viene avvicinato da una donna: Margaret, la sorella di Hanna.
Margaret è sicura che la sorella abbia fatto una brutta fine e chiede a Geralt di sospendere le ricerche e dire a Niellen che la moglie sia morta, per permettergli di ritrovare la pace. Il nostro witcher ovviamente non ci sta: le parole del cacciatore traboccano di amore per la sua dolce metà e lo strigo continua quindi nella ricerca (non senza essersi beccato il classico “bestia senza cuore” da parte di Margaret).
A un’occhiata più attenta, il witcher vede che il lupo ai piedi dell’albero non è morto per cause naturali ma piuttosto in modo violento, con le interiora stracciate da lunghi artigli. Basta fare pochi passi oltre l’albero per intuire che per tutto questo tempo si è discusso con Margaret con un corpo fatto a pezzi nelle vicinanze.
È Hanna, che ha trovato la morte nella radura per mano dalla stessa creatura che si è liberata del lupo: un lupo mannaro. Da creatura simbolo della feralità qual è, il suo assassino ha disseminato tracce da seguire fino a una capanna isolata. Un foglio di carta e un’indagine veloce rivelano a chi appartenga questo capanno nel bosco, ma soprattutto chi abbia ucciso la povera Hanna.
Dal diario:
Sono quello che sono. Non posso cambiare la mia natura. Le camicie di prezzemolo e le pozioni contenenti lacrime di vergine funzionano solo nelle storie per bambini, non per me. È ora di rendersene conto.
Ma l’amore di Hanna e una disciplina ferrea mi hanno insegnato a controllarmi, a patto che mi nasconda nel bosco durante la luna piena, lontano da tutto e da tutti. Soprattutto lontano da Hanna.
Il suo assassino è Niellen, suo marito. Nelle vene del cacciatore scorre sangue maledetto che lo costringe a nascondersi nel bosco nelle notti di luna piena, notti in cui i rapporti affettivi lasciano spazio a una solitudine naturale e a una sete di sangue incontrollabile. Quella mattina in cui Hanna era scomparsa Niellen si era svegliato con una grande amnesia e il sapore del sangue in bocca (“Madre Melitele, veglia su chiunque mi si avvicini troppo…”).
Alle spalle del suo capanno c’è una grotta umida e buia, che è diventato il letto della sua seconda personalità. Geralt potrebbe ritornare al villaggio e disilludere Niellen, ma sceglie di attenderlo nel suo antro. Fortunatamente non serve che ci sia la luna piena; meditare fino a notte fonda servirà allo scopo e Niellen – o per meglio dire il lupo mannaro – arriverà puntuale al suo appuntamento col destino.
Conosci il tuo nemico
Nel mondo di The Witcher 3 il modo migliore per conoscere il nemico è leggere le sue caratteristiche (e le sue debolezze) nel bestiario. Il libro Nei panni della bestia fornisce informazioni utili per abbattere un licantropo, di sicuro tra le creature più ostiche che Geralt deve affrontare. I lupi mannari non dispongono di molti attacchi, ma la loro caratteristica più pericolosa è la capacità di rigenerare la propria vita una volta che questa è ridotta al 50%. La rigenerazione è infinita e a ritmo sostenuto, ragion per cui è fondamentale arrivare preparati allo scontro. I lupi mannari hanno diverse debolezze, tra cui ovviamente l’argento. Nello specifico:
- Spada d’argento (essendo una creatura non più umana)
- Polvere lunare (bomba): fondamentale, blocca la rigenerazione per un determinato periodo. Si prepara con x1 salnitro e x2 soluzioni di mercurio (ma purtroppo è difficile averla a questo punto del gioco)
- Unguento anti-maledetti (e non anti-bestie, visto che la licantropia è una maledizione)
- Segno: Igni
Sono efficaci anche Yrden per rallentare la sua furia, Axii per stordirlo per qualche secondo o Quen, uno scudo che “abbona” totalmente un colpo dell’avversario. Il livello consigliato per la battaglia è 7-8.
Il combattimento
Se non avete accesso alla bomba Polvere Lunare la chiave dello scontro sarà danneggiare abbastanza il lupo mannaro al punto di controbilanciare la sua rigenerazione. Sostanzialmente, si dovrà adottare un approccio molto aggressivo anche a scapito della propria salute. Un unguento anti-maledetti, la pozione Tuono e Igni dovrebbero essere sufficienti.
Il licantropo arriva accompagnato sempre da un paio di lupi di basso livello: bisogna occuparsi di loro prima di prestare la propria attenzione sull’uomo che una volta era Niellen.
Il segno Quen è utilissimo per familiarizzare con la creatura, che come abbiamo accennato può contare su pochi (efficaci) attacchi come i suoi artigli o un salto. Il vero problema nasce quando il lupo mannaro arriva alla seconda fase, in cui si ammanta di rosso: quello è il segnale che la rigenerazione è partita. Un altro fastidio è che il lupo mannaro tende a scappare e poi ritornare, quindi bisogna essere implacabili e ingollare pozioni e olii come se non ci fosse un domani. I colpi leggeri tendono a essere recuperati quasi immediatamente dalla rigenerazione del maledetto, mentre quelli pesanti li digerisce un po’ meno.
Nota: se selezionata, l’abilità “Gourmet” di Geralt estende la rigenerazione di qualsiasi cibo (anche un pezzo di pane) fino a 20 minuti anziché i 10 secondi canonici. È un’abilità un po’ troppo forte che può intaccare l’esperienza di gioco, ma per una lunga battaglia come questa è l’ideale.
Arrivati a 1/3 della barra della vita, il lupo mannaro si accascerà a terra e arriverà Margaret, la sorella di Hanna. Margaret sapeva che Niellen era un lupo mannaro, come sapeva anche di provare sentimenti di gelosia verso la sorella.
Dal diario:
La sorella di Hanna, Margaret, conosceva il suo segreto e ne aveva un altro: era innamorata di Niellen e terribilmente gelosa di Hanna. Così, decise di portare Hanna nel bosco per mostrarle la trasformazione del marito, sperando che questa l’avrebbe abbandonata disgustata. Purtroppo, Hanna attirò l’attenzione del lupo mannaro… Margaret riuscì a scappare, ma sua sorella non fu altrettanto fortunata. Niellen, trasformato in una bestia assetata di sangue, massacrò l’amore della sua vita con le sue stesse mani.
Margaret lo ama nonostante la sua condizione e voleva che Hanna lo vedesse e scappasse per la paura così per poter stare con Niellen senza impedimenti. A questo punto si aprono due strade:
- Geralt lascerà che il licantropo e Margaret se la vedano da soli. Niellen ucciderà Margaret e poco dopo (all’aperto) chiederà a Geralt di porre fine alle sue sofferenze.
- Il witcher intimerà alla ragazza di andare via e si preparerà a uccidere il Licantropo. In questo caso egli si rialzerà per un’ultima battaglia (1/3 di vita e senza rigenerazione). Alla fine Margaret rimarrà nel capanno a commiserarsi, lasciando alle spalle il villaggio di Ramonero e i pettegolezzi della gente.
A voi/Geralt la scelta.
Epilogo
La licantropia è il risultato di una maledizione, e la trasformazione avviene senza alcun controllo cosciente. Quando ritorna in forma umana, il lupo mannaro non ricorda quello che ha fatto, altrimenti impazzirebbe sicuramente o si toglierebbe la vita.
A volte la maledizione di un lupo mannaro può essere spezzata, ma non esiste un metodo universale e sicuro per farlo. Accettare il pagamento di Margaret in mezzo alla radura avrebbe comportato non dare consapevolezza a Niellen di aver ucciso l’amore della sua vita, ma avrebbe anche significato un licantropo incontrollabile a zonzo per le foreste. Troppo codardo per impiccarsi, come afferma lui stesso dopo averci provato, quando cosciente il cacciatore non desidera altro che porre fine alla sua esistenza per ricongiungersi con la sua Hanna. Un cuore selvaggio, che negli ultimi attimi della sua vita è stato più umano che mannaro.
The Witcher 3, con Geralt di Rivia e il suo intero bestiario, arriva nel corso dell’anno anche su Nintendo Switch. Siamo pronti per ritornare a essere cacciatori della miglior (o peggior) specie? Forse non lo saremo mai.