Guida atipica a Metal Gear Solid V, Missione 18: Dove Scorre il Sangue

La missione 18 è tra le più sentite tra quelle africane. Vi guidiamo a come salvare e cambiare la vita a coloro a cui non è stata data una possibilità.

Premessa: In questa guida non ci interessa raggiungere il rank massimo, i seguenti sono da prendere come consigli vissuti in prima persona che possono aiutare la vostra esperienza nel mondo di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain.

Gli Mbele sono impegnati in una guerra civile con i Buta al confine tra Angola e Zaire, in Africa Centrale. Durante la colonizzazione, lo stato europeo di turno ha dato lo scettro del potere ai Buta, che hanno sfruttato gli Mbele fino a farli lavorare come schiavi in miniera.

Buona lettura!

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Gli obiettivi

Obiettivi principali della missione:

  1. Eliminate il soldato Mbele;
  2. Eliminate 5 prigionieri alla Kungenga Mine;
  3. Estrazione del prigioniero ferito;

Obiettivi secondari:

  1. Estrazione del soldato Mbele;
  2. Completa la missione estraendo i 5 prigionieri senza farti scoprire;
  3. Eliminate l’elicottero nemico;
  4. Estrazione di 5 cecchini di Kungenga Mine, nei pressi di posti di guardia sud ovest e nord est;
  5. Estrazione di 3 veicoli corazzati.

La missione 18 di Metal Gear Solid V, Dove Scorre il Sangue, costituisce uno dei tanti contratti che i Diamond Dogs accettano come militari senza frontiere. In questo caso l’obiettivo ci viene presentato con pochi fronzoli: uccidere sei soldati Mbele, di cui uno stazionato alla Bampeve Plantation e cinque alla Kungenga Mine. L’ordine arriva dal loro stesso generale, timoroso che parte della sua squadra possa rivelare segreti all’altro gruppo etnico, i Buta.

Metal Gear Solid Guida atipica 18
Una nuova vita.

L’approccio alla missione

La missione è risultata più facile del previsto, anche grazie a una buona dose di fortuna, ma è intuibile come questa possa diventare complicata, specialmente verso la “fine” – che in un certo senso diventa la missione stessa. Dove Scorre il Sangue è la prima di una serie di missioni dove tocchiamo con mano una questione africana amara e scottante, quella dei bambini soldato. Snake li aveva già incrociati al suo arrivo in Africa, ma fortunatamente (chi scrive) non ha dovuto vedersela con loro.

L’approccio alla missione è fondamentale: noi abbiamo preferito scegliere di non arare a tutto spiano i soldati nemici ma di scansionarli uno a uno e salvare i più meritevoli da un punto di vista di statistiche. Se si vuole procedere con calma (la scelta sempre più consigliata), come compagno il fedele D-Dog non ci tradirà, ma visto che dobbiamo occuparci di ben due aree, Quiet è la migliore alleata che possiamo avere. A seconda del legame che abbiamo con lei, Quiet avrà appreso i comandi per coprire Snake e cessare la copertura; quest’ultimo comando molto utile per fermare la furia di Quiet quando veniamo scoperti e attaccati, che finisce per uccidere soldati molto forti che possono tornare utili al quartier generale.

Se vogliamo evitare del tutto questo problema, rimboccandosi un po’ le maniche, sarà possibile raggiungere un legame tale con Quiet da sviluppare il fucile da cecchino versione tranquillante, il Guilty Butterfly, con il quale Quiet diventa una vera e propria macchina soporifera. In caso contrario – e forse conviene farlo in virtù di fine missione – va più che bene equipaggiarla con il fucile da cecchino standard e permetterle di porre fine alla vita di molti soldati. Ricordiamo che Quiet può anche fare una ricognizione furtiva di entrambi i luoghi principali della missione, facendoci sapere in anticipo quanti nemici ci sono nell’area.


L’equipaggiamento

Il carro armato presente nella missione non è un problema, basta avvicinarsi di soppiatto e usare il Fulton Cargo 2, neutralizzandolo all’istante. Il chopper può dare più fastidio: in questo caso un lanciarazzi è il rimedio perfetto. Noi abbiamo ritenuto inestimabile un fucile da cecchino con silenziatore (M2000-D): nella Kungenga Mine gli spazi sono ampi e, in combo con un NVG (visore notturno), può fare davvero sfaceli. Ovviamente è consigliabile eseguire la missione di sera, ma è facoltativo, dato che noi ci siamo trovati benissimo di giorno. Possiamo scambiare un fucile d’assalto con un lanciagranate (il FAKEL o, ancora meglio, l’ISANDO, di cui nella missione si può trovare un progetto) se ci troviamo in difficoltà, ma un fucile d’assalto non tradisce (quasi) mai. Pistola tranquillante, granate fumogene e si parte.

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La missione

Bampeve Plantation è un luogo dove i soldati sono più concentrati. In più ronza un carro armato nelle vicinanze, per cui paradossalmente può risultare il luogo più difficile dei due. Attenzione alle luci guidate di sera, ma se vi scoprono poco male: c’è Quiet. Limitatevi a correre verso un riparo oppure, se riuscite a non farvi notare, potrete decidere se sbarazzarvi o salvare il soldato Mbele, l’unico obiettivo nella piantagione. Per facilitare il vostro passaggio, si consiglia di aggirare le luci strisciando verso la destra della piantagione, salendo per la montagna, e trovarsi poi alla parte est della piantagione, zona non battuta dai soldati. Diverse costruzioni vi aiuteranno per non farvi scoprire e così facendo vi ritroverete alla fine della piantagione (la strada che da verso Kungenga Mine) senza problemi. Iniziate con il mandare K.O. il soldato di pattuglia fuori dalla piantagione, poi sgattaiolate dalla parte opposta per cercare il soldato Mbele. Occupatosi di lui potrete anche lasciarvi alle spalle Bampeve Plantation senza rimpianti.

La strada tra Bampeve Plantation e Kungenga Mine è battuta da un carro armato che fa avanti e indietro. Prima lo togliete di torno (C4, mine o una semplice estrazione fulton) meglio è. Ci sono due posti di blocco minori tra una zona e l’altra.

Kungenga Mine è dove la missione si fa interessante: è ampia, polverosa e a più livelli. Luogo perfetto per far fare una ricognizione a Quiet o se volete la vita meno facile farvela da sé con il caro vecchio binocolo. Una volta appuntati i soldati stazionati nella miniera (e tenendo bene a mente che, come miniera, è ricca di diamanti), il consiglio d’oro è quello di salvare i soldati più importanti ma uccidere tutti i restanti. Fare terra bruciata. I prigionieri sono nella miniera vera e propria. Per arrivarci bisognerà scassinare un cancello verde nella parte medio-bassa di Kungenga Mine. Non vi avventurate ancora a uccidere/risparmiare i prigionieri, perché la missione prenderà una piega inaspettata che vedrà Big Boss voler salvare questi ultimi portandoli oltre Kungenga Mine. L’area infatti continua in una zona forestale dove sono presenti una manciata di soldati: esplorate anche questa zona e ripulitela fino ad arrivare allo strapiombo finale, poi tornate indietro e solo ora scassinate/procedete nella miniera.

Addentrandovi nei cunicoli, Big Boss farà presto un’amara scoperta: i bersagli da eliminare sono cinque bambini soldato che anche se sanno bene come imbracciare e usare un’arma, rimangono pur sempre bambini. Essi cercheranno di corrompere Big Boss con dei diamanti pur di avere salva la vita, ma non si farà intenerire: a lui non servono diamanti per capire che vanno salvati. La missione diventerà quindi far arrivare i bambini soldato illesi allo strapiombo sopraccitato ed estrarli con l’elicottero. I bambini soldato seguiranno gli ordini di Big Boss, nello specifico quelli di muoversi o di fermarsi per via di una minaccia. Fate molta attenzione, perché se anche solo uno dei bambini morirà la missione fallirà di conseguenza. Il percorso da fare è dalla prigione allo strapiombo, quindi la zona più selvaggia oltre la miniera. Tenete d’occhio i movimenti dei piccoli soldati fermandoli all’occorrenza se qualche nemico, che spunta comunque per esigenze di missione, è nell’area. Vi è stato consigliato di esplorare prima l’area per apprenderne la geografia e per recuperare materie prime et similia che adesso non abbiamo il tempo di fare.

Purtroppo nel nostro caso Quiet era andata a farsi una passeggiata evidentemente, perché ce la siamo dovuti cavare da solo: ci siamo dovuti occupare di una decina di soldati, osservando bene l’ambiente con il visore notturno, che rivela le fonti di calore, per poi seguire quasi automaticamente con un colpo di cecchino. Di solito il fucile da cecchino è abbastanza potente, non mirando alla testa, almeno da incapacitare i soldati avversari. Ordinate ai bambini soldato di fermarsi quando vedete una minaccia e andate avanti da soli per non metterli a rischio, poi richiamateli o (se la distanza è troppa) avvicinatevi e date il comando. Avendo sgominato in precedenza la miniera avrete fatto almeno l’80% del lavoro in anticipo, come avrete intuito.

Attenzione all’elicottero di ronda, che decide di diventare più fastidioso proprio in questa fase di scorta. Considerate l’idea di potenziare l’elicottero aumentandogli la velocità e l’armatura per un costo di estrazione maggiore, per poi depotenziarlo subito dopo la missione: può capitare che l’elicottero nemico vi veda mentre caricate ben 5 bambini soldato uno a uno.

Con questa tattica non dovrebbe essere troppo difficile arrivare senza un graffio al rendez-vous con Pequod, il pilota di fiducia dei DD che porterà lontano i ragazzini dalla guerra. Salvando i bambini dal loro fato potrete costruire la pistola d’acqua. Non ridete, non è un’arma troll come la banana: ha diversi utilizzi come distrarre, spegnere fuochi e mandare in cortocircuito telecamere e apparecchiature elettriche. Quanto segue è la cut-scene post-salvataggio.

Metal Gear Solid Guida atipica 18
Educazione vs militarizzazione.

Arrivati alle Seychelles, quartier generale dei DD, Miller arriverà di gran carriera e, spaventando uno dei ragazzini, farà sì che questo prenda nell’arco di un secondo il mitra di Snake puntandolo contro il braccio destro di Big Boss. Snake si limiterà a guardare lo spettacolo, mentre Miller si farà avanti e lo disarmerà. L’obiettivo di Miller diventerà quello di rieducare i bambini soldato, togliendo loro le armi dalle mani e mettendo a loro disposizione una nuova vita, a partire dall’educazione.

Big Boss, d’altro canto, sembrava avere altri piani per loro, soprattutto quando ha visto la prontezza del ragazzino africano…

Big Boss: “See? Kid’s a natural”
Miller: “No… He’s no natural. Far from it.”

P.S.: Non era il nostro scopo, ma comunque ripetendo la missione con D-Dog in modalità stealth, ri-applicando i consigli…

Metal Gear Solid Guida atipica 18
I risultati (inaspettati) seguendo la guida.

Sperando che la guida vi sia stata d’aiuto come quella della missione 16 (La Comitiva dei Traditori), vi diamo appuntamento alla prossima missione significativa, la numero 20: Voci.

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