Dragon’s Dogma 2 | Dove TROVARE la CHIMERA
Il mondo di Dragon’s Dogma 2 è spettacolare, meraviglioso, solenne, ma anche altrettanto minaccioso e ricco di pericoli. Come vi abbiamo già ormai detto in più di un’occasione, il mondo creato da Itsuno e da Capcom è volutamente immersivo, realistico, con una gestione dei viaggi molto complessa, che richiede una costante attenzione da parte dei giocatori. Molto spesso, durante le traversate, è semplice trovarsi in balia di gruppi di goblin, predoni, arpie e ogni sorta di mostruosità, senza contare la presenza continua di nemici giganteschi e terrificanti, che possono avere la meglio del nostro Arisen, specialmente nelle battute iniziali, con estrema facilità.
Se a qualcuno questa scelta potrebbe sembrare una limitazione, e per certi versi a volte lo è stato (almeno per noi, considerando anche i tempi stretti per la recensione) è innegabile che però, al contempo, questa soluzione ha un fascino spropositato. Del resto, la possibilità di incontrare sul proprio cammino NPC “nascosti”, segreti ma anche nemici unici e spaventosi rende il tutto ancor più memorabile e soprattutto pienamente coerente con quello che è un mondo di gioco in cui il pericolo è una costante da tenere sempre sotto controllo.
Dragon’s Dogma 2: il fascino della Chimera
Ammettiamolo: chiunque abbia vissuto l’esperienza mortale e minacciosa in quel del primo Dragon’s Dogma, e che si appresta a fare altrettanto con Dragon’s Dogma 2, conosce bene i pericoli che si nascondono nell’oscurità. È chiaro che la minaccia maggiore è portata dai Draghi, creature misteriose, spaventose e mostruosamente loquaci (in alcuni casi), ma la realtà dei fatti è che di creature pericolose, nel mondo creato da Itsuno, ce ne sono diversi e tutti allo stesso o modo spaventoso. Tra golem giganti, lupi mannari e il tanto odiato Grifone, che ci ha volato in testa per un po’ tutta la durata del viaggio, abbiamo particolarmente apprezzato una figura precisa, che ci ha colpito sia per il suo posizionamento sia e soprattutto per la sua spettacolare bellezza, ma anche per i grandi richiami fatti al primo capitolo.
I giocatori di Dragon’s Dogma 2, infatti, saranno chiamati a incontrare sul proprio cammino una vecchissima, quanto illustre, conoscenza, stavolta però ben nascosta e che richiede una buon senso della ricerca e una fame di scoperta vivida per essere raggiunta. Stiamo parlando, ovviamente, della Chimera, una creatura che nel primo capitolo ha rivestito un ruolo di grande importanza anche a livello pratico, presentandosi come una delle bestie più in sintonia con il sistema di combattimento del gioco, basato anche sulla mutilazione di determinati parti del corpo, per la su conformazione fisica e concettuale. Questo spaventoso nemico, composto dall’unione di Serpente, Capra e Leone, ovviamente, possiede caratteristiche ma anche resistenze e debolezze uniche, basata chiaramente su ognuna delle diverse parti del corpo e affrontarla non sarà esattamente semplice, per quanto comunque con un personaggio sopra livellato come il nostro potrebbe diventare decisamente più abbordabile.
Dove trovare la Chimera
Per affrontare il temibile nemico a quattro za…vabbè, quello, è fondamentale partire alla volta di Melve, una delle città iniziali e da cui parte un po’ tutta l’avventura. Una volta superate le mura principali, il giocatore deve puntare subito verso nord est, prendendo come punto di riferimento quella che sembra, almeno stando alla conformazione della mappa, la parte più montuosa del mondo di gioco. Una volta raggiunta l’area in questione, capirete di essere nel posto giusto quando inizierete a incontrare sul vostro cammino diverse caverne, che si susseguono in modo abbastanza frequente.
Proprio una di queste, possiede una sorta di doppia uscita, e grazie a una di queste è possibile raggiunte la Caverna della Cascata, un luogo umido e pullulante di creature di ogni sorta, specialmente sauri e vipere velenose. Una volta raggiunta la Caverna, l’obiettivo del giocatore è quello di tendere a scendere il più possibile, fino a raggiungere la parte più bassa della zona, che potrete riconoscere grazie a una sorta di gigantesca scala di pietra, che fa un po’ da sfondo al gigantesco burrone con cui è parzialmente collegata. Riconoscerete facilmente il punto d’arrivo, dacché vi imbatterete in una sorta di spiazzo oscuro, in cui è possibile scrutate, tra le acque che bagnano i piedi dell’arisen e delle sue pedine, dei puntini luminosi: gli occhi luminescenti e desiderosi di sangue della bestia.
Come affrontare la Chimera
Il consiglio più importante che possiamo darvi è quello di portare nel party, prima di affrontare lo scontro, almeno un mago e uno stregone, giacché la è, nella sua coralità, particolarmente sensibile ad alcuni attacchi magici. Quello che abbiamo notato è che la chimera di Dragon’s Dogma 2 è molto sensibile a due elementi: il vento e il ghiaccio. Per questo motivo, noi abbiamo affrontato l’avventura utilizzando una classe Ladro e portando con noi tre pedine: quella principale, il mago, uno Stregone e un guerriero “tank”, pensato proprio per bloccare gli attacchi fisici, ossia le zampate e i “colpi di coda” che la creatura spesso proverà ad eseguire per avere la meglio degli invasori. Con il Ladro abbiamo utilizzato dei pugnali con bonus ghiaccio pari al 100% che spesso e volentieri hanno mandato in forte difficoltà la creatura, rallentandone alcuni movimenti e soprattutto infliggendole un buon numero di armi. Va detto però che bisogna prestare molta attenzione alle fasi immediatamente successive a quelle in cui infliggiamo i maggiori danni alla bestia, poiché proprio in quei momenti diventerà più forte e più aggressiva, infliggendo sia il veleno ma anche paralisi, a causa dei suoi attacchi elettrici.
Ogni volta che perde un pezzo, quelle rimaste diventano più aggressive ma anche più fragili, motivo per cui è importantissimo prestare molta attenzione agli attacchi AoE che proverà a infliggere, specialmente nell’ultima fase dello scontro. In ogni caso, con un personaggio (e pedine) di livello intorno al 40, la battaglia ci è sembrata abbastanza fattibile, ma comunque relativamente lunga e complessa, anche perché per arrivare alla fine del dungeon è importante chiarire che bisogna affrontare un alto numero di nemici, che possono debilitare non poco l’intero gruppo. Con il party giusto e le giuste armi, però, la Chimera è una boss fight fattibile, ma sempre e comunque spettacolare, oltre a essere un piccolo omaggio al primo capitolo che, dobbiamo ammettere, ci ha strappato qualche sorriso convinto ma anche qualche lacrime di emozione. Del resto, è iniziato tutto dalla Chimera, ormai quasi tredici anni fa.