Dark Souls II – Guida ai boss: Demone della Forgia
Il Demone della Forgia è un boss opzionale che gioca un ruolo importante in Dark Souls II. Ecco come sconfiggerlo e la sua storia.
La massa di ferro meglio conosciuta come Demone della Forgia infesta il Forte Ferreo in cima al Picco Terrestre. È un boss facoltativo che nonostante ciò riveste una certa importanza nella lore di Dark Souls II, ed è ritenuto anche un’ottima nave scuola per capire come funzionano i boss nelle opere di From Software.
Il Demone della Forgia è inattivo e si risveglia solo una volta superata la nebbia, la prima di Forte Ferreo. Per arrivare al boss bisognerà sbarazzarsi dei vari Cavalieri di Alonne e portare al livello il ponte evitando di cadere nella lava: nella sezione dedicata alla lore parleremo di come questo demone sia responsabile delle condizioni decadenti del reame del Vecchio Re di Ferro.
Nonostante la sua mole di HP, una volta imparati i movimenti sarà possibile telegrafarli nel più classico dei trial and error à la Dark Souls. I piromanti avranno la vita molto dura trattandosi di un essere forgiato dal fuoco, mentre maghi e arcieri potranno sfruttare il poco spazio dell’arena (circolare) a proprio vantaggio. Questo boss è invece una prova ancora più stimolante per i combattenti melee, giacché una delle particolarità di questo colosso è quello di emanare calore facendo danno, invitando, quindi, a un’attenta gestione delle risorse.
Il Demone della Forgia si divide in tre fasi:
- La prima fase è la cosiddetta “normale”: il boss è spento e fa solo danno fisico fino a che non raggiunge il 70% della vita circa;
- nella seconda fase l’addome del boss diventerà incandescente: da questo momento in avanti farà un lento ma graduale danno AoE simile alla piromanzia Calore all’inverso se lo si affronta troppo vicini;
- la terza fase, l’ultima, arriva quando il Demone della Forgia raggiunge il 30% della vita: a questo punto il boss si infilzerà lo spadone nell’addome facendole prendere fuoco. Il risultato è una spada fiammeggiante dal danno elevato che farà ovviamente anche danni da fuoco.
Sebbene la soluzione ideale sia schivare, è possibile armarsi di un’alta protezione al fuoco contro questo boss. La piromanzia Traspirazione Difensiva è l’unica che è di qualche utilità tra le “magie rosse”, ma c’è anche uno scudo in Dark Souls II, lo Scudo Grande dei Gyrm, che offre il 100% di difesa fisica e dal fuoco, di fatto annullando del tutto i danni del Demone della Forgia al costo della mobilità. Sì perché per i Gyrm come Gavlan sarà leggero come un fuscello, ma questo scudo è tra i più pesanti del gioco e ogni parata succhia stamina.
Prima di passare agli attacchi, è doveroso dire che in Dark Souls II vi sono due Demoni della Forgia: un altro lo si incontra nel DLC Crown of the Iron King, il “famoso” Demone della Forgia Blu che è uguale in tutto e per tutto a quello rosso, moveset compreso, tranne per il tipo di danno che provoca, che è magico anziché di fuoco.
Contro il Demone della Forgia Blu, anch’esso facoltativo e la cui nebbia si trova alla fine del Passaggio di Ferro, è importante avere una nuova buona difesa magica, soprattutto in vista della terza fase. Questa guida sarà utile per abbattere entrambe le varianti di Dark Souls II, tenendo a mente che il Demone della Forgia è debole agli affondi, mentre il Demone della Forgia Blu ai malocchi. I due condividono la possibilità di essere avvelenati.
Attacchi:
- Salto (ed esplosione): il Demone della Forgia ha pochi attacchi, che possono però essere letali. Uno di questi è il salto, che vede appunto il boss saltare e colpire il terreno con la spada. Attenzione, questo non è un buon momento per colpire il boss in melee, perché spesso al salto segue un’esplosione che sbalzerà il personaggio.
- Fendente/i orizzontale/i: combo molto comune che può diventare scoraggiante date le fattezze del boss. Si tratta di due fendenti orizzontali da schivare, uno verso destra e l’altro verso sinistra o verso dietro. A volte può farne solo uno. A questi due colpi può seguire il prossimo della lista, vale a dire…
- Colpo verticale (e fiammata): un colpo molto forte dall’arco verticale da schivare ai lati della spada. Una volta che lo spadone è in fiamme l’attacco sarà automaticamente seguito da una fiammata o o un’onda magica verticale.
- Stoccata: una stoccata di sorprendente velocità per un boss lento come il Demone della Forgia, da schivare lateralmente dato il raggio considerevole.
- Combo fendenti orizzontali, salto ed esplosione: di sicuro la combo più devastante nell’arsenale del Demone della Forgia, rosso o blu che sia, è un insieme degli attacchi visti in precedenza. Il boss inizierà quindi con i fendenti orizzontali per poi seguire subito con il salto e infine l’esplosione. Date le dimensioni dell’arena bisogna stare molto attenti.
- Danno AoE costante: attacco passivo a disposizione del boss; il fuoco o la magia irradiate dal suo addome inizieranno a farsi sentire verso il 70% della barra della vita e da quel momento faranno danno graduale a seconda della vicinanza.
Drop:
- 32.000 anime (rosso) / 75.000 anime (blu).
- Anima del Demone della Forgia (entrambi, creazione da Straid: Spadone della Forgia, danno fisico/fuoco; creazione da Ornifex: Spadone antico della Forgia, danno fisico/magico).
Lore:
Il Demone della Forgia è la causa incarnata della rovina del Vecchio Re di Ferro; per spiegare il perché bisogna partire dall’inizio. Possiamo dire con una certa sicurezza che il vecchio sovrano apparteneva al regno di Alken e si sia imposto come signore dimostrando la sua superiorità contro il regno di Venn. Terminato il conflitto e sfruttato all’osso le risorse, la sua storia sarebbe finita lì se non fosse stato ritrovato uno scettro capace di permettere la creazione di ferro. La Torre delle Nebbie, luogo dov’è ancora possibile utilizzare lo scettro, diventa quindi una fucina che per utilizzo personale e commercio permette al nostro temporaneo protagonista di essere denominato il Re di Ferro.
È a partire da questo momento che il Re diventa vanaglorioso, un aggettivo legato a Gwyn, il signore simbolo di Dark Souls. Non è un caso che le loro anime siano legate e che il Vecchio Re di Ferro sia stata scelto in qualche modo come sua reincarnazione. L’ambizione di voler essere sempre più grande ha portato il Vecchio Re di Ferro a organizzare feste e ostentare le sue ricchezze fino alla creazione di una fortezza fatta interamente di ferro. Lo stesso re ha trasformato la maledizione dei non morti in un divertimento: abbiamo parlato di lui anche al tempo del Carro del Boia, il torturatore dei boschi di sua proprietà.
Con il tempo, il Vecchio Re di Ferro aveva ammassato così tanto ferro e conoscenza – grazie anche al suo braccio destro, lo stregone Eygil – da infondere le anime e quindi la vita in golem sempre più ambiziosi, tra cui il suo capolavoro, vale a dire il Demone della Forgia. Dotato di una sua volontà, questo essere nato dal fuoco disconosce il suo padrone e lo incenerisce: la sua caduta nella lava e un misterioso incontro con una creatura nelle profondità del magma hanno trasformato il Vecchio Re di Ferro in un demone simile a un balrog, mentre il livello della lava si è innalzato fino a far crollare Forte Ferreo sotto il suo stesso peso.
La prima vita del Vecchio Re di Ferro termina qui. Il suo assassino, nato dal ferro e dal fuoco, è ancora lì, inattivo sulle ceneri di quello che è stato in attesa del prossimo incauto essere umano. Le eco del Re però non finiscono qui: il vecchio sovrano ha tra le lore più dense di Dark Souls, tanto che gli è stato dedicato anche un contenuto aggiuntivo, Crown of the Iron King.