Dark Souls – Guida ai boss: Manus, Padre dell’Abisso

È il turno del terzo e ultimo boss del DLC nel mondo di Lordran: vi sveliamo come sconfiggere Manus.

Dopo aver affrontato il meraviglioso Cavaliere Artorias, per voi è arrivato il momento di affrontare un altro temibile nemico di Dark Souls: Manus, il Padre dell’Abisso. Terzo e ultimo boss del DLC “Artorias of the Abyss“, lo troverete ad attendervi nel Baratro dell’Abisso e dovrete sconfiggerlo per salvare Dusk di Oolacile.

Dark Souls Manus

Strategia e consigli utili

Innanzitutto sappiate che Manus è un boss relativamente ostico, ma con la giusta strategia non risulterà un problema affrontarlo. Se avete salvato Sif nella precedente area, potete evocarlo (il segno è all’interno dell’arena del boss). Detto ciò, sappiate alcune cose: non è possibile parare le sue magie (ma possono essere annullate con il Pendente d’Argento), non conviene schivare tutti i suoi attacchi perché vi costerebbe troppa stamina, ma imparare a riconoscerli e a posizionarvi di conseguenza può risultare una scelta vincente (equipaggiate uno scudo sufficientemente potente, se non vi sentite sicuri). Ogni suo attacco è preceduto da una precisa animazione o verso, quindi si può imparare a prevedere le sue mosse con relativa facilità. Non ha debolezze elementali o “magiche” (e anzi, è resistente alla magia). Non attaccatelo mai mentre esegue le sue combo: la sua coda non si può tagliare e, ultima cosa (ma non per importanza), vi diciamo di non provare mai a parare la sua combo “furiosa”, perché finireste molto male. Fatte queste premesse, siamo pronti per affrontare il temibile “Padre dell’Abisso”. Quasi ci passava di mente: equipaggiate un oggetto che aumenti la velocità di rigenerazione della stamina (tipo l’Anello della Cloranzia, la Maschera del Figlio o lo Scudo Cimiero Ondulato) o mangiate un Fiore Verde subito prima di entrare nella nebbia, perchè vi servirà, fidatevi. Attaccate il boss con pazienza e mai mentre esegue le sue combo: cercate di stargli dietro e imparate i suoi pattern d’attacco, in modo da prevedere bene le sue mosse. Quando perderà circa il 30% della sua vita, Manus inizierà a castare magie, che possono essere schivate in questo modo: per l’onda oscura verso destra o sinistra (una rotolata almeno), per la pioggia oscura vi basterà allontanarvi (minimo tre rotolate all’indietro), mentre per il circolo oscuro stategli molto vicini (le sfere non arrivano fino a lui).

Se invece non vi va proprio di affrontarlo, c’è una soluzione poco ortodossa ma efficace e salvifica, qualora voleste andare avanti senza ucciderlo: equipaggiate un arco con una lunga gittata e tantissime frecce, poi recatevi verso la nebbia. A destra di essa, posizionatevi presso il muro e guardate in basso. Vedrete delle piccole lucine rosse immerse nell’oscurità: sono gli occhi di Manus. Carini, vero? Scagliate frecce in quella direzione finché il boss non muore e il gioco sarà fatto, senza malus di alcun genere.

Dark Souls Manus

Attacchi:

  • Colpo di mano – il boss cerca di colpirvi con le mani, una o più volte
  • Furia a corto raggio – Manus fa un ruggito e poi cerca di colpirvi con una devastante combo: allontanatevi quando sta per farlo
  • Attacco rotante a corto raggio – quando siete alle sue spalle, esegue un attacco in rotazione
  • Colpo di mano a lungo raggio –  Manus esegue un colpo con la mano dotato di una portata elevata: schivate lateralmente
  • Colpo in salto – il boss salterà e cercherà di colpirvi mantenendo il bastone con entrambe le mani
  • Pioggia oscura –  esegue una pioggia magica di colpi oscuri, che scendono intorno a lui
  • Onda oscura – crea delle sfere di oscurità che vanno nella nella vostra direzione
  • Circolo oscuro – crea delle sfere oscure che circondano l’arena e “si chiudono” nella sua direzione, colpendo qualsiasi cosa sul loro cammino

Drop:

  • Anima di Manus (fondetela con un catalizzatore qualsiasi per creare il Catalizzatore di Manus)
  • 60.000 anime
  • 10 Umanità

Dark Souls Manus

Lore: 

Risvegliato dalle oscure intenzioni di Kaathe, uno dei due serpenti primordiali, Manus è a tutti gli effetti il “padre dell’Abisso”, la creatura, cioè, che ha dato vita all’oscurità più temibile che ci sia. Anche nei capitoli successivi al primo (specialmente nel terzo) i rimandi alle creature dagli “occhi rossi”, dai poteri superiori o più precisamente caratterizzati da un’aggressività maggiore, sono stati frequenti e Manus è la risposta a tutto quanto. Più di una speculazione è la convinzione che in realtà si tratti dello stesso “Nano Furtivo”, uno dei grandi lord che sfidarono i draghi all’alba dei tempi per poi sparire nel nulla, misteriosamente. A lui, dunque, si deve la genesi di una delle piaghe più temibili conosciute all’interno dell’universo di Lordran, ma non solo. Anche Artorias è caduto sotto i colpi del gigantesco nemico, divenuto un ammasso di energia negativa. La sua sconfitta, che avviene in realtà in una sorta di distorsione temporanea (lo si trova nel DLC che è ambientato, di fatto, nel passato), può essere vista come un gioco di forze più grandi in azione. Del resto, nel mondo “reale” tale minaccia è arginata. Ma cosa avrà mai spinto il creatore della razza umana a voler distruggere e inghiottire tutta la sua creazione? Follia? Paura? La domanda è complessa e le risposte sarebbero fin troppe. Noi possiamo solo giocare e scoprire: in fin dei conti, la forza di ogni Soulslike è proprio questa.

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