Age of Conan: Hyborian Adventures – Black Ring Citadel
WING 2
Se la prima ala non è stata sufficientemente ardua, la seconda saprà certamente ritemprare lo spirito di un raid volenteroso, o fiaccarlo al punto di abbandonare per la serata.
L’ingresso alla seconda ala si presenta in modo pressoché identico a quello della prima, ed affrontato un esiguo numero di trash mobs (che tra l’altro hanno la possibilità di droppare bracciali epici), il gruppo si troverà all’interno della prima stanza.
Ahazu Zagam
La stanza è spoglia, fatta eccezione per un doppio colonnato e l’inquietante presenza di Ahazu, creatura lucertoloide dalle fattezze di memoria Lovecraftiana. Ahazu è probabilmente lo scontro più difficile di questa ala, forse pari solo a Chatha. Per poterlo affrontare in discreta sicurezza sarà necessario un Tank ben equipaggiato (possibilmente di armamento epico) e con qualche pizzico di resistenza al veleno. Un paio di Demonologist aiuteranno molto con i minion, e tre Healer sul main Tank per tutta la durata dell’incontro. La particolarità di questo boss è che rilascia una scia di gas verdognolo nell’aria, tristemente associabile ad un noto fluido corporeo, che trattandosi di veleno molto potente può facilmente uccidere incantatori ed altri avventurieri avventati nel giro di secondi. Noto questo fatto, il Tank dovrà concentrare su di sé l’attenzione di Ahazu, e, sempre tenendolo di fronte a sé, condurlo attraverso la stanza nel percorso più lungo possibile. Il gas velenoso, infatti, non scomparirà fino alla morte di Ahazu, o di quella del gruppo, per cui sarà necessario esaurire la sua vita prima che il Tank abbia fatto percorrere ogni centimetro di spazio al mostro. A complicare una situazione di per sé non rosea, vi è la prole di Ahazu, che comparirà alle sue spalle ad intervalli di un minuto e si getterà a capofitto sul main Tank. E’ cruciale a questo punto utilizzare l’incantesimo Detonate del Demonologist, in modo da attirare istantaneamente lontano dal Tank i due minion. Queste due versioni ridotte di Ahazu andranno uccise immediatamente, tralasciando il boss, solo per tornare su di lui ogniqualvolta non vi siano minion vivi sul terreno. Se tutte queste operazioni sono andate a buon fine, Ahazu smetterà di vivere prima che l’aria nella stanza finisca. Congratulazioni! Polsiere e bracciali epici.
Ricordate comunque, il Tank non si deve muovere né troppo lento, pena una morte rapida, né troppo veloce, pena una asfissiante camera a gas.
Incubus & Succubus
A breve distanza da Ahazu si trovano due nuovi boss, le cui forme sono fedelmente riprodotte da quelle dei servitori infernali del Demonologist. Questo incontro è piuttosto semplice, e la strategia è lineare. L’unica cosa importante è non far mai incontrare i due.
Per affrontare con efficacia questo incontro sarà buona cosa separare il raid in due gruppo distinti. Uno si occuperà di Succubus, il demone femminile, l’altro di Incubus. Non è necessario impiegare molti uomini per Incubus, un buon Tank, un Healer, e qualche altro uomo saranno più che sufficienti. Il resto del raid deve lavorare con costanza su Succubus, privandola a poco a poco della vita. Durante tutto il combattimento, dei minion verranno invocati, e il metodo migliore per affrontarli è che uno degli off-Tank nel gruppo di Succubus corra nella zona di Incubus e li induca a seguirlo fino al gruppo principale, dove verranno devastati dallo splash damage dei vari incantatori. Ad un certo punto del combattimento, Succubus si libererà dei suoi inseguitori tramite un potente knockback e inizierà a camminare verso la fontana al centro della stanza (che a questo punto vomita sangue). Lo stesso farà Incubus ed è molto importante a questo punto che entrambi i gruppi concentrino i loro sforzi per fare più danno possibile, in modo che entrambi i boss tornino a prestare attenzione agli avventurieri.
Una volta uccisa Succubus, il gruppo che si occupava di Incubus lo porterà verso il centro, dove non si dovrà fare altro che riempirlo di botte. Al termine della scontro un solo baule appare, contenente calzari e cintura.
Seruah
Dopo la solita barricata di trash mobs, il raid si troverà di fronte ad una stanza piuttosto particolare. Innanzitutto è molto ampia, e vi sono innumerevoli colonne e quattro specchi dislocati agli angoli della stanza. Al centro, una sorta di gabbia senza sbarre, dove una forza misteriosa tiene prigioniera Seruah, il prossimo avversario. Appena entrati, le porte si chiuderanno dietro il gruppo, e dagli specchi inizieranno ad uscire creature demoniache. Per uscire vincitori e possibilmente incolumi da questo primo assaggio di Seruah, bisognerà raggruppare tutti quanti, portando gli incantatori ed i curatori al centro, mentre soldati ed altri combattenti da corpo a corpo formeranno un cerchio attorno ad essi, proteggendoli dall’assalto frontale dei demoni. Le creature più grandi andranno uccise per prime, lo splash damage si prenderà cura delle creature più piccole. Ad un certo punto del combattimento, si spera quando tutti i demoni siano stati sconfitti, Seruah si libererà dalla sua gabbia, ed è qui che comincia una vera gara contro il tempo. Il mostro, infatti, ad intervalli di tempo abbastanza regolari si teletrasporterà verso la persona più distante da lei, uccidendola istantaneamente. A questo punto bisogna solamente colpirla il più duramente possibile in modo da ucciderla prima che si prenda troppe vite. Questo scontro è piuttosto difficile, ed a ricompensare lo sforzo ci saranno guanti e corpetto.
Chatha, il comandante dei demoni
La stanza seguente a quella di Seruah custodisce l’ultimo boss di questa ala, Chatha, il comandante dei demoni. Non sarà una passeggiata, quindi preparatevi a provarci molte volte. La stanza è molto particolare, e bisognerà prestare parecchia attenzione, perché parte della strategia di questo boss richiede una buona conoscenza di questa. Di fronte al gruppo c’è una stanza molto ampia, popolata da creature pericolose ma molto lente, chiamate Bottom Feeders. Queste possono essere evitate semplicemente entrando in stealth e cercando di non arrivare troppo vicino a loro. In alternativa, bisognerà affrontarle. Non sono particolarmente forti, ma il loro respawn è molto rapido, e potrebbero essere fastidiosi. Una volta alla base delle scale, il main Tank dovrà guardare verso l’alto e tracciarsi una mappa con tutti i buchi che riesce ad individuare. Queste voragini non saranno visibili una volta al piano superiore, è sarà molto facile finirvi dentro! Salite le scale, il gruppo si troverà di fronte una stanza molto grande e spoglia. Chatha nella sua forma umana attende…
Questa strategia richiede che tutto il gruppo lavori al meglio, in perfetta coordinazione. Main Tank ed Healer seguiranno Chatha, prestando attenzione a non finire nelle invisibili buche (un soldato potrebbe sopravvivere alla caduta, ma i Bottom Feeders ne faranno brandelli se lo prendono), mentre il resto del raid si posizionerà al centro della stanza ed inizierà a colpire il boss a distanza. Ad intervalli di tempo regolari, dalla posizione di Chatha appariranno tre Ultamon ed un Satorus, suoi infernali servitori. Satorus, il servitore più grande, dovrà cadere il più velocemente possibile altrimenti gli Ultamon rifletteranno il danno subito su coloro che lo infliggono, causando molte perdite tra i ranghi degli avventurieri. Il metodo migliore per affrontarli è tenere a bada gli Ultamon tramite crowd control o goad, uccidere Satorus e poi finire gli Ultamon uno ad uno. Incantatori e ranger colpiranno Chatha tra una ondata di servitori e l’altra, e se tutto è andato bene, una volta privato di metà dei suoi punti ferita, il boss si muterà in un enorme centauro demoniaco. Lo scontro a questo punto diventa molto simile a quello di altri boss, dove colui verso cui l’attenzione di Chatha è concentrata corre attorno al raid evitando di farsi colpire, ed il resto del gruppo colpisce il demone senza posa.
Una volta caduto, al suo posto armi e corpetto epici, ed ovviamente la seconda chiave per aprire la terza ala.