The Forest – The Forest

Negli ultimi tempi i titoli di genere horror e survival sembrano andare molto di moda e stiamo iniziando ad esserne letteralmente invasi con prodotti di SH indipendenti, in costante competizione, alcune anche con un discreto successo (basti pensare a titoli come Outlast o Don’t starve). The Forest, in sviluppo dagli Endnight Games per PC e Oculus Rift (e attualmente nella fase alpha), si propone come una fusione dei due generi, conferendo alla definizione “survival horror” un’interpretazione completamente nuova.
 

 

Into the wild

The Forest ci mette nei panni di un sopravvissuto di un volo di linea, precipitato su un’isola ricoperta di una lussureggiante foresta di conifere (da cui il titolo del gioco) e popolata da una misteriosa comunità di umani mutanti. Subito dopo lo schianto, la sequenza d’apertura ci costringe ad assistere al rapimento di nostro figlio da parte di un nativo dell’isola. Da quel momento in poi tutto sarà nelle nostre mani e potremo trascorrere il nostro tempo abbattendo alberi per costruire un rifugio, raccogliendo bacche da mangiare (facendo attenzione a distinguerle da quelle velenose) o cacciando animali per non morire di fame, preparando trappole per difendere il nostro territorio dagli indigeni. Avendo a disposizione solo un’alpha build, per ora le possibilità sono piuttosto limitate, ma il gameplay si rivela già solido e ben strutturato. Di giorno predomina la meraviglia visiva della flora e della fauna dell’isola e ci si dedicherà alla sopravvivenza, con la ricerca di nuove risorse da sfruttare, la caccia e la costruzione. Di notte l’ambiente si trasformerà in un’entità minacciosa ed inquietante, saremo costretti a nasconderci dai nostri nemici e a ripararci dal freddo con piccoli falò, nella speranza di non essere notati fino al sorgere del sole.
 

 

La sopravvivenza…

Gli unici amici che avremo a disposizione all’inizio del gioco saranno un libro di sopravvivenza con tutte le ricette di crafting di cui avremo bisogno, un accendino con cui dar vita ai fuochi e un’accetta per costruire e difenderci dalle aggressioni. Per tirare avanti il più a lungo possibile avremo bisogno di tutti e tre. Tramite le ricette del manuale, avremo la possibilità di costruire dei muri di tronchi per delimitare un perimetro, rifugi per dormire (e salvare la partita), totem composti da legno, pietre e membra dei nativi uccisi per tenere alla larga ospiti sgraditi. Inoltre ci sarà una sezione dedicata al lore e alle scoperte che faremo sull’isola e sui suoi abitanti. Il nostro accendino potrà servire come unica fonte di luce quando necessario o per cucinare o scaldarsi. L’accetta di emergenza dell’aereo, che troveremo immediatamente, sarà poi rimpiazzabile da altre asce reperite sull’isola o craftate. Si rivelerà indispensabile per raccogliere nuove risorse o come unico mezzo di difesa personale a nostra disposizione. Non avremo con noi armi da fuoco, nemmeno arco e frecce (almeno per ora), a parte alcune molotov improvvisate, ricavate da tessuti e bottiglie di alcolici recuperate dai rottami dell’aereo, e trappole che disporremo attorno al nostro campo.
 

 

… e l’orrore

Durante il giorno ci potrà capitare di intravedere piccoli gruppi di indigeni che si spostano nella foresta o che svolgono altre attività (di cui parleremo più avanti). Con un po’ d’attenzione sarà facilmente possibile passare inosservati accucciandosi fra i cespugli fino al loro passaggio o allontanandosi. Tutto sommato con il sole alto nel cielo ci sentiremo sempre piuttosto tranquilli e sicuri di noi. Il peggio verrà con il calare delle tenebre. I nativi diventeranno più aggressivi e invadenti, ma se dovessero trovarvi, l’unica opzione sarà una fuga disperata nell’oscurità, sperando di far perdere le tracce. I mutanti saranno sempre in gruppo e a meno che non siamo trincerati dietro un enorme numero di trappole, un confronto diretto sarà sempre estremamente svantaggioso, considerando anche che con un paio di colpi subiti la nostra barra vitale verrà svuotata. Non andremo incontro a Game over, ma ci risveglieremo sporchi e coperti di sangue nel buio di una enorme grotta. Qui scopriremo qualcosa di più sui mutanti, potremo intravedere alcuni individui trasformati in mostruosità di carne e ci accerteremo del macabro destino degli altri passeggeri del volo. A questo punto, avremo la possibilità di fuggire da quest’incubo sotterraneo per tornare al nostro campo e proseguire da dove eravamo rimasti, con l’unica differenza che se dovessimo morire di nuovo, questa volta sarà per davvero.
 

 

Roba da antropologi

A farla da padrone in The Forest non è tanto il bosco che dà il titolo al gioco, ma la comunità dei nativi. E’ evidente infatti che gli sviluppatori abbiano dato molte attenzioni all’IA dei nostri antagonisti.  Essi infatti hanno comportamenti molto variegati a seconda della situazione, delle nostre reazioni e dei singoli individui. Non tutti i mutanti attaccheranno a vista, alcuni potrebbero allontanarsi intimoriti, altri potrebbero limitarsi a urlarci contro accucciandosi a terra. Qui viene il bello di The Forest: l’IA dei nativi risponde in modo dinamico ai nostri comportamenti. Un gruppo di indigeni potrebbe scegliere di attaccarci se dovessimo voltargli le spalle e fuggire di corsa. Viceversa, altri che sembrano particolarmente violenti potrebbero disperdersi, se inaspettatamente contrattacchiamo il loro assalto. Oltre a ciò, i nativi hanno dei comportamenti particolari, come la costruzione di effigi per delimitare il loro territorio, la preghiera di fronte ad alcuni totem o ancora una sorta di riti funebri celebrati sulle spiagge. E’ evidente lo sforzo degli Endnight Games di dare credibilità ai mutanti con una loro cultura, credenze, abitudini e legami sociali.
 

In conclusione

L’impressione che The Forest dà al momento è più che positiva, nonostante i numerosi bug scontati per questa versione. Degno di nota il fatto che in futuro è possibile l’implementazione di una modalità co-op per vivere l’incubo assieme ad altre persone. E’ certo che ad un certo punto dello sviluppo verrà introdotta una modalità pacifica, in cui la componente horror verrà eliminata e ci troveremo di fronte un normale survival. L’aspetto narrativo nella storia è al momento assente, anche se la situazione del figlio scomparso lascia intendere qualche sviluppo al riguardo. Nel complesso le speranze per questo titolo sono buone e le possibilità che si riveli all’altezza delle aspettative, se non superiore, sono molto alte.

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