VPN: un terzo è segretamente in mano alla Cina
Secondo uno studio di VPNpro, un terzo dei servizi legati alla fornitura di VPN è in mano ad aziende in cui l'assenza di legislazione sulla privacy è nota.
Quasi un terzo (30%) dei maggiori provider di reti private virtuali (VPN) nel mondo è posseduto in segreto, nella realtà, da sei aziende cinesi, secondo uno studio dell’azienda di privacy and security research VPNpro.
Lo studio mostra che le 97 maggiori aziende di fornitura VPN networking sono gestite da appena 23 aziende principali, molte della quali basate in nazioni con lasche leggi sulla privacy.
Sei di queste aziende hanno sede in Cina,e offrono in tutto ben 29 VPN services. Tuttavia in molti casi le informazioni sulla gestione aziendale è nascosta al cliente attraverso un sistema di “scatole cinesi” (nomen omen).
I ricercatori della VPNpro sono riusciti a ricostruire le informazioni di possesso attraverso la lista delle aziende coinvolte, i dati di geolocalizzazione, i CV degli impiegati ed altra documentazione. In alcuni casi, il possesso di differenti VPN viene suddiviso tra differenti sussidiarie. Ad esempio, la compagnia cinese Innovative Connecting possiede tre separati istituti commerciali che producono applicazioni VPN: Autumn Breeze 2018, Lemon Cove e All Connected. In tutto, Innovative Connecting produce 10 prodotti VPN apparentemente non connessi tra loro, secondo lo studio.
Ora, sebbene il possesso di diversi servizi VPN da parte di un’unica compagnia non è strano, VPNpro è preoccupata dal fatto che un numero piuttosto elevato sia di stanza in nazioni come la Cina, in cui le leggi su privacy e security siano deboli o addirittura inesistenti.