Samsung Galaxy Fold Preorder a rischio consegna
Lo smartphone tuttoschermo risulta già esaurito nelle scorte durante il preorder negli Stati Uniti, ma la sua distribuzione sembra sia stata procrastinata indefinitamente.
Per un breve tempo il futuro del Samsung Galaxy Fold è apparso più che roseo: sono stati in tantissimi a completare la richiesta di preorder da 1,980 dollari per lo smartphone pieghevole. Talmente numerose le richieste che l’azienda si è trovata costretta a bloccare le richieste e porre il device in stato di sold out.
Quindi, il dramma. Gli apparati che l’azienda aveva distribuito in visione ai media e agli influencers venivano recensiti sottolineando il comportamento erratico ed i numerosi problemi legati al Galaxy Fold. Ciò ha costretto Samsung a richiamarne un congruo numero per accertamenti, posticipando il lancio ufficiale a data da destinarsi. E c’è di peggio: iFixit ha postato un teardown (praticamente ha disassemblato il prodotto per identificarne i componenti e le funzionalità di sistema) di un apparecchio ricevuto da una terza parte. Al termine dell’analisi, ha definito il prodotto “fragile in modo allarmante”, tanto che Samsung ha richiesto (ed ottenuto) che l’articolo venisse rimosso.
Durante la settimana nella quale ci si aspettava il lancio ufficiale, però, Samsung non è stata in grado di fornire un aggiornamento sul device o sulla data di lancio, con la conseguenza di mettere in discussione il cospicuo quantitativo di preorder effettuato sino a quel momento.
La Federal Trade Commission definisce i regolamenti per la vendita negli USA, e richiede che un’azienda debba distribuire i propri apparati entro la data prevista, o in mancanza di tale data, entro 30 giorni. In caso contrario, avrà bisognodel consenso del cliente per poter posticipare o cancellare il preorder.
Nel caso di Samsung, ciò avrebbe significato iniziare la distribuzione o chiedere i consensi alla ritardata consegna entro il 31 Marzo per mantenere l’ordine.
Tentando ovviamente di mantenere le vendite, l’azienda ha contattato direttamente tutti i propri utenti chiedendo loro di confermare i propri acquisti. Garantendo la volontà di comprare entro il termine del 31 Marzo, Samsung avrebbe mantenuto l’ordine aperto sin quando fossero stati in grado di inviare il device problematico.
Tuttavia, l’email confermava anche (quantunque in termini piuttosto edulcorati in stile PM) che l’azienda non aveva alcun aggiornamento sui progressi legati alla riprogettazione, né alcuna stima sulla nuova data di consegna. Non certo una comunicazione incoraggiante. E infatti, solo pochi clienti decisero di mantenere il proprio ordine da 2.000 dollari aperto indefinitamente.
A onor del vero, anche Tesla ha avuto un problema simile con il rimborso degli ordini relativi alla Model 3, che costava 35.000 dollari, e tuttavia il modello è stato poi lanciato con successo.
C’è però da aggiungere che, anche se il Galaxy Fold non è considerato parte significativa dello schieramento del più grande produttore mondiale di smartphones, con circa un milione e trecentomila esemplari, il fallimento pubblico così evidente sui device in valutazione ha sicuramente provocato pubblicità negativa. E questo ha inevitabilmente ricordato ai clienti il fallimento del Galaxy Note 7. Vedremo nelle prossime settimane se Samsung sarà in grado di recuperare pienamente il disagio, come avvenne per i telefoni esplosivi, .