Roccat Kone Pro – Recensione
Kone e il suo mouse più ergonomico di sempre.
Roccat Kone Pro lo dichiara già sulla confezione e sul proprio nome: PRO, un mouse destinato ai più esigenti, in fatto di ergonomia e prestazioni. Queste sono le promesse, ma saranno state mantenute? Scopriamolo insieme, partendo dall’inizio.
Roccat
Prima di iniziare a elencarvi qualità e difetti del Roccat Kone Pro, facciamo il solito piccolissimo necessario passo indietro. Chi è Roccat? Domanda retorica per molti ma non scontata per tutti. Roccat è un’azienda nata nel 2006 in Germania, con sede ad Amburgo, poi acquistata da Turtle Beach nel 2019, alla modica cifra di 19,2 mln di dollari.
Roccat produce hardware da gaming, dai mouse, alle tastiere, agli accessori PC e la sua linea forse più famosa è la Vulcan, famiglia di tastiere che ha avuto l’onere e l’onore di introdurre al mercato, e nel lessico “comune”, il Titan Switch Optical, un nuovo modo di registrare, da parte dello “strumento tastiera”, l’effettiva pressione del tasto tramite uno switch ottico che viene colpito da un raggio di luce.
I tempi di risposta, con questa tecnologia, si sono rivelati essere 40 volte più veloci rispetto alle tastiere tradizionali, e questo ha inevitabilmente portato anche la durata delle tastiere stesse a raddoppiare (da circa 50 mln di click a 100). Con una media di 10-15 nuovi prodotti ogni anno, Roccat sembra voler continuare a innovare e innovarsi, e il Kone Pro ne è solo l’ultimo palese esempio.
Packaging e prime impressioni estetiche
Roccat Kone Pro arriva in una confezione essenziale e piuttosto esplicita nel far capire cosa aspettarsi, anche a livello di prestazioni, da questo mouse. Uno dei primi elementi della confezione a notarsi è proprio il Titan Switch Optical, tecnologia della quale vi parlavamo poco più sopra; sui lati si fa riferimento anche alle altre caratteristiche, non minori per importanza, del Roccat Kone Pro, come il peso (66 grammi, davvero al limite dell’impercepibile), l’illuminazione RGBA e la rotella in alluminio. All’interno della confezione c’è il minimo indispensabile: mouse (il nostro è Arctic White ma esiste anche in colorazione Ash Black), brevissimo libretto di istruzioni e set di piedini di ricambio, in PTFE (politetrafluoroetilene, anche detto teflon) come quelli già in dotazione.
Senza lasciarsi andare a sentimentalismi di sorta, chi vi scrive ci tiene a condividere le prime impressioni anche e soprattutto a livello di unboxing e materiali: a parte la leggerezza del mouse, alla quale ancora, con il mouse in mano e in uso, fatichiamo a credere, è stato il cavo a sorprenderci maggiormente, nei primi secondi. Dotato di USB-A e lungo 180 cm, è frutto della tecnologia Phantom Flex, risultando incredibilmente leggero e flessibile, feature che è in grado di regalare un sorriso anche una volta collegato il mouse alla postazione. Il cavo, infatti, sembra scomparire nel movimento del mouse, tanto che in pochi secondi il nostro cervello ha registrato questo Roccat Kone Pro come un vero e proprio mouse wireless.
Esteticamente il mouse sembra in linea con lo stile e l’estetica di altri mouse Roccat, dalle forme riconoscibili ma non eccezionalmente uniche. Si percepisce un’ergonomia avanzata, ma non al prezzo di dimensioni ingestibili, dato che stiamo parlando di un mouse che misura 125.6 mm in lunghezza, 40mm in altezza e 72mm in larghezza. A livello di specifiche, fa quello che promette, con un sensore ottico da 19000 DPI e un’accelerazione di 50 g, ma non è di questi dati che vogliamo parlarvi, quanto dell’esperienza mouse alla mano.
La luce, in punta di dita
Una volta collegato il mouse, è impossibile non reagire con un altro sorriso: nell’esperienza di chi scrive l’RGB si è sempre limitato a componenti interni per PC o tastiere, ma vedere un’illuminazione di questo tipo (16.8 milioni di colori) su un mouse fa storcere il naso molto meno di quanto inizialmente si potrebbe pensare. A contribuire al senso premium del tutto c’è sicuramente il cosiddetto Bionic Shell, una struttura interna a nido d’ape che, secondo quando dichiarato da Roccat, evita l’ingresso di ospiti indesiderati come polvere e sporco, regalando però anche un piacevole je ne sais quoi allo spettacolo di luci di questo Kone Pro.
Per tutti i tipi di… mano
La seconda caratteristica che ha silenziosamente ma decisamente catturato la nostra attenzione è stata l’ergonomia; chi scrive utilizza il PC per lo più per la creazione di contenuti, anche video, con un focus minore sul gaming, e proprio per questo possiamo dirvi che il cambio di grip è perfettamente naturale, anche più volte reiterato nella stessa sessione. Beh, non vi nascondiamo che il Roccat Kone Pro “tiene botta” a ogni cambio posizione della mano. Passare dal grip “a palmo”, con indice e medio tranquillamente appoggiati sui tasti superiori del mouse, a quello “a uncino”, maggiormente adatto al vantaggio competitivo vista la maggior vicinanza fra dita e tasti, è davvero immediato e senza soluzione di continuità.
Una curiosa sorpresa
Se ancora non vi abbiamo convinto all’acquisto, forse con quest’ultimo particolare lo faremo. L’aspetto forse più sottovalutato di molti dei mouse in commercio è certamente la rotella che permette lo scorrimento. Giusto per darvi un riferimento, chi scrive utilizza ormai da 2 anni il Logitech G602, che possiede una rotella a corsa libera, piacevole nella sua silenziosità e giocosità, ma che non restituisce troppo una sensazione di rigidità e precisione, con scatti fin troppo morbidi.
La Titan Wheel Pro del Roccat Kone Pro, invece, cava e in alluminio (costituita essenzialmente solo dal suo anello esterno), regala degli step di rotazione sensibilmente precisi e “pro”. Non si perde mai il feedback della fine dello step di rotazione, particolare sicuramente di spessore soprattutto nell’utilizzo non-gaming.
Clic, clic
Veniamo ora a quello che è forse l’unico aspetto relativamente deludente, quello acustico: il clic dei tasti frontali del mouse (i due laterali sono standard in suono, dimensione e funzione) è… intenso. Chiaramente nel rush adrenalinico di una partita competitiva questo suono viene sotterrato da tutto il resto, però in un utilizzo più casual, come può essere la consultazione di pagine browser, l’elaborazione di questo articolo o la creazione di un prototipo di gioco su Unity (attività che richiede clic continui), i clic di questo Roccat Kone Pro sono qualche decibel sopra il limite della distrazione.
In più di qualche momento, infatti, ci siamo trovati quasi deconcentrati da questo clic costante: in una tastiera meccanica o ibrida il clic è un feedback necessario, ma in un mouse che fa della leggerezza il suo principio (peso del mouse, cavo ultra-morbido, scorrimento), questo suono oltremodo distraente appare pesantemente fuori luogo.
Roccat Kone Pro è un mouse eccezionale su moltissimi aspetti: è leggero, ha un cavo ultra morbido della cui esistenza vi dimenticherete dopo pochi secondi, un’illuminazione RGB da 16.8 milioni di colori e un’ergonomia adatta a ogni tipo di utilizzo. Il picco di qualità si ha sicuramente nel peso, di soli 66 grammi, e nell’estrema precisione e PRO-sensation della rotella. A stonare in questo pacchetto davvero eccezionale è il suono eccessivo dei tasti frontali, di poco oltre il livello dell’accettabile, soprattutto in un prodotto che mira a fare della leggerezza la sua metodica di design. Il Roccat Kone Pro è acquistabile direttamente dal sito Roccat a 79,99 €.