Modalità notturna fotocamere: come funziona?
Ecco qualche dato per comprendere meglio questa importante funzione.
Da qualche tempo è stata introdotta una nuova modalità in alcune applicazioni di fotocamere per Smartphone, sto parlando della modalità notturna o night mode (attenzione, in base al brand potrebbe avere diversi nomi).
Essa permette di fare delle foto discrete in luoghi non molto illuminati, questo grazie ad alcune tecniche fotografiche.
Le fotocamere funzionano grazie a diversi parametri, alcuni hardware e altri software, tenterò di farne una veloce spiegazione cercando di far comprendere meglio il funzionamento di questa recente modalità notturna di queste applicazioni per la fotografia.
- ISO
In una fotocamera l’ISO è la sensibilità del sensore alla luce, impostando questo parametro più alto si avrà un immagine più chiara, ma si avrà anche più rumore nei punti con poca luce.
- Shutter Speed
Il tempo di scatto è semplicemente il tempo che ci metterà il sensore ad acquisire la luce e ad effettuare lo scatto. Più tempo il sensore sarà esposto, e più luminosa sarà l’immagine, però, se la fotocamera viene mossa, o anche i soggetti, la foto uscirà sfocata.
L’High Dynamic Range ha la funzione di riuscire ad acquisire il massimo di dettagli sia nelle aree scure e quelle chiare di un immagine. Esso funziona attraverso lo scatto di più immagini, ma con diverse esposizioni. Infine le unisce per crearne una finale con più dettagli, per far questo logicamente si avrà bisogno di un obbiettivo fermo.
- Dimensione Sensore
La grandezza del sensore è il fattore più importante nelle macchine fotografiche, infatti un sensore più grande è più sensibile alla luce e ha la capacità di produrre meno rumore e avere ISO più alti.
- Megapixels
I megapixels di una fotocamera non solo altro che la quantità di pixel contenuti in un immagine, più megapixels ha una fotocamera e più si potrà ingrandire un immagine senza perdere di qualità, questo però dipende sempre dalla grandezza del sensore, infatti troppi di essi contenuti in un sensore troppo piccolo creano del rumore.
Negli smartphone abbiamo sensori davvero minuscoli, e perciò necessitano di una parte software che faccia gran parte del lavoro, infatti in alcuni casi , esso fa davvero i miracoli (ad esempio la GCam di Google).
Ora finalmente possiamo discutere della modalità notturna. Essa semplicemente sfrutta la combinazione di diverse tecniche per fare delle buone foto in condizione di poca luce.
Per funzionare questa modalità scatta una serie di foto con la tecnica del bracketing (in pratica unisce più foto con esposizioni diverse, similmente al HDR), e sfrutta un’ AI (intelligenza artificiale) che cerca di analizzare la scena che sta inquadrando, controllando la luce, il bilanciamento del bianco, i colori, ma anche il movimento dell’obbiettivo e del soggetto.
Per questo motivo ha dei vantaggi e degli svantaggi, infatti riesce a scattare delle ottime foto, ma solo nel caso in cui il dispositivo e il soggetto siano perfettamente fermi (ancora meglio senza micro movimenti e quindi con treppiede). Un altro svantaggio è la velocità di scatto, che ovviamente risulta più lenta dato la maggior quantità di scatti.
Questa night mode, night sight, bright night (ma ha anche altri termini simili, questo in base a come i vari brand hanno deciso di chiamare la modalità notturna proprietaria) ecc. è molto utile alla maggior parte della gente che vuole fare degli scatti durante condizioni di poca luce perché è molto semplice da usare. Però mi permetterei di dire che con la giusta applicazione e una buona conoscenza in fotografia i nostri device possono dare ottimi risultati anche con smartphone da 150 €, superando i risultati di queste modalità che lavorano prettamente su intelligenze artificiali.
Cosa ne pensate di questa modalità notturna? La usate spesso? Se volete approfondire sulle specifiche in campo fotografico mi occuperò di scrivere un editoriale in cui tratterò meglio queste specifiche.