Coronavirus: un pericolo anche per il mondo Tech
Il COVID-19 non solo sta mettendo in crisi la nostra salute, ma anche tutto il mercato Tech, provocando rallentamenti negli approvvigionamenti, poca varietà e aumento dei prezzi.
Come ormai ben sappiamo il COVID-19 – meglio conosciuto come Coronavirus – è arrivato anche in Italia e sta creando disordine in quasi tutta la nostra adorata penisola. Tutti sappiamo, o meglio si presuppone che tutti sappiano, che il Coronavirus ha una percentuale di contagiosità alta ma per fortuna ha anche una percentuale di mortalità bassa ma, come è giusto che sia trovandoci dinnanzi a un nuovo nemico, la prevenzione è d’obbligo soprattutto per ridurre in maniera sensibile il numero dei contagiati. Però se COVID-19 non è totalmente letale per la nostra salute, è comunque pericoloso per il settore Hi-Tech. Le grandi aziende, sia produttrici che assemblatrici di Hardware e composti Hi-Tech si trovano difatti in Cina, ovvero il paese da dove si è diffuso il Coronavirus e che conta la maggior parte dei contagiati. Molte aziende si sono ritrovate con scarso personale e costrette a chiudere alcune linee di produzione, come ad esempio successo per Samsung e il suo nuovo Galaxy Z Flip.
COVID-19 non ha messo in ginocchio solo la popolazione e il settore Hi-Tech ma anche quello dei trasporti, rendendo difficile per le industrie cinesi sia recuperare le materie prime necessarie per la creazione dei propri componenti sia rendendo complicata la distribuzione di questi ultimi una volta terminato il loro processo di assemblaggio. Questa crisi sanitaria sta portando a un notevole ritardo nell’approvvigionamento dei prodotti tecnologici e quindi a una minor presenza – o addirittura all’assenza totale – di questi all’interno dei vari mercati globali, provocando un inevitabile innalzamento dei prezzi.
Vediamo nel dettaglio quali sono i prodotti che ne risentiranno maggiormente a causa del Coronavirus.
Uno dei settori Hi-Tech che subirà il maggior impatti per colpa del Coronavirus è sicuramente quello delle telecomunicazioni. Wuhan, oltre ad essere l’epicentro di questa epidemia, è anche il maggior produttore di fibra ottica. Il 25% della produzione mondiale risiede in questa regione. Con l’avvento del 5G, la richiesta per questa nuova tecnologia di comunicazione è assai elevata, ma per colpa di COVID-19 dovremo aspettare prima di poterne usufruire. Nelle Marche è stato varato un decreto regionale per impedire la costruzione di queste nuove reti fino a quando non si avranno dati certi che non siano nocivi alla salute dell’uomo e delle specie animali, ma anche nelle regioni in cui si potrebbe operare la nuova tecnologia tarderà ad essere implementata.
Un’altro settore che dovrebbe subire un notevole rallentamento del proprio ciclo produttivo è quello di Notebook e smartwatch. Si stima infatti un rallentamento di circa il 16%. A conti fatti le grandi fabbriche cinesi hanno dichiarato che le loro scorte di PCB, plastica, cartone, parti metalliche e cavi sono estremamente a rischio. Hanno inoltre ribadito che fino a quando un prodotto non sarà completo al 100% non potrà lasciare lo stabilimento e, visto le scorte limitate, ne vedremo uscire veramente pochi.
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Così come notebook e smartwatch, anche il mercato degli smartphone ne risentirà notevolmente. La stima del rallentamento dovrebbe aggirarsi attorno al 10%, quindi se avete intenzione di cambiare il vostro smartphone aspettate la fine di questa epidemia. Come già detto a inizio articolo, Samsung si è vista costretta a interrompere momentaneamente la linea di produzione del nuovo Samsung Galaxy Z Flip, il primo telefono della casa Coreana con design a conchiglia e schermo pieghevole. Anche Apple si è dovuta piegare dinnanzi al Corona Virus, mandando una lettera ai propri azionisti spiegando che non riusciranno a soddisfare la richiesta di prodotti della mela morsicata e che non riusciranno ad arrivare al fatturato previsto.
Un settore che probabilmente non subirà rallentamenti, perché fortemente automatizzato e quindi con pochissima manodopera, è quello delle memorie DRAM e NAND FLASH, quindi ram e ssd, e quello dei semiconduttori. Come già spiegato, sono dei settori automatizzati e un’eventuale carenza di forza lavoro umana non porterà ad alcun rallentamento. Inoltre la Cina, per quanto riguarda memorie e semiconduttori, ha una licenza che le permettere di spedire questi articoli anche in caso di quarantena.
Un altro settore che potrebbe subire rallentamenti – ma difficilmente ce ne renderemo conto – sarà quello delle console casalinghe, quindi PlayStation 4 e Xbox One in tutte le loro declinazioni. Ormai la prossima generazione è alle porte e la richiesta delle attuali console è in forte diminuzione. Inoltre il lancio di PlayStation 5 e Xbox Series X è previsto per le vacanze di Natale 2020 e si presuppone che questa epidemia per allora sarà ormai debellata e che quindi la commercializzazione dovrebbe avvenire nei tempi e modi già prefissati, ma per sapere questo dovremo andare avanti e sperare che tutto si risolva al meglio. TSMC, l’azienda a cui si è affidata AMD per la produzione dei chip che troveremo a bordo nelle console di next gen, ha dichiarato che la produzione sta procedendo secondo i tempi stabiliti.
Non ci resta altro che aspettare l’evolversi ella situazione, sperando che questa epidemia si risolva al più presto. Nel frattempo vi lasciamo le indicazioni rilasciate dal Ministero della Salute.
Per qualsiasi aggiornamento riguardante COVID-19 e il mondo Hi-Tech, continuate a seguirci.