Asus Strix 7.1 – Recensione
Design
Asus Strix 7.1 gioca molto sul catturare l’attenzione del giocatore con la sua livrea ad occhi di gufo e i suoi led e a stuzzicare chi gioca in multiplayer ad ottenere vantaggi grazie al surround, ma ci sono differenti fattori del design piuttosto discutibili. Il primo è l’assenza di meccanismi di regolazione della banda di appoggio alla testa: sebbene l’utilizzo di una banda auto regolabile lo renda ideale per ogni testa, il peso di questo headset si fa sentire con l’attrito sulla pelle, dando una sensazione fastidiosa intorno ai padiglioni sul lungo periodo.
Un’altra cosa che desta qualche preoccupazione è l’impossibilità di cambiare il cavo che collega l’headset alla stazione: se rotto, le cuffie sono da considerarsi perse. Inoltre, la lunghezza di soli 150 cm fa si che chi è abituato a muoversi lungo il tavolo finisca col trascinare l’audio station in giro. Su quest’ultima, infine, non comprendiamo il senso di inserire led ovunque tranne che nel punto più utile, ovvero la manopola di selezione: al buio è impossibile capire cosa si sta facendo.
Conclusioni
Asus Strix 7.1 rappresenta una categoria di mercato piuttosto di nicchia ma molto interessante per chi fa spesso di uso di headset per il gioco multiplayer. Abbiamo apprezzato i reali vantaggi e la maggiore immersività offerti da un sistema surround 7.1 reale integrato in un paio di cuffie e l’assoluta assenza di disturbi sul microfono, tuttavia dato il prezzo alcuni difetti di design tendono a risultare piuttosto fastidiosi. È da tenere inoltre presente che i collegamenti utilizzati per tale sistema lo rendono utilizzabile solo su PC (o Mac), e se siete in cerca di qualcosa che soddisfi anche le vostre esigenze musicali esistono prodotti sulla stessa fascia di prezzo con una resa audio decisamente superiore. Per chi invece mastica pane e videogiochi e tutto il resto vien dopo, Asus 7.1 è sicuramente un’alternativa molto valida e addirittura più economica a brand più blasonati ma non necessariamente migliori.