Asus ROG Strix Geforce RTX 2060 – Recensione
Asus ROG Strix Geforce RTX 2060 è la versione personalizzata dalla casa taiwanese della entry level di Nvidia in grado di sfruttare il Ray Tracing in tempo reale. Ottime performance a un prezzo (quasi) accessibile a tutti.
Nvidia ha da poco presentato presentato la sua ultima scheda video facente parte della famiglia RTX in grado di sfruttare il Ray Tracing in tempo reale, ovvero RTX 2060. Successivamente il colosso di Santa Clara ha introdotto alcune schede video, basate sempre sull’architettura Turing, ma prive degli RT Core e quindi non in grado di sfruttare le nuove API DXR di Microsoft per il Ray Tracing. Si tratta di GTX 1660 Ti, GTX 1660 e, da qualche giorno, si vocifera anche di un’annuncio imminente di GTX 1650.
Nvidia con l’architettura Turing ha ampliato enormemente le sue proposte di GPU in modo da accontentare così i gamer più esigenti, ma anche quelli che hanno poco budget a disposizione, ma che non vogliono perdere i benefici di giocare su PC.
Oggi analizzeremo la ASUS ROG Strix RTX 2060, proposta della casa taiwanese della neonata scheda video entry level di Nvidia in grado di sfruttare il Ray tracing in tempo reale. La scheda video è equipaggiata da 6 GB di RAM di tipologia GDDR6 e da 37 RT Core.
La confezione che racchiude ASUS ROG Strix Geforce RTX 2060 è la medesima che siamo abituati a vedere per tutte le schede video della famiglia ROG Strix. La parte frontale è caratterizzata da uno sfondo nero sul quale troviamo un’immagine della scheda video, l’iconico occhio ROG e il modello della GPU in questione.
Sulla parte posteriore troviamo invece tutte le principali caratteristiche della scheda. Il bundle, come in tutte le schede video, è molto scarno e troviamo l’essenziale, ovvero: un DVD contente le varie suite di programmi e i driver, un libretto di istruzioni e due simpatiche fascette in velcro con l’occhio ROG stampato sopra.
Di primo acchito Asus ROG Strix Geforce RTX 2060 sembra essere equipaggiata con lo stesso dissipatore che trovavamo nelle serie precedenti; esteticamente è così, ma a livello di performance la casa taiwanese ha introdotto diverse migliorie.
Le ventole adottano la nuova tecnologia brevettata Wing-blade: le alette presentano una particolare inclinazione e grazie a ciò son in grado di generare fino al 105% in più di pressione statica rispetto alle ventole tradizionali. Asus ha implementato anche lo standard di resistenza alla polvere IP5X.
All’interno le ventole sono completamente sigillate in modo da non far penetrare nessun granello di polvere. Come nelle serie precedenti, anche su Asus ROG Strix Geforce RTX 2060 troviamo la tecnologia 0dB e fino quando la GPU non supererà la soglia di 55°, le ventole saranno completamente ferme.
La piastra del dissipatore su cui poggia la GPU adotta la tecnologia MaxContact.
Si tratta sostanzialmente di una lavorazione di estrema precisione che rende la superficie d’appoggio ancora più liscia e con il minimo di imperfezioni, in modo da raggiungere un contatto fino a due volte maggiore e garantire uno scambio termico ancora più efficiente.
La casa taiwanese ha equipaggiato Asus ROG Strix Geforce RTX 2060, e tutte le schede video della famiglia 20 di Nvidia, con un telaio rinforzato, in modo da ridurre la flessione del PCB dovuta dal peso dell’enorme dissipatore.
La scocca esterna dove sono fissate le tre ventole è di plastica rigida, ed è la medesima che troviamo anche sulla serie precedente. La sua colorazione nera e l’aggiunta dell’illuminazione LED RGB – compatibile con Aura Sync – la rendono estremamente accattivante.
Il backplate è di alluminio spazzolato di colore nero, con l’iconico occhio ROG di Asus con illuminazione Aura.
Il dissipatore è enorme, e ricopre l’intera superficie della scheda. È composto interamente in alluminio e le alette sono estremamente vicine tra di loro, in modo da avere una superficie di raffreddamento maggiore. Il radiatore è percorso da cinque enormi heatpipe, il cui compito è quello di trasferire il calore lungo tutta la massa radiante.
La piastra che poggia sulla GPU è di rame nichelato. Anche i VRM, i componenti più caldi una scheda video, sono dissipati attivamente.
Asus ROG Strix Geforce RTX 2060 ha un PCB completamente personalizzato: la casa taiwanese ha adottato la sua scheda video con componenti di altissima qualità e realizzata mediante i rigidi standard dettati da Auto-Extreme, un processo di produzione automatizzato che consente di ottenere un prodotto più affidabile eliminando qualsiasi imprecisione nell’assemblaggio che potrebbe essere causata dall’essere umano.
L’alimentazione di Asus ROG Strix Geforce RTX 2060 è affidata a ben 10 fasi: 8 per la GPU e 2 per i 6 GB di VRAM GDDR6 installata a bordo. Il chip che troviamo su Asus ROG Strix Geforce RTX 2060 è il TU106-200A-KA-A1, realizzato a TSMC con processo produttivo a 12nm FinFET e dotato di 10,8 miliardi di transistor, il tutto racchiuso in un DIE con superficie di 445 mm². Il chip opera a una frequenza base di 1365 Mhz e, grazie al GPU Boost, è in grado di arrivare fino alla frequenza di 1830 Mhz. I sei chip di VRAM GDDR6 prodotti da Micron operano alla velocità di 14.000 Mhz e comunicano con la GPU tramite un BUS da 192 bit, garantendo così una banda passante di 336 GB/s. Come spiegato qualche riga più in su, l’alimentazione di Asus ROG Strix Geforce RTX 2060 è affidata a un totale di 10 fasi, 8 per la GPU e 2 per la VRAM, ognuna realizzata mediante l’utilizzo di regolatori DrMOS. Ogni regolatore contiene il mosfet e il relativo controller, in modo così da ridurre l’ingombro nel PCB della scheda.
Il filtraggio delle varie tensioni viene affidato a un cospicuo numero di condensatori SMD allo stato solido, e a un discreto numero di induttori per ogni fase. Sul PCB di Asus ROG Strix Geforce RTX 2060 sono presenti due connettori 4 pin PWM che ci permettono di collegare due ventole aggiuntive, che seguiranno l’andamento di quelle presenti sulla scheda, in modo da mantenere la GPU sempre fresca. È presente anche un connettore Aura Sync in modo da sincronizzare qualsiasi altro componente compatibile. Il controller che si occuperà della gestione delle ventole è un ITE 8915FN-56.
Asus ROG Strix Geforce RTX 2060 è equipaggiata con un connettore PCIe 8 pin e uno a 6 pin, in grado di fornire fino a 300 w di potenza.
Sul PCB di Asus ROG Strix Geforce RTX 2060 troviamo anche uno switch per selezionare il bios (è possibile scegliere tra Quiet Mode e Performance Mode) e un pulsante per l’accensione e spegnimento dei Led. Le differenze tra i due bios non sono sostanziali, a parte il fatto che in Quiet Mode le ventole saranno spente fino al raggiungimento dei 55° di temperatura di esercizio, nell’altra invece saranno sempre attive.
Anche le frequenze sono leggermente diverse: nella modalità Performance sono più alte di 30 Mhz rispetto nella modalità Quiet, sia a frequenza base che in GPU Boost
Asus ha equipaggiato la propria scheda con due uscite HDMI 2.0 e due Display Port 1.4.
Di seguito potete vedere riassunte tutte le caratteristiche di Asus ROG Strix Geforce RTX 2060 comparate con il modello di riferimento di Nvidia.
Nvidia Geforce RTX 2060 | Asus ROG Strix Geforce RTX 2060 | |
---|---|---|
Architettura GPU | Turing TU106 | Turing TU106 |
Cuda Core | 1920 | 1920 |
RT Core | 37 | 37 |
Tensore Core | 240 | 240 |
Texrture Unit | 120 | 120 |
Frequenza Base | 1365 MHz | 1365 MHz – Quiete Mode 1395 MHz – Performance Mode |
Frequenza GPU Boost | 1680 MHz | 1830 MHz – Quiete Mode 1860 MHz – Performance Mode |
Memoria | 6 GB GDDR6 | 6 GB GDDR6 |
Frequenza Memoria | 14.000 Mhz | 14.000 Mhz |
BUS | 192-bit | 192-bit |
Bandwidth | 336 GB/s | 336 GB/s |
ROPs | 48 | 48 |
Cache L2 | 3 MB | 3 MB |
Finalmente passiamo alla parte più importante di questa nostra recensione, ovvero i test sui videogiochi del momento. Abbiamo testato Asus ROG Strix Geforce RTX 2060 su diversi giochi utilizzando le risoluzioni 1080p, 1440p e 2160p. Visto che la scheda supporta il Ray Tracing in tempo reale, l’abbiamo testata anche nei titoli che al momento supportano tale tecnologia. Tutti i test sono stati eseguiti impostando i preset sul massimo valore disponibile. Di seguito la piattaforma utilizzata per i test:
- CPU: Intel Core i9 9900K;
- Motherboard: Asus ROG Maximus XI Extreme;
- RAM: 4×8 GB Corsair Vengeance Led 3200 Mhz;
- Scheda video: Asus ROG Strix Geforce RTX 2060;
- SSD: Samsung 970 Evo;
- CPU Cooler: Asus Rog Ryujin 240.
Come possiamo vedere dai risultati riportati sulla tabella, Asus ROG Strix Geforce RTX 2060 alla risoluzione di 1080p riesce a ottenere delle performance strabilianti, riuscendo a mantenere, tranne che su Far Cry 5, un frame rate medio sempre superiore ai 60 fotogrammi per secondo. Anche a risoluzione di 1440p la scheda si comporta in maniera discreta, riuscendo ad avvicinarsi e in alcuni casi ai 60 fps. La situazione si fa critica solo su Metro Exodus, Far Cry 5 e Final Fantasy XV: Windows Edition, ma la situazione è facilmente migliorabile giocando un po’ con i vari Setting. A 2160p la situazione è ben diversa. La scheda si attesta quasi sempre sui 30 fotogrammi per secondo, un risultato inaccettabile per quanto riguarda gli standard del PC Gaming, ma Asus ROG Strix Geforce RTX 2060 non è una scheda pensata per sfruttarla a questa risoluzione, per questo c’è la sorella maggiore Geforce RTX 2080 Ti.
Videogioco | 1080p | 1440p | 2160p |
---|---|---|---|
The Witcher 3 | Min: 81,9 AVG: 97,9 Max: 131,7 | Min: 50,9 AVG: 70,1 Max: 89,4 | Min: 35 AVG: 39 Max: 49,6 |
The Division 2 | Min: 54,1 AVG: 80 Max: 83,9 | Min: 52,7 AVG: 55,9 Max: 61,7 | Min: 28,6 AVG: 34,4 Max: 43,3 |
Anthem | Min: 41,4 AVG: 75,2 Max: 115,9 | Min: 39,9 AVG: 53,4 Max: 70,6 | Min: 27,1 AVG: 31 Max: 38 |
Shadow Of The Tomb Raider | Min: 70 AVG: 91 Max: 139 | Min: 48 AVG: 49 Max: 88 | Min: 25 AVG: 29 Max: 42 |
Far Cry 5 | Min: 45 AVG: 51 Max: 60 | Min: 26 AVG: 30 Max: 37 | Min: 25 AVG: 29 Max: 42 |
Metro Exodus | Min: 18,44 AVG: 29,42 Max: 46,39 | Min: 27,9 AVG: 37,4 Max: 71,1 | Min: 6 AVG: 10 Max: 16 |
Final Fantasy XV Windows Edition | Min: 38,4 AVG: 49,5 Max: 74,7 | Min: 27,9 AVG: 37,4 Max: 71,1 | Min: 13,1 AVG: 19,4 Max: 25,4 |
Nella tabella sono riportati i risultati dei test effettuati sui videogiochi che comprendono il Ray Tracing in tempo reale e/o il nuovo algoritmo di antialiasing di Nvidia, ovvero il DLSS. Anthem, il nuovo titolo di casa BioWare, non ha alcun supporto per l’illuminazione in tempo reale, ma è possibile attivare DLSS. Esso sarà disponibile solo dalla risoluzione 1440p in su, infatti i test in 1080p risultano praticamente quasi in linea con quanto visto sopra. I risultati ottenuti in 1440p però non sono eclatanti e non si discostano molto da quanto visto poco fa. A 2160p l’impatto di DLSS è molto più marcato, tanto da ottenere ben 15 fps medi in più, il che è davvero notevole. Shadow of the Tomb Raider invece presenta sia il Ray Tracing in tempo reale parziale: il sistema infatti si occuperà di gestire solo le ombre di ogni oggetto presente sullo schermo. Abbiamo anche la possibilità di attivare il DLSS già dalla risoluzione 1080p. Sia a 1080p che a 1440p il gioco risulta essere godibile con gli effetti Ray Tracing attivi e impostati sul massimo livello disponibile, mentre a 2160p risulta essere praticamente ingiocabile.
Con Metro Exodus abbiamo registrato un comportamento anomalo, e non sappiamo se sia dovuto a un problema legato all’implementazione del DLSS oppure a un problema di driver. Con le impostazioni massime per utilizzare Ray Tracing, sia con DLSS attivo che disattivo, abbiamo ottenuto praticamente gli stessi risultati. Nonostante abbiamo effettuato diverse prove sia giocando, sia utilizzando il benchmark integrato, la situazione è rimasta pressoché invariata. Detto ciò il titolo a 1080p riesce a essere abbastanza godibile, lo stesso in 1440p. A 2160p risulta essere molto scattoso, a meno che non si disattivi DXR. L’ultimo sparatutto di casa DICE, Battlefield V, è stato il primo titolo a implementare il Ray Tracing in tempo reale insieme a DLSS. Quest’ultimo sarà attivabile dalla risoluzione 1440p in su se si ha una scheda video uguale o inferiore alla Geforce RTX 2080, mentre per la RTX 2080′ Ti sarà attivabile solo ed esclusivamente in 1440p. Il titolo su risulta essere discretamente godibile sia in 1080p che a 1440p, ma senza arrivare agli ambiti 60 fps, che sono il minimo sindacabile per uno shooter in prima persona. A 2160p invece sarà difficile giocarci, a meno che non vi piacciano le avventure in slow motion.
Videogioco | 1080p | 1440p | 2160p |
---|---|---|---|
Anthem | Min: 43,3 AVG: 74 Max: 97,7 | Min: 35 AVG: 58 Max: 75,4 | Min: 32,4 AVG: 49,5 Max: 61,4 |
Shadow Of The Tomb. Raider | Min: 43 AVG: 61 Max: 112 | Min: 30 AVG: 44 Max: 80 | Min: 17 AVG: 24 Max: 42 |
Metro Exodus | Min: 22,70 AVG: 47,46 Max: 89,73 | Min: 18,6 AVG: 39 Max: 51,9 | Min: 11,6 AVG: 18 Max: 29 |
Battlefiled V | Min: 43 AVG: 50 Max: 62 | Min: 33 AVG: 43 Max: 55 | Min: 8 AVG: 23 Max: 41 |
Nella tabella sottostante sono riportati i risultati ottenuti dai test dei videogiochi precedenti con Ray Tracing attivo ma con DLSS disattivo. Come possiamo vedere non è più presente Anthem, questo perché il titolo Bioware dispone solo dell’antialiasing di Nvidia. Su Shadow Of The Tomb Raider possiamo vedere un netto calo delle performance, rimanendo però abbastanza godibile in 1080p, ma difficilmente giocabile alle altre risoluzioni. Come abbiamo spiegato prima Metro Exodus, nonostante i ripetuti test, ha presentato un comportamento anomalo facendo registrare gli stessi risultati sia con DLSS attivo che disattivo. Come detto prima, su Battlefield V il DLSS è possibile attivarlo solo dal 1440p in su. In 1080p i risultati sono praticamente identici, mentre in 1440p abbiamo avuto un calo sostanziale, 10 fps medi in meno e 6 fps minimi in meno. Lo stesso vale per il 2160p, dove abbiamo registrato ben 15 fps medi in meno e 5 minimi di meno, rendendo il gioco praticamente inutilizzabile.
Videogioco | 1080p | 1440p | 2160p |
---|---|---|---|
Shadow Of The Tomb Raider | Min: 20 AVG: 49 Max: 100 | Min: 17 AVG: 31 Max: 60 | Min: 9 AVG: 14 Max: 28 |
Metro Exodus | Min: 23 AVG: 48 Max: 90 | Min: 20 AVG: 37 Max: 73 | Min: 12 AVG: 18 Max: 25 |
Battlefield V | Min: 37 AVG: 50 Max: 62 | Min: 27 AVG: 33 Max: 44 | Min: 3 AVG: 8 Max: 10 |
Abbiamo provato Asus ROG Strix Geforce RTX 2060 con entrambi i bios, Quiet Mode e Performance Mode, e in quest’ultimo abbiamo eseguito un overclock sia della frequenza della GPU, portandola a 2000 Mhz, che delle memorie, portandole a 14500 Mhz. Con il bios Quiet Mode attivo e quindi con le ventole spente fino al raggiungimento di 55°, abbiamo registrato una temperatura minima di 45 gradi e una massima di 64. Con il bios impostato su Performance Mode invece abbiamo registrato una temperatura minima di 34 gradi e una massima di 66 gradi. In fase di overclock e con il bios su Performance Mode abbiamo registrato una temperatura minima sempre di 34 gradi, ma una massima di 71°, questo per via del maggior calore generato per via delle frequenze più elevate. Tutto sommato il dissipatore che troviamo installato su Asus ROG Strix Geforce RTX 2060 riesce a mantenere la GPU bella fresca con il minimo rumore. Se invece vogliamo giocare con le ventole e impostare una curva di funzione personalizzata, riusciamo a mantenere la GPU ancora più fresca ma con livello di rumorosità maggiore.
Asus ROG Strix Geforce RTX 2060 è una scheda video davvero sorprendente. Equipaggiata con il chip TU 106 basato sulla nuova architettura Turing, riesce ad avere delle eccellenti performance in 1080p, ma ci permetterà di giocare in maniera egregia anche in 1440p. Grazie ai suoi 37 RT core possiamo sfruttare sia il Ray Tracing che DLSS. I sui 6 GB GDDR6 sono sufficienti per gestire al meglio qualsiasi gioco fino alla risoluzione 1440p. L’enorme dissipatore che troviamo installato fa sì che la GPU sia sempre fresca impattando al minimo la silenziosità.
Se siete alla ricerca di un’ottima scheda video che vi permetta di giocare a ogni titolo in commercio e di godere del Ray Tracing in tempo reale, Asus ROG Strix Geforce RTX 2060 potrebbe essere la vostra scelta ideale. Potete acquistarla su Amazon al prezzo di 468€.