[Svilupparty 2014]Inquisitor’s Heartbeat, lo stealth game dove non si vede ‘na mazza
Rising Pixel è un gruppo di baldi giovani che si avventura per la prima volta in un progetto di natura commerciale, dal titolo Inquisitor’s Heartbeat.
Cos’è Inquisitor’s Heartbeat? Essenzialmente, è un simulatore di testate al muro gioco stealth in cui ci si muove su una scacchiera, come in un roguelike, nei panni di un poveraccio finito prigioniero della Santa Inquisizione, e cercando di portare la pellaccia fuori dai livelli. C’è solo un piccolo dettaglio: non c’è grafica. Non si vede nulla. Schermo nero. Punto.
Facciamo un passo indietro: l’idea parte da un prototipo chiamato I Am Fear, sviluppato in occasione della GameJam 2013, in cui il giocatore doveva muovere un mietitore di anime attraverso lo schermo ed uccidere le creature che lo popolavano, orientandosi solo con il suono e le vibrazioni del controller, che aumentavano di intensità in base alla vicinanza con la vittima. Heartbeat riprende proprio questo concetto, ampliando il gameplay a qualcosa di più complesso e strutturato.
Il gioco è pensato in primis per il target dei giocatori non vedenti, ma questo non impedisce all’utente vedente di poter apprezzare il risultato, davvero ben riuscito. Come già detto, il giocatore si muove su una scacchiera, generando suoni diversi di passo in passo in base al materiale su cui cammina e le superfici che urta. Se nei primi livelli l’unico problema è orientarsi è prendere coscienza della dimensione delle mappe, nelle quali ci sono anche dei puzzle da risolvere, la difficoltà aumenta esponenzialmente quando si introduce l’elemento delle guardie: queste si muoveranno a turno in base ai vostri movimenti, e se le urterete morirete istantaneamente. Per aiutare il giocatore, man mano che vi avvicinerete la musica di sottofondo inzierà ad assumere tonalità diverse, più oppressive e ricche di effetti.
Il gioco è in fase di sviluppo avanzata e dovrebbe uscire a breve per PC, iOS e Android, con un totale di 35 livelli giocabili.