Zone of The Enders: The Second Runner M∀RS – Recensione
La società si è evoluta per centinaia di anni, ma una cosa ha sempre accomunato tale evoluzione? L’energia, ed è proprio questa forma di energia che ha portato al cambiamento delle civiltà. Quindi, in un mondo dove un onnipotente energia chiamata metatron alimenta la vita, la società verso dove è diretta?
Così si presenta Zone Of The Enders: The 2nd Runner M∀RS, con un affascinante scenario che fa subito viaggiare l’immaginazione, come solo pochi titoli della ormai sfiduciata Konami potevano fare. Difatti, per chi non lo sapesse, Zone of the Enders – The 2nd Runner è uno dei titoli più celebri pubblicati da Konami nell’era PlayStation 2, di cui il produttore esecutivo è nient’altro che Hideo Kojima.
Questa seconda remaster può infatti essere innanzitutto un portale verso il passato, per permettere ai più giovani di farsi un idea di quanto coraggiosa, talentuosa e ben poco politically correct fosse Konami due generazioni videoludiche fa. Si tratta però, appunto, della seconda remaster di Zone Of The Enders: The 2nd Runner M∀RS, quindi la domanda sorge spontanea: era necessario?
La risposta è un secco si, dato che questa remaster è una delle meglio eseguite e più azzeccate che abbiano mai visto luce nel mercato videoludico. Il primo motivo per cui possiamo sostenere la validità di questa remaster è anche il più semplice da cogliere. Nonostante il titolo originale abbia ormai ben 15 anni, l’impatto grafico su PlayStation 4 (e nello specifico il 4K su PlayStation 4 Pro) è sbalorditivo. I modelli non sono dettagliati e le ambientazioni alle volte mostrano i loro anni, ma in generale lo stile di Zone of the Enders – The 2nd Runner, lo rende fruibilissimo e gradevole agli occhi tutt’oggi. Jehuty, Anubis e gli altri Orbital Frame, i mecha utilizzati da protagonisti e antagonisti, non son mai stati così belli.
La remaster permette al mecha design di brillare in tutto il suo splendore. Meno appariscenti sono le cutscene animate, che pur rimanendo di pregevole fattura, hanno dei frame abbastanza imprecisi e comunque mostrano il segno degli anni. Per il resto il titolo è rimasto come su ps2, con una sola comodità aggiuntiva, con i propri pro e contro. Il bilancio finale è senza dubbio positivo, parliamo di uno dei migliori action dell’era PlayStation 2 e non solo, ma alcuni suoi difetti rimangono e risultano più pesanti se confrontati con gli standard odierni.
A livello di gameplay, Zone of the Enders 2 si presenta come un action tridimensionale nel quale prenderemo il controllo di Jehuty, un Orbital Frame. Le battaglie sono tutte basate sul movimento tridimensionale del mecha che può ovviamente, volare liberamente. Nel corso dell’avventura Jehuty si evolverà sbloccando nuove abilità secondarie e quindi nuovi attacchi. Il titolo è, come lo era 15 anni fa, uno dei giochi più frenetici, divertenti e soddisfacenti presenti sul mercato.
I comandi sono macchinosi, difficili da approcciare, anche a causa della difficoltà nel rendere le battaglie in volo entusiasmanti, ma una volta superato lo scoglio iniziale ci si ritroverà con un combat system ottimo e unico nel suo genere. A rendere unico il titolo è fatto che l’intero titolo si basi su combattimenti aerei, cosa che a nessun altro è riuscita mai così bene, perlomeno in un action. Ad accompagnare una base quindi molto convincente, ci sono le bossfight, tutte ottime e basate sullo sfruttare diverse abilità di Jehuty per trovare le debolezze dei nemici, formando una sottospecie di battaglie puzzle in stile Metal Gear Solid.
Ci sono però, dei limiti nel game design che intralciano il combat system. Nello specifico il sistema di Lock-On, per niente preciso, abbastanza scomodo da utilizzare e letteralmente disastroso nelle rare sezioni in cui oltre ai nemici saranno presenti anche degli alleati. La telecamera libera già presenta dei problemi di suo, se unita a un Lock On poco preciso diventa un difetto abbastanza pesante, specie in un action. Sotto il lato narrativo Zone Of The Enders: The 2nd Runner M∀RS ha luci e ombre.
I protagonisti sono interessanti e i loro dialoghi sono scritti molto bene, ma a parte Dingo, protagonista principale, nessuno ha veramente il tempo di essere sviluppato decentemente. Il titolo fa il possibile per dare una convincente ossatura narrativa, facendo un lavoro egregio per il poco tempo che ha avuto a disposizione. Parliamo infatti di un titolo che, a difficoltà standard, ha una durata di all’incirca 6 ore, delle quali 5 e mezza son dedicate a puro gameplay.
Il poco tempo non lascia molto margine per avere una trama complessa, o dei personaggi dalle mille sfaccettature come si possono trovare in altri suoi contemporanei come Silent Hill 2 o Metal Gear, ma in complesso la storia sostiene molto bene il gameplay. In ogni caso il gioco rimane sempre interessante, diventando l’esempio di come sia meglio un titolo di 6 ore di costanti climax rispetto a un gioco da 30 ore con sezioni di gameplay costantemente annacquate.
La presa che il titolo riesce a tenere sul giocatore, passa anche dalla meravigliosa colonna sonora, sempre adatta e coinvolgente. Tecnicamente, come accennato precedentemente, la remaster è eccelsa. Il 4K ha fatto davvero bene ai modelli di Zone Of The Enders: The 2nd Runner M∀RS, e il framerate cristallino su PlayStation 4 Pro è una caratteristica vitale per rendere facilmente fruibile un titolo tanto frenetico.
In definitiva Zone Of The Enders: The 2nd Runner M∀RS è la versione definitiva del classico uscito per PlayStation 2. Con una resa grafica sorprendente e un gameplay tutt’ora fresco e frenetico come pochi, rimane un must per gli amanti degli action, dei mecha o anche semplicemente del videogioco in generale. Il ritorno di una pietra miliare che, pur con dei problemi nati anche dai suoi 15 anni, non dovrebbe mancare nel curriculum di nessun appassionato.
Pro
- Gameplay frenetico e divertente
- Resa grafica sorprendente
- Design dei mecha tra i migliori di sempre
- Colonna sonora convincente
Contro
- La telecamera non è delle migliori
- Storia soddisfacente ma abbastanza rushata