Zombie Vikings – Recensione
Durante lo sviluppo del mercato molti generi videoludici, una volta famosi e amati dalle masse, sono stati surclassati da altri tipi di videogiochi più adatti all’utenza moderna. Anni fa giochi come le avventure grafiche e i beat’em up godevano di una grandissima schiera di appassionati, un esercito che man mano si è assottigliato facendo di questo genere di giochi un mercato di nicchia.
Tuttavia, questo rimpicciolimento del mercato, non sempre va a influire sulla qualità dei titoli in uscita, siamo infatti lieti di presentarvi Zombie Vikings, un beat’em up originale e divertente, sviluppato da Zoink.
Zombie Humor
Appena messe le mani su Zombie Vikings, ci sono state chiare le intenzioni degli sviluppatori. Sin dalla prima occhiata al menù principale sarà infatti prevedibile la piega umoristica che il gioco prenderà da lì a poco.
Appena iniziata la partita ci ritroveremo nelle stanze di Odino, che sarà intento a “forgiare” (ricoprire di brillantini) un potentissimo bastone da guerra. Il dio verrà interrotto da suo figlio Loki che, in cerca delle attenzioni del proprio padre, decide di rubargli il suo unico occhio funzionante. Odino, totalmente cieco e furibondo, si addentrerà nel cimitero più vicino per resuscitare quattro leggendari guerrieri sotto forma di zombie, per inviarli a recuperare il suo bulbo oculare rubato.
Quei quattro guerrieri sono ovviamente i protagonisti dell’avventura e, come il resto dei personaggi che appariranno nel gioco, godono di una caratterizzazione veramente eccellente: essi saranno tutti ben definiti e differenziati.
Abbiamo la barbara irascibile e muscolosa Gunborg che trova divertimento solo mentre spacca le teste dei propri nemici.
Il pirata Senguard che, trovatosi immischiato in una battaglia tra piovre e balene, è morto insieme a un piccolo polpo che si è fuso con lui nella non morte.
La corvina Caw-kaa che fu abbandonata e cresciuta da uno stormo di corvi.
E come ultimo troviamo Hedgy un nanetto misterioso con una strana indole al cannibalismo.
Non solo solo i protagonisti a godere di una buonca caratterizzazione titolo, ma tutto il mondo di gioco, ed è proprio questa la chiave del successo di Zombie Vikings.
Tale titolo, per quanto dia il meglio di sé giocato in multigiocatore, riesce a funzionare anche in singolo, offrendo ore di divertimento, grazie a una narrazione ben architettata e a dei personaggi unici. Per tutta la durata del gioco sarete sommersi da battute e citazioni, le quali, a volte, sfonderanno addirittura la quarta parete e arriveranno a prendere in giro persino voi.
Quadrato, Quadrato Quadrato, Quadrato…
Se dal lato narrativo sembra tutto rosa e fiori non si può dire lo stesso del gameplay, in quanto si presenta piuttosto semplice. Esso difatti riprende il classico beat’em up, dove dovremo sfruttare i nostri tre attacchi per soverchiare i nemici. Disporremo infatti di un attacco base, di un grab per afferrare oggetti, nemici e alleati, e di un attacco speciale, che varierà a seconda del personaggio utilizzato.
Per quanto lo stile di gioco sia semplice, ha delle pecche non indifferenti. La prima salta all’occhio non appena si ha controllo del personaggio e si iniziano a picchiare di santa ragione i mostri: noterete istantaneamente che i colpi non restituiscono alcun feedback quando vengono sferrati, sembrerà infatti di colpire a vuoto.
Gli altri difetti vengono a galla dopo le prime ore di gioco. Queste sono scorse abbastanza velocemente e nel nostro divertimento generale, ma poco dopo ci siamo accorti di come il gioco non crei alcun tipo di senso di coinvolgimento nel giocatore.
Sarà inoltre possibile acquisire delle monete utili ad acquistare armi e rune, ma che si limiteranno a donare degli effetti passivi non andando a influire su nessuna statistica dei nostri personaggi, che rimarranno quindi sempre allo stesso livello di potenza non donando, appunto, alcun senso di avanzamento.
Parlando di statistiche, nessuna di queste sarà visibile al giocatore e, a dire il vero, non siamo nemmeno riusciti a capire bene se queste ultime siano diverse tra i quattro personaggi disponibili.
Abbiamo già accennato a come il titolo dia il meglio di sé in multigiocatore. Ci sono infatti alcune meccaniche che perdono quasi totalmente di senso in singleplayer, come per esempio il grab, che permette tramite, la pressione del tasto cerchio, di afferrare un proprio alleato e portarlo in giro sulla punta della nostra spada, da dove potrà addirittura attaccare e compiere alcune azioni, per poi lanciarlo dove vogliamo.
Altra meccanica molto divertente per il multigiocatore è costituita dalla possibilità di unirsi ai propri compagni (solo in alcune aree del gioco prestabilite) per creare un mostruoso agglomerato di zombie gigante, che sarà comandato da tutti i giocatori contemporaneamente, il quale rischierà addirittura di scucirsi, se questi ultimi si muoveranno in direzioni diverse.
Il gioco però non è assolutamente da buttare se giocato in singolo, come abbiamo già detto, la storia, il carattere dei protagonisti e del mondo di gioco saranno più che sufficienti a tenervi attaccati allo schermo anche in solitaria.
Non pensavo si potesse sprofondare nella carta…
Graficamente il titolo ricorda molto la vecchia gloria del team Zoink: Stick In to the Man. Viaggeremo infatti in un mondo molto cartoonesco, ammirando personaggi simili a marionette di carta intente a mettere su uno spettacolo, accompagnati da una colonna sonora sempre azzeccata e mai fuori tempo.
Per quanto il gioco e la grafica siano molto semplici, non sarà raro incontrari problemi vari e sopratuttto bug. Il titolo all’uscita era delicato quanto una teiera di porcellana, bastava mettersi a saltellare insistentemente negli angoli del quadro per sprofondare negli abissi del livello, per poi non uscirne mai più. Altro grave problema al lancio era costituito dal frame rate che, anche tutt’ora, è fisso a 30 fps ma che al day one non erano neppure stabili. Gli sviluppatori hanno prontamente rilasciato una patch di quattro gigabyte intenta a risolvere questi problemi.
Il gioco sfortunatamente però, nonostante l’applicazione della patch correttiva, dona delle perle non indifferenti sotto il profilo dei bug. Non si può dire lo stesso del tearing e dei problemi di frame rate, totalmente scomparsi dopo l’installazione dell’aggiornamento.
[signoff icon=”quote-circled”]Zombie Vikings non è un gioco perfetto, ma se riuscite a passare sopra alle pecche di gameplay, il titolo saprà di certo regalarvi dei momenti di puro divertimenti, attraverso i personaggi memorabili, scenari ispiratissimi e avventure al limite della pazzia. Se è questo che cercate in un gioco, allora il brawler targato Zoink è quello che fa per voi. [/signoff]