Zombie Army Trilogy – Recensione Nintendo Switch
Da sempre una delle figure più iconiche e desiderate in campo militare è senza ombra di dubbio il cecchino, come praticamente da sempre gli zombie caratterizzano il mezzo informatico videoludico con non-morti in tutte le salse. È quindi ovvio che il connubio delle due tendenze abbia – nel corso del tempo – generato diversi titoli di successo e Zombie Army Trilogy è sicuramente uno di questi. Rebellion cavalca il filone prendendo spunto dalla saga di Sniper Elite e sforna un titolo di successo, esaltante nella sua semplicità, che dopo essere sbarcato su PlayStation 4, Xbox One e Steam nel 2015, approda oggi su Nintendo Switch.
La trama è semplice e al limite del banale, ma non per questo non funziona: Hitler, nell’aprile del 1945 con la sorte del terzo Reich ormai segnata, decide di far ricorso a misure estreme. Dopo aver sondato tutte le possibilità fornite da esoterismo e magia nera (fatto storico, N.d.R.) utilizza le sue scoperte per rianimare tutti i soldati caduti e trasformarli in famelici e inarrestabili zombie. Questo dà vita a una realtà distopica dove la Germania Nazista resiste e combatte anche dopo la morte. Compito degli alleati è quindi quello di porre finalmente fine all’egemonia della croce uncinata. Armati solo di un fucile di precisione, una mitraglietta e una pistola – da soli o in compagnia di tre amici – dovremo farci strada e falciare orde di zombie.
Zombie Army Trilogy cavalca il gameplay della serie Sniper Elite ricalcando le meccaniche stealth e ragionate del titolo citato, ma aggiungendo una parte consistente di azione. Infatti la sola meccanica da cecchino nascosto nell’ombra non si adatterebbe al contesto di centinaia di zombie che avanzano agguerriti: occorre quindi inserire degli stop nell’azione per permettere al giocatore di riorganizzarsi e contrastare l’avanzata dei non morti. Ecco che fanno quindi la comparsa le ondate di nemici che si attiveranno dopo ogni avanzamento chiave e che ci permetteranno di studiare il territorio, prendere posizione e prepararci a far saltare teste.
Vi ritroverete quindi in una porzione di mappa abbastanza vasta e ricca di ripari e, una volta studiato il luogo e deciso dove appostarvi, potrete avanzare quel tanto che basta da innescare l’ondata nemica: ora non resterà che appostarsi e fare fuoco. Attenzione però, perchè non tutti i nemici sono uguali: avrete agili e veloci scheletri ballonzolanti, kamikaze esplosivi, soldati armati che sparano a casaccio e tank corazzati con potenza e resistenza fuori dal comune. A questo poi dovrete aggiungere la capacità randomica degli avversari di ritornare in vita e quella di strisciare a terra anche se privi di gambe: l’unica certezza rimarrà la collaudata pallottola in testa.
Mirare a un’altra parte del corpo farà saltare arti e rallentare i nemici, ma difficilmente li renderà inoffensivi; oltretutto anche l’andatura ciondolante e irregolare non aiuterà il player di Zombie Army Trilogy nel suo compito di centrare la testa di un non morto a 150 metri di distanza.
Sotto il punto di vista della fisicità degli avversari il lavoro svolto da Rebellion in Zombie Army Trilogy è encomiabile. Difficile identificare e memorizzare i pattern di movimento e l’andatura degli avversari, nonostante il fatto che non essendo dotati di cervello tenderanno tutti semplicemente a procedere verso di voi per la via più breve. Perdere la calma è senza dubbio il miglior modo di soccombere, mandando a vuoto per la fretta un colpo dopo l’altro, fino a non avere più difese.
In questi casi la poco precisa arma a medio-corto raggio potrebbe salvarvi la vita, se non fosse così difficile da governare e con una capacità di munizioni ridotta. Inutile invece fare affidamento sulla pistola, sempre che non vogliate portarvi talmente vicino agli zombi da poter scorgere il vitreo pallore dei loro occhi.
Va detto che per quello che riguarda il comparto armi non ci si può lamentare: per i fucili di precisione avremo a disposizione vari modelli che si differenziano per gittata, zoom di mira, rinculo e capacità del caricatore. Trovare quello più adatto al vostro stile di gioco spetta a voi. Per quello che riguarda le mitragliette, invece, i canoni di differenziazione sono principalmente dovuti a maneggevolezza dell’arma e capacità offensiva. Lo stesso vale per le pistole anche se come detto prima lo troviamo un orpello utile solo una volta terminati tutti i proiettili delle altre armi. Completano la dotazione offensiva mine antiuomo, bombe a filo, dinamite e granate, tutte utili nelle situazioni più concitate per sfoltire le fila nemiche.
Purtroppo la fisica del paesaggio e della mappa invece lascia un po’ a desiderare. A parte rare bottiglie, relegate a collezionabili, e oggetti esplosivi sparsi per lo schermo tutto il resto del paesaggio non offre interazioni a parte qualche sporadica eccezione. Per capirci, è impossibile sparare a un lampione per crearvi un cono d’ombra, ma va detto che obiettivamente non è una feature di cui si sente la mancanza nel corso dell’avventura proposta da Zombie Army Trilogy.
A un primo approccio il connubio ragionato di Sniper Elite con un contesto zombie non ci sembrava poi così divertente ma, all’atto pratico, si rivela essere un passatempo molto piacevole, da fruire sia da soli che in compagnia e che dà anche qualche spunto per essere affrontato più volte. Si può scegliere una run da affrontare con il livello facile, che non tiene conto della fisica dei proiettili sparati e che offre munizioni a iosa sfruttando la componente FPS del gioco, per poi procedere con una run in modalità esperto dove dovremo calcolare ogni singolo colpo sparato e centellinare le munizioni, calcolando anche il vento e la gittata e – soprattutto -rimanendo nascosti il più possibile.
Su Nintendo Switch Zombie Army Trilogy non fa una piega. Complice un gameplay semplice, un dettaglio grafico accettabile ma che non deve occuparsi di chissà quali finezze e una serie di scenari piuttosto statici, il titolo si presenta granitico e con tempi di caricamento davvero brevi, che favoriscono sessioni di gioco anche corte permettendo di godere di questo FPS Horror in maniera eccelsa anche in portabilità. Ottimo anche il comparto sonoro, che pur senza far sfoggio di brani memorabili riesce a essere sempre sul pezzo, con una serie di effetti e di accompagnamenti sempre a tema e precisi.
Sono tre le campagne complete che l’esperienza di Zombie Army Trilogy offre e sono accompagnate da una modalità Orda che vede zombie a getto continuo avanzare in mappe appositamente studiate per l’occasione: questo garantisce al giocatore ore di divertimento, da soli o in compagnia. Feature aggiuntive proprie della versione per Nintendo Switch sono caratterizzate dalla possibilità di abilitare il Motion Control e da un’esperienza ancora più realistica grazie all’HD Rumble. La portabilità infine offre come sempre un valore aggiunto che fornisce sempre quella ciliegina sulla torta a cui ormai i fruitori di Nintendo Switch sono avvezzi.
Menzione d’onore per la Killcam a raggi X, icona della serie, che anche qui fornisce quel valore aggiunto piacevole e apprezzabile: bravo il team di sviluppo inoltre, che mette a disposizione settaggi appositi per questa feature che decidono se e quanto far apparire la Killcam fornendo un contesto adeguato sia che si voglia un’azione frenetica sia che si voglia solleticare il proprio ego con una partita ad alti livelli dove, dopo aver calcolato vento e potenza, è d’obbligo gioire del proprio tiro con un effetto “al rallentatore” con telecamera sul proiettile e impatto in trasparenza entusiasmante.
Zombie Army Trilogy approda su Nintendo Switch dopo aver fatto gioire una nutrita fetta di pubblico su Playstation 4, Xbox One e Steam. Grazie all’ottimo porting di Rebellion il titolo offre diversi spunti interessanti e tante ore di divertimento, grazie anche al multiplayer e alla modalità Orda che ci vedrà affrontare un esercito di zombie infinito. Impagabile poi la soddisfazione di far fuori un Führer in versione non morta. Da non perdere, soprattutto ora che potete goderne in piena portabilità.
Pro
- Gameplay avvincente
- Ottima fisica dei proiettili
- Ottimo Porting
- Buon comparto audio
Contro
- Poca interazione con lo scenario di gioco
- Poca varietà di nemici