Yu-Gi-Oh! Zexal World Duel Carnival

Yu-Gi-Oh! è una serie che, tra anime e gioco di carte, ha trascinato con sè centinaia di migliaia di appassionati. Lasciamo perdere l’immortale quesito, se è migliore Yu-Gi-Oh! o Magic the Gathering, e concentriamoci invece su questo gioco per Nintendo 3DS, l’ultimo di una lunga serie dedicata a Duel Monsters. Questa volta, storia e personaggi sono tratti dalla quarta saga, chiamata ZeXal (si legge Zeal), e arriva a noi occidentali in un ritardo mostruoso, tant’è che le carte presenti non sono aggiornate all’ultima espansione disponibile e storia e personaggi non arrivano alla fine della saga, quando invece in Giappone ZeXal è già finito ed è in corso il quinto capitolo, chiamato Arc V.
Nonostante ciò, quello che veramente conta in un gioco simile dovrebbe essere il gameplay, dunque vediamo insieme che cosa ha da offrirci.

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Un torneo col cuore

ZeXal narra la storia di Tsukumo Yuma, un ragazzino appassionato di Duel Monsters ma decisamente poco abile, che un giorno incontra un misterioso spirito, imprigionato nel ciondolo che suo padre gli donò quando era piccolo, di nome Astral. Questo spirito si lega indissolubilmente a lui e gli fa dono di un grande potere: delle carte chiamate Numbers, che sono state sparse per il mondo e di cui lui è alla ricerca poiché costituiscono i suoi ricordi.
Tra svariati amici, conoscenze, nemici e peripezie, Yuma giunge quindi a partecipare al grande torneo indetto da Mr.Heartland: ogni partecipante possiede un frammento di cristallo a forma di cuore, diviso in 4 parti, e deve sconfiggere degli avversari in giro per la città per ottenerne altri e ricomporre un cuore intero. Solo chi possiederà un intero gioiello alla fine di 4 giorni potrà partecipare alla fase finale. Tuttavia, dietro questo torneo si nascondono personaggi oscuri, poteri incredibili, e diabolici piani.

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Tutto e subito

Probabilmente non è il caso di mettersi qui a spiegare le regole del gioco di carte: non solo perché altrimenti questa recensione diverrebbe un manuale enorme, ma anche perché in questi lidi il nostro scopo è parlare della qualità del videogame tra le nostre mani. E quindi lasceremo mostri, effetti, carte magia, trappola, synchro, XYZ e chi più ne ha più ne metta, ai neofiti che vorranno approfondire l’argomento in altra maniera, mentre noi ci appropinqueremo a spiegare come mai questo titolo è sì completo da una parte, ma terribilmente lacunoso dall’altra.
Il gameplay è quello che tutti già conosciamo, difficile che sia altrimenti, e le meccaniche legate alle singole carte sono ben programmate e riproposte, dando oltretutto ai singoli mostri gli effetti reali presenti nel gioco di carte e non quelli dell’anime (quindi i Numbers, per esempio, possono essere distrutti da qualunque tipo di mostro, e non solamente da altri Numbers). All’inizio avremo la possibilità di scegliere se giocare nei panni di uno dei 3 protagonisti: Yuma Tsukumo, Kaito Tenjou, o Ryoga Kamishiro. In seguito ne sbloccheremo altri 9, per un totale di 12 personaggi giocabili e altrettante trame, anche se nella versione originale giapponese i personaggi giocabili erano 40. E non è certo stata l’unica cosa che è stata tagliata per noi occidentali, poiché ben 2 modalità di gioco da noi sono totalmente assenti.

Una volta iniziata la storia, ci renderemo immediatamente conto delle grandi lacune presenti in questo titolo: innanzitutto non c’è un vero e proprio tutorial, ma verremo gettati subito in mezzo all’azione con la scelta di un avversario sulla mappa, eventuali dialoghi, e poi il famigerato duello di carte che sarà quindi un incubo per qualunque persona alle prime armi con Yu-Gi-Oh. In pratica viene dato per scontato che chiunque prenderà in mano World Duel Carnival sia al tempo stesso un veterano del gioco di carte, e questo non solo per l’assenza di un tutorial, ma anche perché tutte le carte, circa 6000, sono già sbloccate sin dall’inizio e sono a nostra disposizione per modificare i mazzi come più ci aggrada. Ovvio quindi che un qualunque “comune mortale” si ritroverà totalmente spaesato da una libertà così forte sin dai primi minuti, e oltre a ciò un sistema di sbloccaggio delle carte (magari tramite soldi e pacchetti da comprare, come nei titoli precedenti), avrebbe dato non solo tempo di “assimilare” mentalmente le armi a nostra disposizione e studiare meglio un deck da comporre, ma avrebbe anche dato una maggiore voglia di continuare a farci in quattro su questo titolo che invece, così, ci propone come incentivo un solo “testare” nuovi deck che ci vengono in mente contro una IA non sempre al massimo della forma.
Se tutto ciò non fosse sufficiente a dare qualche perplessità, l’aspetto più grave e pesante è l’assoluta mancanza di una componente multiplayer, non solo online ma persino in wireless locale. Facile immaginare quindi come, tolta la possibilità di giocare con qualunque altro essere umano, sia estremamente difficile trovare uno spunto a continuare l’avventura per più di qualche ora.

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3DS o NES?

Quello a cui ci riferiamo è l’aspetto tecnico di questo gioco. Tecnicamente infatti è assolutamente insufficiente, con una interfaccia molto minimale, e in cui gli unici “movimenti” sono dettati dalla comparsa degli artwork dei personaggi che diranno qualche frase ad effetto con una scritta su schermo neppure doppiata. Seppur le musiche siano decenti, sono pochissime di numero, e in definitiva l’impressione è che gli sviluppatori si siano adagiati sugli allori sperando che il nome del brand richiamasse molti appassionati, senza però sforzarsi di creare un titolo qualitativamente sufficiente.

[signoff icon=”quote-circled”]Yu-Gi-Oh! ZeXal World Duel Carnival è un gioco che dà la costante impressione di essere incompleto, o che gli sviluppatori non abbiano messo l’impegno necessario per crearlo. Per i neofiti è un incubo, a causa dell’assenza di un tutorial e delle 6000 carte circa già sbloccate sin dall’inizio, mentre per i veterani è un titolo che non invoglia a proseguire, dato che non c’è nulla da sbloccare e non è presente alcuna modalità multiplayer, né online né in wireless locale. Se a questo uniamo anche una serie di contenuti tagliati nella versione occidentale, è facile intuire che rispetto agli standard a cui siamo abituati questo capitolo della serie di Yu-Gi-Oh non è certo meritevole di un voto sufficiente.[/signoff]

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