Yoshi’s New Island – Yoshi’s New Island
La Nintendo ha sempre spinto molto il proprio marketing sulle sue mascotte, e questa è senza dubbio stata una idea vincente. La gente conosce la Nintendo grazie a tutta una serie di personaggi ricorrenti, personaggi che non sono basati su un singolo stile di gioco ma che presentano gameplay diversi. Mario, per esempio, non è protagonista solo di bellissimi platform, ma anche di giochi sportivi, giochi di ruolo, e molto altro. Una delle mascotte più amate della Nintendo è Yoshi, il draghetto verde, che su Super Nintendo è stato anche protagonista di uno dei platform della Nintendo meglio riusciti, Yoshi’s Island. Su Nintendo DS ha ottenuto un sequel di dubbia qualità, ma dopo quel passo falso ci ha riprovato su 3DS. È in uscita Yoshi’s New Island, ma sarà all’altezza delle aspettative?
Kamek ha rotto le scatole
Come tutti ben sanno, i bambini nascono perché le cicogne, dal cielo, li portano ai genitori. È conoscenza comune, se pensate che nascano in modo diverso siete degli ignoranti. In ogni caso, la nostra cicogna oggi è incaricata di portare ai loro genitori Baby Mario e Baby Luigi. Arrivata alla casa dei due umani, questi si chiedono chi siano i bambini, dato che in realtà non aspettavano nessuno. Accortasi dell’errore grossolano, la cicogna torna in volo velocemente per andare a portare i due bebè nel giusto luogo, ma è a quel punto che accade l’irreparabile: il perfido Kamek, lo stregone, trova la cicogna e tenta di rapire i due bambini per portarli nel castello di Baby Bowser, il terribile sovrano dell’isola Uovo che ruba i bambini di tutto il mondo. Nella colluttazione, però, Baby Mario cade e viene tratto in salvo dagli Yoshi, abitanti dell’isola appena citata. Costoro vogliono sconfiggere Baby Bowser ma non conoscono l’ubicazione precisa del suo castello, tuttavia pare che tra Baby Mario e Baby Luigi ci sia una sorta di contatto telepatico, e quindi il bebè rosso è in grado di capire dove si trova il fratello. Capendo che questa è l’occasione per stanare il dittatore, gli Yoshi partono tenendosi in groppa il piccolino, intraprendendo un’avventura dedicata a salvare Baby Luigi e sconfiggere il malvagio koopa.
Uova dal deretano
Per chi non conosce la serie di Yoshi’s Island, ne riassumiamo qui le meccaniche principali. Ci troviamo di fronte ad un platform di stampo classico, in due dimensioni, dove le nostre due azioni principali sono il salto (che può essere allungato per qualche istante, come fa Yoshi in ogni gioco di Mario) e l’attacco con la lingua, con il quale possiamo mangiare i mostri ed ingoiarli. Con un bel nemico sullo stomaco avremo due opzioni: potremo infatti spararlo via per colpire gli avversari di fronte a noi oppure, in alternativa, con la pressione del tasto direzionale giù, potremo espellerlo dal popò sottoforma di uovo. Le uova create in questa maniera (oppure quelle ottenute in altri modi, come dai blocchi che ne fanno uscire un numero infinito) ci seguiranno come se fossero dotate di vita propria, in maniera automatica. Queste potranno poi essere lanciate in qualunque direzione, non solo per sconfiggere nemici ma anche per colpire blocchi distanti, azionare interruttori, o colpire nuvole segrete (che appariranno al nostro passaggio) così da acquisire oggetti collezionabili come stelline (che servono anche a riempire i punti vita, di solito settati a 10, e che calano ogni secondo nell’eventualità che un nemico ci colpisca e che quindi Baby Mario inizi a vagare per lo schermo sotto forma di bolla, fino a quando non lo recupereremo) o fiori nascosti per il livello. Tra gli altri oggetti collezionabili in ogni livello saranno presenti anche delle monete rosse nascoste tra le normali monete che fluttuano in aria, necessarie come il resto per ottenere il 100% da tutti i livelli. 100% che non potrà essere comunque ottenuto nel caso, in un livello troppo ostico, decidessimo di utilizzare uno speciale blocco che munisce Yoshi di ali permettendogli di volare. Tale blocco comparirà solamente dopo essere morti alcune volte in uno stesso punto. Se poi i fallimenti dovessero continuare a susseguirsi apparirà un altro blocco, ancor più potente, che oltre alle ali ci munirà di invincibilità contro i nemici.
Rispetto ai giochi precedenti sono state inserite altre simpatiche novità. La prima tra tutte sono gli “uovoni”, uova di dimensioni gigantesche che possono essere ottenute solo in determinati punti prefissati dal gioco e che sono in grado di distruggere qualunque cosa colpiscano sulla loro strada, compresi tubi e muri. Altra aggiunta interessante sono le sale dei minigiochi: superate alcune porte, per poter proseguire nella storia, saremo costretti ad affrontare alcune sfide particolari dove Yoshi si trasformerà (senza un particolare motivo) in un oggetto. Potrebbe per esempio diventare un razzo, un carrello da miniera o un sottomarino, e per muovere Yoshi in queste forme dovremo far uso esclusivamente del giroscopio interno al 3DS, ruotandolo e dandogli così le direzioni in cui muoversi evitando gli ostacoli che ci troveremo innanzi. Alternativamente verremo sfidati anche dai cloni, finti Yoshi che si muoveranno esattamente come noi, e che in simpatici puzzle dovremo cercare di portare alla morte facendoli cadere su di una serie di spuntoni, senza però finirci noi a nostra volta.
Le battaglie con i boss sono molto ispirate e variegate, tuttavia l’impressione generale è quella di un gioco dal level design non fenomenale, e di certo almeno non all’altezza della media dei giochi Nintendo, in cui sono stati infilati a forza eventi e minigiochi nel tentativo di smorzare la monotonia che in ogni caso, già dopo un paio di mondi, o forse anche meno, non tarderà a farsi sentire.
Nel menù principale, come extra, potremo cimentarci anche in qualche simpatico minigioco cooperativo con i nostri amici, sia che questi possiedano una schedina di Yoshi’s New Island, sia che debbano far ricorso alla modalità Download. Sbloccheremo vari minigiochi man mano che proseguiremo con la campagna principale, ma i primi, già simpatici e divertenti, prevedono il mangiare più nemici possibile o il rompere tante bolle lanciando loro contro le nostre uova. I record raggiunti con i nostri compagni verranno naturalmente salvati per spronarci a fare sempre di meglio.
Un mondo privo di preoccupazioni
L’ambientazione di Yoshi’s New Island è, sin dai tempi del Super Nintendo, estremamente bambinesca e stilizzata. Sembra di trovarsi costantemente all’interno di un libro per bambini, coloratissimo, dagli sfondi disegnati a pastello e dalle animazioni appariscenti. Un design comunque ricco di dolcezza, che non mancherà di strapparci un sorriso, ma che alla lunga rischia di risultare tedioso. Anche le musiche, stavolta, non sono molto ispirate. Naturalmente è un commento che mette il titolo a confronto con le precedenti produzioni della Nintendo, ma di per sé sono comunque orecchiabili. Solo che, rispetto al solito, pare che il titolo in generale sia sottotono rispetto a come la grande N ci ha sempre abituati. Fortunatamente la longevità beneficia non solo del numero di mondi e di livelli disponibile, ma anche della sfida nell’ottenere tutti i collezionabili in ogni singolo livello.
In conclusione
Yoshi’s New Island porta alla ribalta una serie amata da tante persone, sin dai tempi del Super Nintendo, e che aveva fallito miseramente con il titolo per Nintendo DS che cadeva nella sufficienza striminzita. Purtroppo anche in questo caso, nonostante il titolo in sé non sia minimamente brutto, rimane sottotono rispetto alle produzioni a cui Nintendo di solito ci abitua. Un po’ come accadde per Kirby Epic Yarn, a volte la Nintendo dimostra di non riuscire a svecchiare alcuni suoi titoli, o almeno non come vorrebbe. Yoshi’s New Island è divertente, colorato e giocherellone, ma risulta ripetitivo già dopo pochi livelli e purtroppo non riesce minimamente a salire i gradini che possono annoverarlo a capolavoro, come molti altri giochi donati dalla grande N.