Yoshi’s Crafted World – Recensione
Yoshi è tornato.
Il dinosauro verde di Nintendo non ha certo bisogno di presentazioni. Il carisma esercitato dalla ghiottissima e linguacciuta mascotte della grande N ha incantato folle di fan in adorazione di tutte le età e ispirato creativi di varie generazioni e studi di sviluppo, spronati a dare il massimo per reinterpretare e dare vita a incarnazioni all’altezza della leggenda. Perché chiamarsi Yoshi è davvero importante (se volete approfondire la storia di una delle icone più amate del mondo videoludico abbiamo qui l’editoriale che fa per voi).
A raccogliere l’eredità della saga sono stati i ragazzi di Good-Feel, amici di lunga data di Nintendo che, dopo aver sperimentato nel 2010 la morbidezza della lana con Kirby e la stoffa dell’eroe, hanno messo a frutto l’esperienza maturata dando alla luce l’incredibile Yoshi’s Woolly World. Woolly si differenziò da Kirby proponendo livelli maggiormente elaborati e un livello di sfida più appagante, sebbene la vera sfida ruotasse sempre attorno ai collezionabili.
Un meraviglioso mondo di cartone
Lasciata Wii U alle spalle, l’apprezzatissima Nintendo Switch non poteva renderci orfani dell’ebbrezza di guidare gli armoniosi saltelli di una nuova generazione di Yoshini. Console nuova, vita nuova, Good-Feel accantona le morbidissime forme di Woolly World per puntare ad un tema più attuale, in linea con la proposta unica di Nintendo: il Labo.
Cartone e materiali poveri, dove il riciclo diviene arte e una bottiglia di plastica può tramutarsi in razzo, rappresentano il coloratissimo cuore di questa nuova incarnazione delle avventure di Yoshi. Il Crafted World che saremo chiamati a visitare è ispirato, visionario ed evocativo: sembra sussurrare all’anima del giocatore in un linguaggio arcaico e istintivo, in grado di richiamare i colori, le forme e i suoni dell’infanzia, un irresistibile incanto di cui Nintendo è maestra.
C’era una volta
Il pestifero Baby Bowser è davvero un birbante! Accompagnato dal lacchè Kamek ne ha combinata un’altra delle sue: nel tentativo di trafugare il Sole dei Desideri degli Yoshi ne ha sparso per i mondi le 5 gemme che lo adornano. Ricomporlo sarà un piacere, dopotutto si dice possa esaudire qualsiasi desiderio. Questo l’incipit narrativo di un nuovo viaggio che ci porterà ad esplorare più di 40 coloratissimi mondi attraverso le tappe della world map.
All’interno di ogni livello dovremo collezionare i soli ridenti, spesso nascosti o resi poco accessibili, oltre al canonico arrivare in fondo allo stage. I soli rappresentano la vera valuta chiave di Yoshi’s Crafted World, in quanto per navigare da un’ambientazione alla successiva dovremo consegnarne il numero richiesto ai simpatici Bricoli (esperti di bricolage!) che ci sbarrano la strada. Per ottenere soli bonus, in ogni livello dovremo scovare le 20 nascostissime monete rosse, tagliare il traguardo con il pieno delle vite e aver raccolto almeno 100 monete.
Profondità di campo
Le meccaniche base restano più o meno invariate dallo scorso capitolo, con l’enorme differenza dell’aggiunta della profondità di campo con la quale interagire. Dopo aver fatto il pieno di uova, magari pappandoci qualche Tipo Timido, potremo lanciarle contro il fondale o contro la quinta del nostro percorso a caccia di alcuni elementi della scenografia interattivi, in grado di premiarci svelandoci spesso succulenti segreti.
Proseguendo con l’avventura, questi elementi scenografici del fondale saranno protagonisti delle missioni di “caccia all’oggetto” che ci verranno assegnate dai Bricoli e di un’altra serie di ricerche dell’end-game che ammiccano al pixel hunting. I livelli canonici possono inoltre essere affrontati al contrario in una modalità in cui dovremo salvare dei cuccioli di Poochy entro un tempo limite prestabilito per guadagnare qualche sole ridente extra, utilizzando come indizio l’abbaiare dei cagnolini per riuscire a svelarne i nascondigli.
Armature di cartone
Dimenticate le spille del potere e salutate un’infinità di costumi da indossare. Le normali monete potranno essere scambiate tramite gli appositi distributori di palline sorpresa contenenti stilosissimi costumi di cartone da indossare, tanto belli e variegati da far invidia ai migliori atelier del Regno dei Funghi. I costumi fungono da armatura, in grado di assorbire un numero di colpi variabile a seconda della rarità dell’oggetto, prima di finire in mille pezzi. Niente paura: il vostro travestimento preferito non andrà perduto per sempre, ma sarà nuovamente indossabile gratuitamente una volta completato il livello.
Gli amiibo sono naturalmente stati integrati con funzionalità cosmetica e registrarli dall’apposita schermata accessibile dal menu di pausa consente di sbloccare nuove armature per i nostri Yoshi. Tuttavia, durante la nostra prova solo pochissime statuette ci hanno donato delle armature uniche; la maggior parte ha portato allo sblocco del duplicato costume Labo, siamo dunque lontani dalla moltitudine di skin proposte in Woolly World.
Un viaggio da fare in due
Torna l’immancabile modalità cooperativa corroborata da nuove azioni di quadra: potremo cavalcare o lasciarci cavalcare dal nostro alleato e tirare uova a più non posso una volta in sella in maniera indipendente, così come vedremo enormemente potenziata l’abilità di schianto. Mangiare lo Yoshi che ci gioca a fianco e utilizzarlo come sostituto di un’arma da lancio è come sempre spassosissimo e non possiamo che consigliare con tutto il cuore di vivere quest’avventura assieme a un compagno: in due è più divertente!
Sebbene Nintendo sia maestra nel compiere una stratificazione certosina dei suoi giochi, dove spesso arrivare ai titoli di coda è un risultato raggiungibile da chiunque e la vera sfida è rappresentata dal collezionare tutto o da un solido end-game, purtroppo in Yoshi’s Crafted World il level design muove qualche passo indietro rispetto alla precedente incarnazione. La linearità dei livelli ammicca ai meno esperti e perfino i nascondigli di monete rosse e soli ridenti sono meno ingegnosi di quanto ci aspettassimo. La difficoltà è stata tarata verso il basso, soprattutto se consideriamo che la maggior parte delle sfide richiede di aguzzare la vista e colpire elementi sul fondo dello scenario piuttosto che abilità in ambito platform.
End Game contents
Terminata l’avventura principale corrono in nostro soccorso i contenuti end-game, che ci offrono varie opportunità di approfondire il nostro viaggio, avendo bene in mente le necessità dei giocatori più smaliziati. I magnifici boss potranno essere nuovamente affrontati con delle condizioni specifiche d’ingaggio e un tempo limite: la rinnovata sfida rende questi nemici facilissimi da battere durante l’avventura principale, degli avversari da studiare con attenzione per comprendere la chiave di volta dello scontro e riuscire a soddisfare i requisiti delle missioni ad essi dedicate.
Verrà inoltre sbloccata una nuova isola, dove per procedere da un livello all’altro un esoso Bricolo chiederà ben 30 soli ridenti di tappa in tappa. Questi livelli extra presentano delle sfide meccaniche niente male, dove collezionare tutti i soli celati negli stage richiederà una buona dimestichezza con i comandi e ogni caduta ci imporrà di ricominciare il livello da capo. Purtroppo questi ingegnosi livelli sono molto brevi e avremmo gradito che qualcuna della meccaniche da essi introdotte fosse disseminata qua e là durante i livelli canonici.
Yoshi’s Crafted World è un sogno ad occhi aperti, dove tutto l’amore e la cura per il dettaglio di Nintendo e di Good-Feel si incarna in un viaggio dove la crisalide del medium videoludico trascende la sua natura, tramutandosi in arte. Parla un linguaggio universale che solo Nintendo riesce a esprimere nel suo trionfo di emozioni, suoni, archetipi e colori. Sebbene il level design muova qualche passo indietro rispetto al più ingegnoso Woolly World, ci troviamo sulle vette dell’eccellenza videoludica, dove pochi osano e pochissimi riescono.
Pro
- Ispirato e visionario
- Longevo e stratificato
Contro
- Level design al di sotto delle aspettative