Yo-Kai Watch 2 – Recensione
E’ passato ormai quasi un anno dall’arrivo sugli scaffali nostrani di Yo-Kai Watch, gioco di ruolo targato Level-5 per Nintendo 3DS. Il primo capitolo di Yo-Kai Watch ci riportò, come un fulmine a ciel sereno, a quei tempi in cui i giochi ci mettevano mesi, se non anni, a passare dal Giappone, all’America, e infine all’Europa. Adesso per quasi tutti i giochi non esiste più questo problema, la quasi totalità dei videogame escono difatti nella stessa data in tutto il mondo o a pochi giorni di distanza tra una regione e l’altra, ma a quanto pare questo non vale per i titolo Level-5 che, tra Inazuma Eleven e Yo-Kai Watch, si divertono a farci attendere.
Ed è così quindi che a distanza di 3 anni dalla sua uscita in Giappone del 2014, arriva a noi il 7 aprile 2017 Yo-Kai Watch 2, diviso in due versioni proprio come insegna la saga di Pokémon, coi nomi di Spiritossi e Polpanime. Oggi 29 settembre esce invece la versione Psicospettri, la terza versione che, rispetto alle terze versioni di Pokémon, non unisce purtroppo tutti gli Yo-Kai trovabili nelle altre due ma possiede invece i suoi mostriciattoli esclusivi, allargando però il post-game con molti boss e missioni che mancavano in Spiritossi e Polpanime. Andiamo a vedere insieme le novità del secondo capitolo rispetto alla precedente iterazione, e le differenze tra le versioni.
Tra amnesie e viaggi nel tempo
In Giappone il primo Yo-Kai Watch nasce esclusivamente come videogioco, almeno in origine. Solamente dopo è stato creato l’anime, e successivamente a questo, grazie alla popolarità acquisita dal marchio, è uscito Yo-Kai Watch 2. Level 5 si è resa conto che non erano in molti gli utenti che avrebbero recuperato il primo capitolo del gioco, e perciò ha deciso di utilizzare un espediente ben poco originale per la realizzazione del secondo capitolo.
In Yo-Kai Watch 2 infatti, Keita (Nathan in occidente) viene derubato del suo Yo-Kai Watch e dei suoi ricordi, e si ritrova costretto a ripercorrere, ben una buona metà della storia, gli eventi accaduti durante il primo capitolo. Le due storie hanno ovviamente le loro differenze, e Keita con i suoi amici Whisper e Jibanyan si ritroveranno più volte vittime di deja-vu e consci di aver già vissuto certe situazioni. Se nel mezzo ci mettiamo anche i viaggi nel tempo, la fiera del clichè è completa.
Nessuna nuova buona nuova
Il gameplay di Yo-Kai Watch 2 rimane praticamente identico al suo predecessore. Senza andare a spiegare meccanicismi che risulterebbero fuori luogo per coloro che hanno già giocato al titolo originale e per evitare di essere prolissi, invitiamo tutti coloro che sono vergini riguardo alla saga di andarsi a leggere la nostra recensione di Yo-Kai Watch. Nel bene e nel male, Yo-Kai Watch 2 si trascina dietro tutti i suoi pro e i suoi contro, ma non si risparmia nell’inserire qualche piccola novità che abbiamo potuto apprezzare in particolar modo.
Innanzitutto, finalmente, Keita stesso (o meglio il giocatore stesso) ha una parte attiva durante lo scontro piuttosto che stare semplicemente a osservare il combattimento e attivare le mosse EnergiMax: adesso, grazie al comando Poke, potremo andare a stuzzicare i nemici con il pennino infastidendoli per aiutare i nostri compagni di squadra, e nel caso di alcuni boss potremo anche cercare dei loro particolari punti deboli. Oltre a ciò il Poke può essere usato anche in modalità di supporto, andando a “sculacciare” i nostri Yo-Kai più pigri che si addormentano o non hanno voglia di combattere.
Altra meccanica di nuovo inserimento è la M-Skill, mossa speciale particolarmente utile in situazioni disperate, grazie alla quale potremo potenziare moltissimo le nostre mosse EnergiMax al prezzo dell’energia dei 3 Yo-Kai attivi in quel momento. Inutile dire che tale pratica è estremamente rischiosa ma può portare a un ribaltamento totale del combattimento.
La storia in sè è estremamente facile, a volte in maniera imbarazzante, intervallata a volte solo da alcuni boss particolarmente tosti. Se vogliamo cercare la difficoltà in Yo-Kai Watch 2 dovremo farlo andando a sfidare i terrificanti boss opzionali, che ci daranno filo da torcere ricompensandoci però con la loro amicizia e il loro inserimento nel party. C’è comunque da dire che, riguardo la questione del reclutamento, non è stato minimamente risolto il lato negativo del primo capitolo che gestiva in modo totalmente randomico la possibile amicizia tra Keita e lo Yo-Kai sconfitto, rendendo la vita impossibile per chi intendeva “catturarli tutti”.
Considerando che in Yo-Kai Watch 2 sono stati aggiunti quasi 200 nuovi mostri il problema non fa che peggiorare, tuttavia la situazione viene mitigata dalla tanto richiesta modalità Scambio. I giocatori potranno infatti scambiarsi le medaglie Yo-Kai così come è possibile scambiarsi i Pokémon, rendendo il tutto molto più divertente e soprattutto socialmente utile. Il multiplayer, tuttavia, non si ferma qui: se nella modalità storia sarà tutto molto semplice e non dovremo scervellarci troppo nella composizione del team, lo stesso non si può dire per il nuovissimo Versus Mode che ci mette a dover lottare contro gli altri giocatori. In questo caso scegliere gli Yo-Kai giusti, con le giuste abilità e i giusti tratti caratteriali diventa praticamente essenziale.
Tuttavia cosa cambia tra la versione Spiritossi e Polpanime? Avendo provato entrambe le versioni abbiamo potuto appurare che la storia non cambia minimamente: la differenza risiede su alcuni Yo-Kai esclusivi tra una versione e l’altra come su Pokémon, e su alcune side-quest volte a catturarli. Dunque per l’acquisto non fatevi troppi problemi perchè è una differenza del tutto estetica e vi basterà scegliere il gioco nel quale ci sono gli Yo-Kai che vi piacciono di più. Per aiutare nella scelta ecco l’elenco degli Yo-Kai presenti in esclusiva nelle versioni Polpanime e Spiritossi. Per quanto riguarda la versione Psicospettri, come abbiamo detto abbiamo una vera e propria terza versione con altri Yo-Kai esclusivi, tuttavia se non avete giocato nessuna delle due precedenti versioni, Psicospettri è senz’altro quella più colma di contenuti.
In Giappone con gli Euro
Tra i lati negativi e del tutto incomprensibili che la serie si trascina sin dal primo capitolo, il più assurdo è il suo adattamento occidentale completamente incoerente e privo di senso. Nonostante sia palese che ci troviamo in Giappone (anche a causa di riferimenti del tutto ovvi a nomi e creature dallo spirito orientale, primo fra tutti il nome Yo-Kai ma anche i Kappa, i Kyubi e molti altri), abbiamo personaggi con nomi alcuni americani e alcuni italiani (Nate e Sandrone) e la valuta di denaro in Euro. Ci ritroviamo quindi con un minestrone di adattamenti a caso, che per quanto non faranno storcere il naso a un giovane, infastidiranno i giocatori con qualche anno in più sulle spalle, oltre che i puristi della versione originale.
Il comparto tecnico, tra musiche, grafica, e filmati in stile anime, è del tutto identico al predecessore, quindi risulta inutile andarne a decantare qui le lodi e le infamie. La longevità è ciò che è senz’altro migliorato, grazie ai tantissimi nuovi Yo-kai, alle quest secondarie, al multiplayer, e alle oltre 20 ore necessarie per completare la storia principale.
Yo-Kai Watch 2 rimane lo stesso gioco visto un anno fa con qualche graditissima aggiunta, ma che non cambia la formula. Se non avete amato il primo capitolo non amerete di certo nemmeno questo, tuttavia se avete apprezzato Yo-Kai Watch, questo secondo capitolo potrebbe infastidirvi nel suo continuo ricalcare la trama già vista in passato, perlomeno per la prima metà. Per quanto possa sembrare assurdo, i giocatori che più rimarranno affascinati da Yo-Kai Watch 2 sono coloro che si avvicinano a questo videogioco per la prima volta, probabilmente approdando su questi lidi grazie alla messa in onda dell’anime qui in Italia e al merchandise che ormai ha preso piede ovunque.
Pro
- Migliora il primo capitolo
- Per tutti
- Quasi nuovi duecento Yo-Kai
- E' possibile scambiare le medaglie tra giocatori
Contro
- Prende anche i lati negativi del primo capitolo
- Il ricalcare le impronte della trama del primo gioco non piacerà a chi lo ha già completato
- Adattamento occidentale pessimo