Yakuza: Like a Dragon – Provato

In occasione della pubblicazione della demo giapponese di Yakuza: Like a Dragon, abbiamo provato il nuovo, rivoluzionario (per la serie almeno) titolo di RGG studios. Dopo quasi 5 ore di dissezionamento di ogni singolo contenuto disponibile nella demo, possiamo parlarvi di come questo settimo capitolo abbia le carte in regola per essere uno dei giochi della generazione. Come ormai potreste ben sapere, apprezziamo particolarmente il genere JRPG. Quindi quando RGG studios ha annunciato che Yakuza: Like a Dragon, avrebbe assunto un sistema di combattimento a turni, abbiamo immediatamente accolto il cambio con interesse, per quanto non mancassero le perplessità. Un nuovo titolo, in mano a un team competente e appartenente a un genere che, purtroppo, non ha grande seguito in occidente, è qualcosa da celebrare; tuttavia Yakuza ha sempre avuto come punto di forza il suo essere un’evoluzione di un’altro genere poco popolare ma incredibilmente prezioso: il beat’em up.

Tirando preventivamente le somme, potrebbe essere una peggio perdere l’unico beat’em up rimasto, rispetto all’avere un altro potenzialmente ottimo JRPG. Il gioco di ruolo giapponese difatti continua ad avere ottimi esponenti tutt’oggi, quali l’eccellente Legend of Heroes, che recentemente ha lanciato uno dei suoi migliori capitoli in Trails of Cold Steel III, o il più popolare Persona; mentre il beat’em up rimane più relegato a una pubblicazione indie, sicuramente rispettabile, ma senza esponenti di gran rilievo al di fuori di Rivet City Girls.

Questa premessa però, è venuta totalmente a crollare nel momento in cui abbiamo potuto effettivamente mettere mano sul gameplay ideato per Yakuza – Like a Dragon. Per quanto dispiaccia la perdita del beat’em up, il gameplay ideato da RGG studios è qualcosa di unico e magnifico, che mette assieme l’eccezionale base di Dragon Quest XI, la personalizzazione personaggio di titoli come Final Fantasy X-2 e l’interazione con personaggi, ambiente e arene dei titoli Yakuza precedenti.

 Yakuza Like a Dragon

Vi starete sicuramente chiedendo come sia possibile unire elementi tanto differenti in un mix vincente; e in questa anteprima di Yakuza: Like a Dragon faremo del nostro meglio per illustrarvi il genio di RGG studios. Per quanto lo studio del gameplay definitivo sarà rimandato all’uscita occidentale del titolo, dalla demo si possono già discernere le basi del sistema di combattimento e…c’è molto da dire. Il sistema di combattimento è, come detto prima, a turni. Tuttavia a essere comandato dai turni sarà solo il poter attaccare, usare oggetti o fuggire. I personaggi non saranno fermi a schermo, ma si muoveranno continuamente, cadranno dopo gli attacchi, romperanno gli oggetti nell’arena etc…

Questo diventa importante nel momento in cui si discute il gameplay perchè non si tratta solo di una feature visiva come nel già citato Final Fantasy X-2 o in Final Fantasy XIII, ma compone una meccanica di gioco che integra gli elementi dei vecchi Yakuza in Like a Dragon. Infatti in base alla posizione del nemico nell’arena e della sua situazione fisica, sarà possibile eseguire diverse azioni, o approfittare di danni critici bonus. Se un nemico è a terra dopo un attacco e si è abbastanza rapidi, lo si può colpire prima che si rialzi e infliggere critici assicurati; se un nemico è nei pressi di un oggetto quale una bicicletta o un cono stradale, si posson fare attacchi speciali e così via.

Yakuza Like a Dragon

Persino le iconiche Heat Move sono mantenute, con tanto di QTE quando utilizzate, e sostituiscono le magie di un classico Dragon Quest. Questo sistema interattivo, integrato al solidissimo gameplay core di Dragon Quest  (che continuiamo a citare non a caso), compongono un’esperienza di gioco estremamente solida, in cui le battaglie son costantemente veloci e divertenti. A differenza di altri esponenti del genere, anche di titoli eccelsi come i precedentemente citati Legend of Heroes, Yakuza: Like a Dragon non ha bisogno di una “turbo mode”, dato che le battaglie son fluide e veloci e la mancanza di incontri casuali impedisce al gioco di diventare stucchevole.

Ciò che ci auspichiamo SEGA possa migliorare è la transizione da esplorazione a battaglia, che ha un micro-caricamento come nei titoli Yakuza precedenti all’introduzione dei Dragon Engine. Per quanto capiamo il motivo di questa scelta di programmazione (i personaggi cambiano aspetto in battaglia), non reputiamo impossibile un’integrazione più fluida delle battaglie, similmente a quanto visto nel mediocre ma funzionale Caligula Effect.

Yakuza Like a Dragon

La personalizzazione personaggio è un’altro elemento che abbiamo adorato in Yakuza – Like a Dragon. Difatti è presente un sistema di job intercambiabili per ognuno dei 4 componenti del party, che permette di creare combinazioni interessanti persino con le poche classi presenti nella demo. Da notare come queste classi siano perfettamente integrate nella storia, in pieno stile trash yakuziano, ma di questo parleremo in una sezione a parte. Le classi possono essere cambiate solamente fuori dalla battaglia, a differenza di Final Fantasy X-2, tuttavia han tutte il proprio utilizzo e sperimentare con esse è soddisfacente.

Purtroppo però, Yakuza – Like a Dragon eredita anche una meccanica non comodissima dai pionieri del Job System; cioè la separazione tra Character Level o livello del personaggio, e Job level, o livello della classe. Questo porta la sperimentazione a non potersi esprimere al meglio, dato che non è chiaro sin dal principio quali job potranno essere parametricamente adatti alla build finale

Yakuza Like a Dragon

Nonostante il cambio di genere, Yakuza – Like a Dragon si presenta come un degnissimo seguito di Yakuza 6 (dopotutto in Giappone è chiamato Yakuza 7), e ne porta tutti gli elementi. Il cambio di genere viene contestualizzato tramite la passione del protagonista Ichiban per Dragon Quest, e come i precedenti titoli rappresentavano il mondo visto dagli occhi dei vari protagonisti, questo nuovo gioco fa lo stesso, ma partendo dagli occhi più atipici. I suoni in-game ricordano dragon quest, con piccole fanfare alla fine di ogni missione, al ritrovamento di ogni drop, o al level up.

Tuttavia il titolo rimane uno Yakuza in tutto e per tutto, con decine di contenuti secondari, tantissime substory comiche e soprattutto il ritorno dell’amato karaoke, assente in Judgment. Le attività secondarie sono molto diverse da quelle viste nei precedenti Yakuza, anche grazie al cambio di ambientazione, e comprendono un divertentissimo Kart game misto tra Mario Kart e Burnout e un mini gioco di raccolta spazzatura reminiscente di Pacman. Purtroppo nella demo erano presenti altre attività ma erano bloccate dietro all’acquisto (e all’uscita) del titolo completo.

Yakuza Like a Dragon

I contenuti secondari, come da tradizione, sono integrati con la caratterizzazione del personaggio, e ne mostreranno un lato meno visibile durante la trama. Tuttavia Ichiban è un personaggio molto giocoso anche durante la narrativa principale, a differenza di Kiryu che sa essere un pezzo di marmo quando necessario, e tramite questa essenza di “protagonista nerd sfigato”, RGG studios ha giustificato il combattimento a turni, che viene detto sia solo l’immaginazione di Ichiban e il sistema Job, che altro non è che un’agenzia di collocamento. Purtroppo se c’è una parte che non possiamo approfondire è la narrativa, essendo la demo veramente molto corta.

Tuttavia possiamo confermare come il Dragon Engine sia molto bello esteticamente, pur sfigurando in un mondo post-Death Stranding, e come la regia di Yakuza – Like a Dragon rimanga di altissimo livello, eguagliata da pochi geni nel mondo dei videogiochi.

Yakuza Like a Dragon


Yakuza – Like a Dragon ci ha convinto pienamente, nonostante il cambio apparentemente infelice di gameplay. RGG Studios sta portando al genere JRPG una insaspettata ventata di originalità, e non vediamo l’ora di avere in mano il prodotto completo. A chi ha apprezzato il cambio diciamo: aspettatelo con trepidazione, RGG Studios ha tutto sotto controllo, mentre agli scettici consigliamo di provarlo, se avete modo anche in lingua giapponese, perché pad alla mano è estremamente soddisfacente. E voi cosa vi aspettate da questa nuova opera dell’universo Yakuza?

Vai alla scheda di Yakuza: Like a Dragon
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