Yakuza 0 – Recensione PC
Yakuza 0 arriva finalmente su PC, portandoci un Kiryu decisamente più giovane nei suoi primi anni da yakuza. Il titolo, uscito nel 2017 per PS4 (che è stato già recensito qui), è arrivato con un po’ di ritardo su Steam, in una versione che, tutto sommato, riesce a farsi valere degnamente in confronto alle sue rivali.
SEGA ci propone una storia con due protagonisti ambientata in una rivistazione di Kabukicho, il famoso quartiere a luci rosse di Tokyo e di Dotonbori.
Estro creativo e botte ignoranti
Ciò che non manca a Yakuza 0 è sicuramente la capacità di fornire delle cutscene di altissima qualità dove non solo la telecamera riesce a cogliere qualsiasi sfumatura delle facce dei personaggi e della situazione, ma grazie al comparto sonoro e allo straordinario doppiaggio ogni scena ha effetto sul giocatore, riuscendo a far sentire sulla pelle le sensazioni provate dai protagonisti. Questa abilità registica di gestire tensione e climax non viene persa nella versione PC, che anzi con il giusto hardware riesce a dare maggior colore soprattutto ai personaggi, che sono curati con cura maniacale e rasentano il fotorealismo.
Con il frame rate che ogni tanto si imbarazza e cala lievemente per qualche attimo, le scene particolarmente violente potrebbero perdere di efficacia, ma i cali sono comunque rari e la bellezza di spaccare la testa di una persona su un muro rimane pura in ogni situazione. Stessa cosa non è possibile dire delle collutazioni con le persone per strada, che nonostante nella maggior parte dei casi siano gestite bene, in alcuni frangenti (soprattutto quando devi seguire qualcuno), non avvengono e gli sprite delle comparse vengono magicamente spostati come se avessero un tappeto volante sotto ai piedi. Un peccato, visto che in generale è trattato più che degnamente.
Il gameplay, per fortuna, non presenta gli stessi difetti, anzi, è ancora più divertente grazie ai diversi stili di lotta, che ci permetteranno di combattere differentemente in base alla situazione. La loro gestione e il loro switch in-game non è fastidioso grazie al leggero rallentamento del tempo di gioco, che permette di cambiare stile senza rischiare di essere colpiti. I moveset sono vari e ampliabili tramite il sistema di level up, che si appoggia interamente sullo stile e ha un funzionamento simile a quello dei Final Fantasy. Tale sistema, seppur molto semplice da interpretare, risulta da subito poco convincente a causa della pochezza degli elementi potenziabili, che a parte poche eccezioni aggiungono poco o nulla al gameplay.
Scrivere un romanzo criminale
Uno degli aspetti che fin da subito cattura l’attenzione è la sceneggiatura. I dialoghi e le scene principali seguono fin da subito delle linee ben precise che rivelano molte cose riguardo a ogni singolo personaggio che incontriamo. La grande cura nella sceneggiatura e la grande potenza del doppiaggio riescono a dare vita alle scene, facendoci assistere a un racconto degno di un romanzo o di un film, grazie soprattutto alla capacità degli sceneggiatori di creare atmosfere perfette per un thriller anche quando effettivamente non succede niente di troppo pericoloso al protagonista. Anche soltanto il rimanere da solo con un suo superiore rende l’atmosfera piena di tensione, facendo arrivare al giocatore quel brivido dato dall’empatia con i due protagonisti. Non è possibile nemmeno dimenticare il fatto che, osando un po’ di più, la storia avrebbe potuto spiccare il volo e superare la semplice definizione di “avvincente”.
Tutto questo potenziale è un po’ smorzato da tutto il resto del gioco, che seppur molto divertente, lascia fin troppo spazio alla demenzialità delle missioni secondarie e dei mini-giochi. Proprio questi ultimi sono la principale causa di ritardo nel completamento della trama e, visto il loro numero, non è difficile perdere ore in sala giochi, al bowling o, soprattutto, il karaoke. Il karaoke è di fatto la vera anima pulsante del gioco, il suo cuore e il suo corpo. Le coreografie dietro alle canzoni in forma di filmato, la musica stessa e il contesto nel quale la si produce arrivano a far capire che c’è qualcosa oltre alla storia, oltre alla vita, oltre al senso stesso dell’umanità. Peccato soltanto che come mini-gioco sia un po’ troppo grezzo e che può dare un po’ di problemi a causa del metodo con cui si inviano i comandi e si segue il ritmo. Non perché sia difficile, al contrario, ma può venire a noia in fretta ed è fin troppo rigido.
Le musiche, per quanto si adattino bene alle situazioni di tensione, non riescono a lasciare il segno se non nel karaoke, rimanendo piacevoli ma abbastanza anonime. Un vero peccato, visto che il resto del gioco riesce a farsi valere grazie alla sua originalità.
Yakuza 0 mantiene la sua rozza eleganza anche su PC, mostrando a tutti il suo valore e incantando i giocatori con una storia avvincente e degna di essere seguita. Promosso a pieni voti, nonostante i disagi che offre che comunque sono piccolezze contrapposti alla sua grandezza.
Pro
- Ottima resa grafica
- Frame rate in generale stabile anche a definizione alta
- Storia accattivante
- Doppiaggio sublime
- Minigiochi e modalità secondarie divertenti
Contro
- Sistema di potenziamento fin troppo scialbo
- Problemi in alcune situazioni con le collisioni fra persone
- Sporadici cali di frame rate
- Soundtrack un po' anonima