Xenoblade Chronicles X Definitive Edition Recensione

Sono passati ben 10 anni da quando Xenoblade Chronicles X è approdato Wii U. Prima in Giappone nell’aprile 2015, a cui ha poi fatto seguito il debutto in Europa mesi dopo l’uscita nei confini del Sol Levante (dicembre 2015, per la precisione).
Negli ultimi 8 anni dell’attuale Nintendo Switch abbiamo assistito a una crescita così esponenziale del franchise ideato da una Monolith Soft sempre più in stato di grazia. La stessa compagnia ha deciso quindi di proporre su un’unica piattaforma tutta la saga completa, grazie ai ritorni del primo Xenoblade Chronicles…. e di questo capitolo, il più controverso.
Era quasi impensabile che anche il capitolo X fosse destinato a un approdo su Switch 1 prima del suo annuncio ufficiale. Alla fine, di fronte alla lampada magica, il genio al suo interno ha esaudito le speranze di molti aficionados. E nell’attesa del Direct del 2 aprile dedicato a Nintendo Switch 2, questo gioco potrebbe rappresentare lo sprint finale dell’attuale generazione di Switch.
Una recensione a cuore aperto di un’avventura aliena
Vi ho già parlato di Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition nell’anteprima pubblicata a febbraio, su cui ho espresso il mio parere sulle prime 10 ore di gioco. In quella sede vi ho anche già accenato al fatto che, non avendo mai giocato all’originale titolo del 2015, quella stessa anteprima è frutto delle mie impressioni senza spoiler di trama e gameplay, e senza alcun paragone con l’originale.
Ebbene, al fine di evitare qualsiasi imprecisione, anche in questa recensione i paragoni tra Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition e l’omonimo titolo “vanilla” non ci saranno. Eccezion fatta ovviamente per gli aspetti più tecnici, così che chi ha giocato a suo tempo su Wii U possa valutare gli improvement su questo versante.
Se siete fra coloro che, come il sottoscritto, non hanno intrapreso all’epoca questo viaggio interspaziale verso il pianeta Mira, sappiate che questa recensione è fatta su misura per voi. Ciò non esclude comunque i veterani fortunati, che magari leggendo queste righe potranno riassaporare gusti molto familiari (e anche inediti).
Pionieri dello spazio profondo
Anno 2054. Due forze aliene sono in guerra vicine l’atmosfera terrestre, incuranti delle conseguenze dello scontro. Gli esseri umani sono costretti a un importante esodo per sopravvivere, a bordo di gigantesche arche spaziali. Fra essi c’è la Balena Bianca, costruita come parte del Progetto Exodus (o Progetto Terrestre di Colonizzazione).
Le conseguenze di quello scontro galattico sono catastrofiche e a rimetterci le penne è la Terra, letteralmente “sbriciolata nello spazio”. Mentre la Balena Bianca prosegue tranquilla il suo viaggio, con il carico di umani messi in condizione di stasi e alloggiati all’interno del Centro Vitale. Dopo due anni di vagabondaggio, la nave spaziale viene intercettata e colpita da misteriose navicelle aliene, che la costringono a un atterraggio d’emergenza sul pianeta Mira.
Nei panni di un individuo sopravvissuto al viaggio, personalizzabile tramite un completo editor che permette di sceglierne il nome, il sesso e diversi altri attributi, veniamo soccorsi da una donna di nome Elma, che ci spiegherà tutta la situazione instradandoci verso l’unico insediamento umano, chiamato Neo Los Angeles, costruito all’interno di un’imponente struttura ad anello (l’Habitat) staccatosi dalla Balena Bianca prima del rovinoso atterraggio.
Dalle parole della donna si scoprirà che la speranza per Elma, per la piccola Lin e tutti gli altri personaggi, è quella di ritrovare il Centro Vitale il prima possibile. Non saranno i soli sulle sue tracce, dovranno combattere anche contro una forza aliena intenzionata a distruggerlo.

Senza entrare in ulteriori dettagli che spoilererebbero la trama, possiamo dire che se l’incipit di Xenoblade Chronicles X è interessante e offre diversi spunti di riflessione, con la storia principale tutto prende davvero il via dalla seconda metà del Capitolo 3, fino a letteralmente esplodere nella seconda parte con vari colpi di scena.
Terminata la trama principale di Xenoblade Chronicles X, la Definitive Edition propone un capitolo di storia inedito che chiude tutto il cerchio narrativo. Qui i protagonisti devono indagare sul fenomeno della dematerializzazione manifestatosi senza alcun preavviso in diverse aree del pianeta Mira, con una nuova ambientazione pronta per essere esplorata.
In generale, il comparto narrativo di Xenoblade Chronicles X è principalmente basato sulla lore di questo mondo. Benché la storia principale non sarà tra le più memorabili di tutta la saga, la trama si dipana molto bene soprattutto nella seconda parte del gioco, con il capitolo inedito che aggiunge enfasi e svela alcuni collegamenti importanti con altre opere di Monolith Soft.
Interessante anche la lore del mondo di gioco, che si dimostra la più affascinante di tutta la saga. Grazie alle missioni secondarie possiamo approfondire e conoscere le varie razze esistenti e i loro tradizionali usi e costumi. Come i Ma-non, piccoli geni della tecnologia con un modo di parlare strano, oppure gli intrepidi Wrothian che non hanno paura di nulla.
Sul fronte delle missioni, aspettatevene una generosissima quantità. Sono tantissime ma essenziali per progredire di livello e ottenere i crediti utili agli acquisti, oltre allo sblocco di altri contenuti. In particolare, alcune missioni Intesa ci danno la possibilità di arruolare altri personaggi in squadra e approfondire il loro background.
Se le missioni secondarie di Xenoblade Chronicles X sono generalmente buone – pur non mancandone altre abbastanza tediose – in quanto ampliano il suo world building, un po’ meno lo sono le fetch quest, attivabili da un terminale vicino la caserma BLADE. Si tratta di semplici attività ripetitive di raccolta, caccia a specifici mostri, consegna di Miranium e attivazione di altre missioni.

Diverso dagli altri Xenoblade…
Parlare dell’intero sistema di gioco di Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition è come spiegare i contenuti scritti su un lungo editto di fronte al popolo. Si può dire tranquillamente che, al pari degli altri Xenoblade, comprendere almeno le basi delle sue meccaniche di gioco richiederà molta pazienza.
Nell’anteprima abbiamo accennato a una cosa in particolare: Xenoblade Chronicles X emana un forte profumo di MMORPG offline, con l’ottenimento di oggetti, armi ed equipaggiamenti di diverse rarità, tante interazioni sociali (sia in battaglia che durante l’esplorazione) e una quantità massiccia di missioni secondarie e fetch quest da fare per la progressione.
Oltre alla modalità offline il gioco dispone della modalità online, con cui possiamo unire le forze con i nostri amici e prendere parte ad attività speciali non presenti nella modalità single player. Ecco che qui entra in gioco l’importanza delle interazioni sociali, soprattutto nelle battaglie, dove la cooperazione assume un ruolo fondamentale.
La comunicazione fatta di messaggi pre-impostati è infatti importantissima per approcciare nel miglior modo possibile gli scontri che ci attendono. In offline dà addirittura il meglio di sé. Ad esempio, se vogliamo raggrupparci, attaccare da vicino o lontano, focalizzare gli attacchi su un unico bersaglio e così via, gli altri membri controllati dall’IA eseguono immediatamente il comando appena impartito.
A sostegno di ciò ci sono poi gli Urli del Guerriero, ossia richieste lanciate automaticamente dai personaggi in battaglia in certe condizioni. Andando a soddisfare queste richieste possiamo curare i PV della squadra, aumentare l’Intesa con gli alleati che hanno attivato l’Urlo e massimizzare l’efficienza delle Tecniche.

… ma anche fedele alla saga, con le sue unicità
Nonostante questa percezione di prendere parte agli scontri così diversa dagli altri capitoli di Xenoblabe, il sistema di combattimento di Xenoblade Chronicles X rimane fedele agli standard della saga di Monolith Soft, basandosi principalmente sugli autoattacchi e sulla posizione nello spazio rispetto alla direzione dello sguardo del nemico scelto come bersaglio.
Qui arrivano le prime novità: ogni personaggio può essere equipaggiato con un proprio vestiario e due categorie di armi, classificate in “armi da mischia” e “armi a distanza”. Inoltre si possono assegnare fino a 8 Tecniche (come nel primo Xenoblade), ciascuna attribuita alla categoria di arma (da mischia o distanza) e divisa in varie tipologie.
Queste ultime, infatti, si classificano in Tecniche da mischia, Tecniche a distanza, Tecniche di supporto, Tecniche Malus e Tecniche dell’Aura, distinguibili da un colore specifico che offre una facile lettura ai giocatori e giocatrici durante un combattimento. Inoltre ogni Tecnica richiede il consueto tempo d’attesa prima di essere riutilizzata, a meno che non si sfrutti la “Ricarica rapida” che consente di usare una Tecnica senza aspettare la carica completa.
Il colore di ciascuna Tecnica è importante in quanto è correlato agli Urli del Guerriero. Per soddisfare quest’ultimi dobbiamo infatti attivare una Tecnica del colore evidenziato dal rspettivo Urlo, che ci conferisce poi tutti i bonus menzionati in precedenza.
A completare il quadro abiamo i Quick Time Event visti nei primi due Xenoblade ed eliminati del tutto nel terzo capitolo. In Xenoblade Chronicles X hanno però una funzione diversa, rappresentata dalle Sfide dell’Anima: tale meccanica consiste nell’incentivare la Moralità del gruppo nei combattimenti aumentando gradualmente la frequenza degli Urli del Guerriero.
Più la Moralità è alta, più Urli (quindi più benefici portati da essi) ci saranno da parte degli alleati, ma più difficili saranno le Sfide dell’Anima, i cui Quick Time Event saranno velocissimi e ardui da completare correttamente.

Mira non si scopre da sola
Il pianeta Mira è pieno di luoghi da visitare. In una cornice open world senza alcun caricamento, ogni regione presenta un suo bioma dominante, con strutture morfologiche enormi ed elementi “antropici” fuori scala come l’Anello Arcano nella desertica regione di Oblivia, oppure la gigantesca fortezza dei Ganglion nella rovente Cauldros.
Per progredire nella percentuale d’esplorazione in Xenoblade Chronicles X non basta solo esplorare. Bisogna prima di tutto installare vari tipi di sonde in diversi settori del mondo, le quali, oltre a rivelare le zone adiacenti sulla mappa, offrono supporto in battaglia, aiutano a ricavare il Miranium e alimentano i profitti.
L’esplorazione non è mai frustrante, favorita anche dalla bellezza delle ambientazioni di Mira. Più si va avanti e maggiori sono gli strumenti che ci aiutano in questo, in particolare il Seguipalla, in grado di tracciare il percorso verso un obiettivo, e gli Skell di cui vi parlerò tra pochissimo. Inoltre l’esplorazione fa guadagnare Punti Esperienza e Punti Battaglia, necessari per la crescita parametrica di tutti i personaggi.
Il bello degli Skell di Xenoblade Chronicles X
Parliamo di uno degli elementi più “goduriosi” di Xenoblade Chronicles X: gli Skell sono semplicemente i robottoni progettati per favorire l’esplorazione di Mira, dando la possibilità di accedere ai luoghi altrimenti impossibili da raggiungere.
Per pilotarli è necessario svolgere una serie di attività legate a una missione secondaria, disponibile a un certo punto della storia principale. Anche per quanto riguarda la funzione del modulo di volo degli Skell bisogna portare a termine una missione attivabile solo a partita avanzata.
Una volta sbloccati, gli Skell possono essere personalizzati nelle caratteristiche di lotta e resi in grado di volare. E qui si vola liberamente, senza alcun vincolo morfologico anche se comunque all’interno degli ovvi limiti invisibili che il gioco impone. Questo apre a un altro tipo di combattimento, ossia quello aereo: contro le creature colossali e i nemici in volo a grandi altezze, gli Skell sono assolutamente essenziali per agevolare lo scontro.

L’attenzione sonora e visiva di Monolith Soft
Se c’è una cosa che sappiamo bene è che, pur con i compromessi derivanti dall’architettura hardware dell’attuale Nintendo Switch, Monolith Soft riesce a mettere cura e attenzione incredibili sul fronte visivo e tecnico nei Xenoblade.
Confermando quanto detto nell’anteprima, Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition è godibile su Switch anche lontano dal televisore di casa. Dimenticatevi quindi gli incubi di Xenoblade Chronicles 2 giocato in portabilità, dove lo “sporco” visivo era molto evidente.
I volti dei personaggi sono stati rimodellati, così da restituire un aspetto visivamente più bello dell’originale. Chi spicca di più è il design del volto di Lin, decisamente meglio in questa versione, ma anche gli altri personaggi non sono comunque da meno. Leggermente rifinite le texture e l’illuminazione, beneficiati della maggior potenza della console.
Più spettacolari sono le ambientazioni del mondo di Mira. Se già dall’anteprima non c’era alcun dubbio solo con la prima regione, esplorando le altre aree il colpo d’occhio regala costantemente una gioia immensa, sia se ci muoviamo via terra oppure a bordo di uno Skell.
Il tutto accompagnato da una colonna sonora di altissimo livello, curata questa volta da Hiroyuki Sawano, autore dei brani de L’Attacco dei Giganti e Kill la Kill. Sentirsi “Uncontrollable” durante i combattimenti con le creature uniche, o “Don’t Worry” mentre si viaggia in volo su uno Skell, offre una carica emotiva senza pari.

Sul fronte tecnico di Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition c’è poco altro da dire. I fotogrammi restano stabili, tranne che per qualche sporadico calo non lesivo dell’esperienza di gioco.
C’è da sottolineare un leggerissimo lag nella responsività dei comandi. Chiariamo però una cosa già spiegata nell’anteprima: è giusto evidenziare tale difetto in sede di recensione, ma non lo consideriamo così grave da ledere l’esperienza di gioco.
Come per gli altri Xenoblade, il sistema di combattimento è infatti votato sulla strategia e gestione del campo, quindi meno incline a dinamiche più action dove invece la puntualità dei comandi è assolutamente prioritaria. Ragion per cui questo difetto, importante per il pubblico più esigente, passa a mio avviso in secondo piano non essendo così penalizzante.
Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition – In conclusione
Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition chiude su Nintendo Switch l’intera epopea della saga costruita negli anni da Monolith Soft, con una serie di migliorie legate al gameplay, all’aspetto visivo, all’interfaccia dei menù e quality of life, condita da una storia che grazie al capitolo inedito conclude gli eventi lasciati quasi aperti dal finale del titolo “vanilla”.
Xenoblade Chronicles X non avrà per alcuni tratti la stessa memorabilità di uno Xenoblade “numerato” sulla storia principale, ma il mondo di Mira e l’intera lore costruita sopra la superficie del pianeta, ampliati anche dai nuovi personaggi e dal capitolo inedito, sono i più affascinanti di tutta la saga.
Per chi è appassionato di Xenoblade o di JRPG in generale ed è orfano dell’originale, Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition è immancabile. Diverso ma allo stesso tempo familiare agli altri episodi della saga nella sua struttura ludica, vi accompagnerà sotto braccio per tante ore. Un viaggio che, a patto non siate allergici a esperienze con tante missioni da fare, resterà comunque nel vostro cuore.
[Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition è disponibile dal 20 marzo 2025 in esclusiva su Nintendo Switch. Se vuoi acquistare il gioco a un prezzo scontato, accedi a questo link]
Xenoblade Chronicles X ritorna in grande stile | RECENSIONE
Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition chiude su Nintendo Switch l'intera epopea della saga costruita negli anni da Monolith Soft, con una serie di migliorie legate al gameplay, all'aspetto visivo, all'interfaccia dei menù e quality of life, condita da una storia che grazie al capitolo inedito conclude gli eventi lasciati quasi aperti dal finale del titolo "vanilla". Xenoblade Chronicles X non avrà per alcuni tratti la stessa memorabilità di uno Xenoblade "numerato" sulla storia principale, ma il mondo di Mira e l'intera lore costruita sopra la superficie del pianeta, ampliati anche dai nuovi personaggi e dal capitolo inedito, sono i più affascinanti di tutta la saga. Per chi è appassionato di Xenoblade o di JRPG in generale ed è orfano dell'originale, Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition è immancabile. Diverso ma allo stesso tempo familiare agli altri episodi della saga nella sua struttura ludica, vi accompagnerà sotto braccio per tante ore. Un viaggio che, a patto non siate allergici a esperienze con tante missioni da fare, resterà comunque nel vostro cuore.
Xenoblade Chronicles X ritorna in grande stile e con diversi miglioramenti
Pro
- Le novità e le migliorie della Definitive Edition
- Ambientazioni di Mira ancora più belle e suggestive
- Esplorazione sempre stimolante
- Sistema di gioco complesso ma solido
- Le missioni secondarie e Intesa non sono male...
Contro
- ...anche se alcune sono superflue
- Fetch quest ripetitive