Xenoblade Chronicles 2 – Recensione
Switch ha goduto di un notevole successo dal lancio grazie anche a titoli del calibro di Super Mario Odyssey e The Legend of Zelda: Breath of the Wild, oltre che a numerosi indie e svariati port, quindi era lecito pensare che, almeno per il momento, la casa nipponica avesse già scoccato tutte le frecce al suo arco. Ma non è cosi. Sul finire dell’anno Monolith Soft in collaborazione con Nintendo lancia sul mercato Xenoblade Chronicles 2, JRPG Action dai panorami sconfinati e dalla storia coinvolgente, seguito spirituale di Xenoblade Chronicles, uscito su Wii nel 2010.
Il mare di nuvole
La storia non si collega in modo diretto all’episodio precedente, ma appartiene chiaramente al medesimo universo anche se in un tempo decisamente differente. Il panorama che ci si presenta all’inizio è mistico e desolante allo stesso tempo: un mare senza confini totalmente costituito da soffici e bianche nuvole; solo un enorme e maestoso albero spezza il panorama monotono e desolante, l’Albero Vita.
A dire il vero, questa desolazione non sembra impensierire più di tanto il piccolo Rex, un recuperatore esperto nonostante la giovane età, che ogni mattina si dedica al recupero di manufatti sommersi da rivendere al mercato.
La nota più curiosa deriva dall’imbarcazione che Rex usa per spostarsi: essa è solo in parte meccanica, ma perlopiù è organica: un Titano di piccole dimensioni che accompagna e accudisce Rex proprio come farebbe un nonno. I titani sono l’unica cosa che emerge dal mare di nuvole: si narra che oltre 500 anni or sono vi fu un enorme guerra che fece sprofondare tutto e tutti in un mare di disperazione; la popolazione fu soccorsa solo dai Titani, inviati dalle stesse entità superiori che causarono l’estinzione della quasi totalità degli esseri viventi. I superstiti impararono come sopravvivere costruendo la loro civiltà sui mastodontici Titani stessi, fondando immensi continenti vitali e semoventi. Per anni la situazione sembrava finalmente stabilizzata, ma ora il ciclo vitale dei Titani si sta esaurendo.
Ben presto verremo naturalmente coinvolti in un’operazione di recupero che ci frutterà davvero parecchio, per cui accettiamo e di buona lena diamo il via alla nostra missione. In questa proficua impresa verremo anche scortati da due Ductor di prima classe e dai loro Gladius. I Ductor non sono altro che individui in grado di domare cristalli energetici che conferiscono loro poteri magnifici sotto forma di guerrieri spirituali, i Gladius, in grado di assisterli in battaglia.
Tutto fila fin troppo liscio al punto da non sembrare normale, e difatti non lo è. Stiamo infatti cercando di recuperare l’Aegis, un cristallo potentissimo, in grado di dare alla luce un Gladius senza eguali, ma, quando finalmente lo ritroviamo, il nostro protagonista sfiora il cristallo proprio poco prima che Jin, uno dei Ductor, gli trafigga il cuore lasciandolo senza vita. Ma non è la fine naturalmente.
A salvarci interviene Proprio l’Aegis, che divide la sua forza vitale con noi permettendoci di tornare in vita e di diventare un Ductor: ma non un Ductor qualsiasi, bensì il possessore dell’Aegis, il Gladius nato dal cristallo smeraldo. Da qui in avanti il nostro scopo sarà solo accompagnare la procace Pyra, questo il nome proprio dell’Aegis, nel suo viaggio per tornare all’Elisyum e porre fine alle guerre e alla morte dei Titani.
Non possiamo proseguire oltre nel narrarvi la storia perchè rischieremmo di rovinarvi il resto dell’avventura, ma sappiate che raramente abbiamo visto una trama così ben tessuta e ricca di personaggi ben caratterizzati. I colpi di scena sono dietro a ogni angolo e i personaggi che incontrerete sono davvero tantissimi e hanno la caratteristica di coinvolgere il giocatore entrando subito in empatia. Impossibile non amare Nia e Dromarch o Tora e Poppy, personaggi estremamente diversi ma tutti con una personalità prorompente.
Il titanico mondo di gioco
Il mondo di gioco è appunto suddiviso in Titani: ciascuno copre una vasta porzione di territorio, come se fosse un continente da esplorare con la propria fauna caratteristica e con i suoi insediamenti urbani e le sue regole. Difficile quantificare quanto sia vasto e spettacolare il panorama che ci si para davanti quando affrontiamo un nuovo territorio. Troveremo animali diversi e con diverse caratteristiche: alcuni pacifici o indifferenti e altri decisamente dotati di un’indole più aggressiva. La struttura del territorio è multilivello e decisamente non lineare: potrete vagare liberi e raggiungere il vostro obiettivo attraverso strade diverse, anzi, spesso sarete costretti a trovare una via alternativa dato che attraversare una porzione di territorio abitata da animali troppo potenti rispetto a voi vi porterà a morte certa in breve tempo.
Per facilitarvi la vita gli sviluppatori hanno pensato a due soluzioni che alla lunga si rivelano essenziali per non spezzare il ritmo di gioco. La prima è il teletrasporto veloce presso ogni zona precedentemente visitata, e la seconda riguarda la salute fisica: essa infatti si ripristinerà in automatico ogniqualvolta non sarete ingaggiati in battaglia. Vi assicuro che senza un escamotage del genere non avrete praticamente possibilità di uscire vivi neanche dal primo Titano.
Oltretutto vi sono due fattori chiave da tenere sempre a mente quando siete in esplorazione: la prima è il tempo, l’altra è la marea. A seconda che vi troviate ad affrontare una porzione di territorio di giorno o di notte vi ritroverete a fronteggiare fauna decisamente diversa, mentre a seconda della marea di nuvole potrete avere accesso o meno a zone inesplorate del Titano. Giocare con questi due elementi si rivela essenziale per il prosieguo della storia.
Un altro elemento essenziale dell’esplorazione è dato dai nostri Gladius, grazie ai quali sarà possibile accedere a zone altrimenti precluse: è solo con l’aumentare delle abilità dei nostri compagni che finalmente potremo accedere a queste aree o rinvenire tesori nascosti.
Anche le città sono davvero ben caratterizzare ed estremamente importanti. In questi luoghi avremo accesso ai negozi che ci riforniranno di cristalli e di armamenti, oltre che che di item, ma sopratutto saranno uno dei luoghi principali dove reperire quest secondarie, da portare a termine in cambio di punti esperienza e di denaro. Non mancheranno le locande, che servono ad avanzare di livello, dato che il ripristino dell’energia vitale avviene in modo automatico.
La novità che troviamo in Xenoblade Chronicles 2 è che, parlando con gli NPC e portando a termine le quest secondarie, potremo far avanzare di livello anche città e negozi: troveremo quindi nuova merce, prezzi più vantaggiosi e quest secondarie più impegnative e remunerative.
Prima di passare al gameplay, è doveroso spendere qualche parola sui paesaggi: il mondo di Xenoblade Chronicles 2 è a dir poco stupefacente ed estremamente curato. Ci si perde in più di un’occasione a rimirare lo sconfinato panorama, la fauna e la flora locali o anche il solo e semplice tramonto: seppur con uno stile estremamente diverso, la sensazione di magnificenza è la stessa riscontrata in The Legend of Zelda: Breath of the Wild.
I Ductor e i Gladius
Come ormai facilmente avrete immaginato, Xenoblade Chronicles 2 fa del rapporto tra Ductor e Gladius uno dei cardini di gioco. Non solo il personaggio può crescere e imparare abilità oltre che migliorare sotto tutti gli aspetti, ma anche i suoi Gladius possono fare altrettanto. Abbiamo usato il plurale volutamente, dato che durante il corso dell’avventura sarà possibile per ogni Ductor del nostro party controllare più Gladius dalle caratteristiche diverse, sempre a patto di farli combattere uno alla volta.
Ogni Gladius ha caratteristiche differenti e appartiene a un elemento specifico (acqua, vento, fuoco, terra e fulmine sono solo alcuni di quelli a disposizione), quindi avere al proprio servizio Gladius dalle caratteristiche diverse si rivela fondamentale per proseguire nell’avventura, anche in virtù del fatto che alcuni dei nostri avversari si rivelano più deboli a determinati elementi.
Inoltre l’affinità tra Ductor e Gladius, sviluppabile durante i duelli o tramite eventi chiavi disseminati sui Titani, influisce sulla crescita del Gladius stesso andando a implementare l’albero delle skill in maniera differente.
È consigliabile prestare molta attenzione ai nostri Gladius: far si che crescano in maniera costante, grindare di continuo e sopratutto sfruttarne le capacità in battaglia è alla base per proseguire in quello che si rivela essere uno dei JRPG più curati e complessi mai visti. Molti cristalli verrano rinvenuti nel corso dell’avventura e di conseguenza molti Gladius verranno risvegliati e potranno essere anche assegnati a compiti specifici nel corso dell’avventura: diventa quindi imperativo spendere del tempo affinché ogni singolo Gladius acquisisca un livello idoneo al compito che gli viene assegnato.
E attenzione ai cristalli particolari, quelli che danno vita a Gladius spettacolari e dalle caratteristiche uniche.
Uno scontro all’ultimo Gladius
Il sistema di combattimento è una versione migliorata – ma ancora non perfetta, a nostro avviso – di ciò che abbiamo visto in Xenoblade Chronicles. In pratica l’ingaggio avviene agganciando il nemico o semplicemente entrando nel suo campo visivo nel caso in cui il nostro avversario si riveli essere particolarmente aggressivo.
Prestate molta attenzione a questa caratteristica dato che se vi ritroverete a correre in giro per il vasto territorio senza la dovuta attenzione potreste imbattervi in un gruppo di animali cattivi, o anche uno solo ma di livello decisamente superiore al vostro che non ci penserà molto a porre fine alle vostre sofferenze in un battito di ciglia.
Una volta agganciato il bersaglio e sfoderata l’arma, lo scontro ha inizio: il tutto avviene in modo automatico e a noi è dato il solo compito di lanciare tecniche speciali una volta completata la loro carica e al momento più opportuno per fare danni maggiori. Anche fronteggiare il nemico davanti, dietro o lateralmente ha il suo effetto a livello di danni, quindi diventa essenziale muoversi di continuo, tenendo conto del fatto che mentre il personaggio si muove non attacca, ma può essere colpito.
Il party è composto da noi e da altri Ductos in attacco e uno nelle retrovie a dare supporto: decidere chi avere al nostro fianco e chi tenere nelle retrovie è essenziale al fine di portare a casa la vittoria anche nello scontro più semplice. Potrete anche lasciar perdere Rex e Pyra per assumere il controllo diretto di uno dei dei vostri alleati, sempre a patto di deciderlo prima di iniziare lo scontro.
Anche l’ira dei nostri avversari, che viene evidenziata da un cerchio rosso che ci circonda, è un elemento da tenere sempre a mente: riuscire a indirizzare l’ira verso il compagno con più difesa e salute si rivela essere una tecnica vincente per portare a termine velocemente uno scontro.
Infine trovano posto degli attacchi speciali e delle combo devastanti: una volta caricata la barra possiamo passare la nostra arma al Gladius che stiamo utilizzando e, grazie alla pressione di alcuni tasti in un stop motion a tempo, potremo dare vita ad attacchi speciali.
Questi attacchi possono essere di quattro livelli differenti a seconda della carica accumulata, ma sopratutto possono essere concatenati uno all’altro fino ad ottenere un attacco finale devastante che però renderà il nostro avversario immune per un certo periodo di tempo all’elemento utilizzato per l’attacco.
Vi consigliamo di non sottovalutare gli avversari: avere un livello maggiore non è sufficiente ad avere la meglio in uno scontro. È anche presente una barra di gruppo: essa è divisa in segmenti che corrispondono alle possibilità di resurrezione. Se completiamo la carica di gruppo totale della barra ci è dato lanciare un attacco di gruppo devastante che permetterà di fare ingenti danni in breve tempo.
Bisogna tenere conto del territorio, dell’approccio, e sopratutto bisogna utilizzare intelligentemente le energie: non sferrate un attacco appena caricato poiché il successivo che va a concatenarsi deve essere di livello 2 e quello ancora dopo naturalmente di livello 3; questo significa che tutti i Ductor devono avere il tempo di accumulare l’Etere necessario con gli attacchi ordinari pena la vanificazione totale della vostra strategia.
Potete anche cambiare Ductor durante lo scontro, ma solo a patto di attendere il tempo di ricarica e di averlo posto nello slot apposito. Quello che non potrete fare è abbandonare lo scontro con facilità: dovrete rinfoderare l’arma e correre fino a che non vi troverete fuori dal raggio d’azione del nemico, cosa più facile a dirsi che a farsi.
Insomma, Xenoblade Chronicles 2 non è un gioco da prendere alla leggera: correre alla rinfusa e affrontare gli scontri senza prepararsi serve solo a giungere a un game over veloce.
Lo splendore di Xenoblade Chronicles 2
Nonostante pesi solo 13 GB in versione digitale, Xenoblade Chronicles 2 mostra tutto il lavoro fatto in fase di sviluppo. Scenari, paesaggi, cut scene e PG sono davvero molto ben disegnati e caratterizzati. Tutti diversi e tutti estremamente espressivi catturano l’attenzione e il cuore del giocatore in maniera naturale e piacevole: questo è sicuramente frutto dell’esperienza di Monolith Soft e di Nintendo. I paesaggi, la flora e la fauna sembrano usciti dalla mente di un pittore visionario ma allo stesso tempo risultano estremamente credibili e ben contestualizzati.
La fluidità anche nei momenti più concitati è ineccepibile: non abbiamo mai riscontrato un calo di frame rate in oltre 25 ore di gioco. Inoltre sia sul piccolo che sul grande schermo non si notano cali o texture barcollanti, ma sul grande schermo, durante alcune cut scene si ha l’impressione che la qualità si abbassi, cosa che non incide sul risultato generale davvero stupefacente.
La telecamera è gestibile sia in manuale sia in automatico ma in entrambi i casi bloccarla in un spazio angusto può portare a inquadrature bizzarre e poco piacevoli, anche se a dire il vero è un evento davvero raro. Si può decidere anche un fattore zoom sul protagonista che arriva quasi a una visuale in stile FPS: non ci sentiamo però di consigliarvi questo approccio, primo perchè non si addice allo stile di gioco e, secondo, perchè vi impedisce di avere il quadro generale della situazione. Il miglior modo di giocare a Xenoblade Chronicles 2 o perlomeno quello che reputiamo più appropriato è con una visuale da lontano in modo da avere presente la posizione del nostro team e di ciò che ci circonda.
La parte dell’audio è magnificamente armonizzata per quello che riguarda i rumori e i suoni di sottofondo. Le voci dei personaggi in lingua inglese possono sembrare inappropriate in alcuni casi, sopratutto ai fan del genere, ma per fortuna è disponibile al lancio un aggiornamento che prevede il doppiaggio in lingua originale. La traduzione dei testi, invece, è pressoché perfetta e curata nei minimi dettagli, cosa che si rivela essenziale per supportare una trama di questo livello.
Xenoblade Chronicles 2 è una perla che va a supportare una console come Nintendo Switch, che nel suo anno di lancio ha portato a segno dei colpi veramente micidiali. Questo JRPG è senza ombra di dubbio uno dei più riusciti al momento, e, anche se il combat system lascia ancora qualche dubbio, si può affermare senza tema di smentita che siamo di fronte a un capolavoro. Se siete amanti dei JRPG, vi consigliamo Xenoblade Chronicles 2 senza remore, ma, anche se siete solo curiosi, siamo certi che saprà appassionarvi come pochi titoli sanno fare.
Pro
- Panorami mozzafiato
- Longevità estrema
- Trama complessa e profonda
- Ottima caratterizzazione dei personaggi
Contro
- Combat system ancora migliorabile
- Audio inglese non al top