Quando un publisher di spicco come 2K Games decide di approdare sull’ammiraglia Nintendo, con XCOM 2: Collection i festeggiamenti sono d’obbligo. Avere l’opportunità di usufruire di saghe come quella di Borderlands o BioShock sulla nostra console ibrida preferita è sicuramente un’opportunità unica, che regala quel tocco di portabilità a titoli che fin’ora non avevamo nemmeno sognato di sperimentare al di fuori del binomio controller/tastiera e televisore.

Lasciando da parte i titoli sopracitati, in questa sede parleremo dell’eccellente XCOM 2: Collection, che fa il suo debutto su Nintendo Switch forte di una release che ci permette di usufruire di tutti i DLC e degli aggiornamenti rilasciati in precedenza su questo incredibile strategico. Quindi rieccoci qui, immersi in un distopico futuro alle prese con il destino dell’umanità nella sempiterna lotta contro le forze di invasione aliene.

L’unicità di XCOM 2 si manifesta nella doppia proposta strategica che questo meraviglioso capolavoro tattico incarna. Mentre durante le battaglie saremo chiamati a gestire un manipolo di eroi che sfruttando i loro punti azione, le armi e abilità assegnate si muoveranno tra le caselle di mappe squisitamente Cyberpunk, di ritorno tra una missione e l’altra dovremo affrontare un ricchissimo comparto gestionale.

Sviluppare la nostra base, scegliere quali tecnologie ricercare e ponderare attentamente la crescita dei nostri soldati ha un’impatto e una profondità molto più invadente rispetto ai classici Tactics ai quali siamo generalmente abituati. È necessario avere un piano decisamente lungimirante nello sviluppo e nella gestione delle nostre risorse, pena una forte penalizzazione durante l’azione su campo. Gestire sapientemente la base, gli scienziati e i ricercatori si riflette brutalmente nell’altra metà di gioco, generali avvisati.

Proprio la brutalità è un aspetto fondamentale e rilevante nella proposta di XCOM 2: Collection, dove sebbene potremo scegliere la difficoltà di gioco per concordare un’esperienza adatta a tutti i palati (come l’opzione di salvare e caricare liberamente durante le battaglie), d’altro canto la presenza della morte ultima per i nostri soldati, il sistema di ferite che impediranno ad essi di essere nuovamente schierati sul campo di battaglia e una turnazione spesso opprimente, relegano l’esperienza di questo meraviglioso strategico agli appassionati dei tattici hardcore.

Lo sviluppo dei personaggi è ben congegnato, con 5 classi disponibili che spaziano dal letale e silenzioso cecchino, passando per i chiassosi demolitori e culminando con gli affascinanti combattenti psionici. A ogni promozione, i nostri soldati potranno scegliere tra una delle due specialità di grado, promettendo un’interessante personalizzazione, dove anche due classici cecchini potranno essere schierati fianco a fianco e incarnare archetipi davvero molto differenti. La personalizzazione dei combattenti non si limita soltanto all’utilità sul campo, ma spazia verso una sezione cosmetica dove potremo modificarne l’aspetto, le skin delle armi, il nome e perfino la voce. La nostra squadra finirà per appartenerci in tutto e per tutto e spesso sceglieremo di ricaricare all’infinito il precedente salvataggio pur di trovare una strategia in grado di permetterci di salvare uno dei nostri beniamini dalla morte, facendoci spremere le meningi per ore e ore, fino a rassegnarci a dare l’estremo saluto al soldato, o essere folgorati da un’intuizione in grado di ribaltare le sorti dello scontro.

La release di XCOM 2: Collection su Nintendo Switch, non ci stancheremo mai di ripeterlo, porta con sé l’opportunità della comodità. Un aspetto assolutamente da non sottovalutare se parliamo di un titolo come XCOM 2, che ci impone, catturandoci nel suo universo di gioco, ore e ore di azioni tattiche chini sul nostro monitor o televisore. L’opportunità di poter giocare sdraiati sul divano o supini su un morbido letto è un’aggiunta imprescindibile.

Il titolo è stato mappato per essere usufruito su console in maniera brillante, così come avevamo sperimentato nella release PlayStation 4 e Xbox One, tuttavia l’impossibilità di reimpostare a nostro piacimento i comandi potrà far storcere il naso a chi cerca quella libertà di personalizzazione in più che non è mai un male. Dal nostro canto, avremmo preferito delegare i movimenti tattici relativi alle caselle al Pad direzionale invece che all’analogico sinistro, per una maggiore immediatezza e precisione. Una delle peculiarità più affascinanti di XCOM 2 è il passaggio dalla visuale tattica isometrica alla terza persona durante le azioni più coinvolgenti, come la fase di shooting o il movimento. Se da un lato questa opportunità favorisce l’immersione nel mondo di gioco e garantisce una vicinanza emotiva agli scontri con i perfidi alieni, su Nintendo Switch si percepisce un notevole calo di Frame Rate durante questi passaggi.

in XCOM 2: Collection i cali di Frame Rate, assieme a caricamenti più invasivi rispetto alla release originale, sono un aspetto sicuramente trascurabile su un titolo di matrice tattica, ma che in ogni caso infieriscono non poco circa la fruizione dell’immersività e dell’esperienza globale, fornendo spesso quell’infrazione della sospensione dell’incredulità che spezza l’incantesimo. Purtroppo vediamo ancora una volta Nintendo Switch spingere al limite il suo Hardware, come spesso accade nel comparto porting.

XCOM 2: Collection debutta su Nintendo Switch, offrendo l’opportunità della portabilità a tutti gli appassionati della fantascienza e del genere Tactics/strategico in un porting che tuttavia non riesce a brillare, spingendo al limite l’Hardware di Nintendo Switch, declinando lo sforzo nell’inevitabile Frame Rate ballerino e in tempi di caricamento non proprio ottimali. Difetti assolutamente perdonabili in un tattico a turni, che ci sentiamo di poter promuovere a pieni voti, soppesando i difetti con una proposta davvero unica, che i possessori di Nintendo Switch non potranno lasciarsi sfuggire. Soprattutto in questa formula che prevede la raccolta di tutti i DLC del titolo base.