X-Blades – Recensione X-Blades
Un remake col colbacco?
Poco più di 12 mesi fa, fu rilasciato, per il solo mercato russo, un titolo abbastanza sconosciuto: Oniblade. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, e non solo, così da permettere ai ragazzi della Gaijin Entertainment di rivedere e migliorare quanto detto e mostrato in Oniblade. Ecco che, da questo nuovo progetto, scaturisce un remake dal nome di X-Blades, un hack’n’slash puro e semplice, senza fronzoli di sorta o idee veramente fuori dal comune.
Ma non perdiamoci in chiacchiere e analizziamo insieme questo X-Blades, disponibile su PC, PS3 e X 360.
Cercatrice di tesori in perizoma e reggiseno
Quello che potrebbe saltare subito agli occhi, soprattutto a un pubblico maschile, è il vestito (svestito) dell’avvenente protagonista Ayumi, coperta qua e là da due stracci e poco più. Questa ragazza tutto pepe, però, si rivelerà ben più di un bella presenza, visto che sarà capace di far incetta di mostruosi nemici. Ma cosa cerca veramente? E’ presto detto: Ayumi è una cercatrice di tesori che, trovata una mappa per un tempio perduto e relativa antichissima reliquia, vi si reca, venendo però infettata dal germe dell’oscurità. Ecco che, anche grazie all’aiuto di un ragazzo che si trovava nei paraggi durante la sua infezione da parte delle tenebre, Ayumi dovrà tentare di liberarsi dall’influsso maligno cercando un’altra reliquia in grado di purificarla.
Se dal punto di vista prettamente narrativo, sorretto da cut-scenes piatte realizzate con il motore di gioco, ci si trova di fronte ad un lavoro confezionato a suon di banalità, anche dal punto di vista dei personaggi possiamo notare i soliti stereotipi con personalità a malapena accennate. La trama, dunque, si rivela un mero pretesto per calarci nell’azione vera e propria, rivelandosi un fallimento totale sia dal punto di vista qualitativo sia da quello dell’intrattenimento.
Spezzare ossa a tutto andare
Niente di nuovo nemmeno dal punto di vista del gameplay, visto che i ragazzi della Gaijin hanno deciso di incentrare gli scontri su flotte e maree di avversari da abbattere a suon di tasti premuti. La nostra Ayumi avrà a disposizione tre differenti tipologie di offesa, tra qui l’attacco con le due spade che, similmente ai Gunblade di Final Fantasy VIII, potranno anche sparare e le possiamo utilizzare per i nostri poteri magici. Ma nonostante questa piccola varietà di colpi, ecco che ci si accorge sin da subito che il vero motore del gameplay sarà il button smashing più sfrenato, sorretto da un esiguo e quasi inesistente numero di combo e di attacchi nemici ripetitivi e sferrati a casaccio. Anche l’uso delle armi da fuoco sarà mal implementato, visto che sarà utile in pochissime situazioni, quasi determinate dagli sviluppatori, relegandole a mere armi riempitive oltre le due spade. Nota positiva, in questo mare di pessime idee, sarà la varietà degli avversari che, presentandosi sotto varie forme e con differenti poteri (il volo, il lancio degli incantesimi e via discorrendo), riusciranno a spezzare in parte la routine dei combattimenti.
Abbattendo così tutti i nemici che ci troveremo davanti, otterremo speciali Anime, molto simili ai punti esperienza dei GDR, che ci permetterano di fare l’upgrade della nostra Ayumi e di aggiungere al suo repertorio magico nuovi incantesimi. C’è da dire che proprio gli incantesimi riusciranno a donare un pizzico di brio all’intero titolo grazie alla loro varietà (si va da palle d’energia a veri potenziamenti per le lame), divenendo utilissime contro alcune tipologie di mostri, come quelli volanti e via discorrendo. Peccato che la confusione e la poca chiarezza delle battaglie riecheggi in negativo anche sulla gestione degli incantesimi, visto che saranno strettamente legati alla barra furia, che aumenterà quando Ayumi verrà colpita o infliggerà dei colpi, e che ci limiterà a dover premere in maniera continuata il tasto delle magie.
Oltre ai combattimenti, che come detto si riveleranno ripetitivi e fin troppo caotici, anche il resto del gameplay pare roso da idee di fondo non proprio brillanti e da un’altrettanta pessima realizzazione. In tutta l’avventura avremo l’idea di essere spinti lungo un insieme di stanze, spesso dall’aspetto tutt’altro che ben riempito, dove dovremo fare piazza pulita di mostruosi figuri, così da passare alla stanza successiva e così via (ci verrà segnalato anche il numero dei nemici mancanti per l’apertura delle zona successiva).
Non riescono a risollevare le sorti del gioco nemmeno le mal implementate sessioni di platforming, dove la strutturazione dei livelli si migliora in maniera gradita, e dove dovremo superare otacoli con gli oramai famosissimi salti tra piattaforme. Peccato che, come si accennava, queste sessioni verranno inserite malamente nel corso dell’avventura.
Tirando le somme sul gameplay, dunque, possiamo affermare che questo X-Blades presenta morbosi difetti in seno alla ripetitività degli scontri e dell’esplorazione di gioco, e di un sistema di battaglia confuso che porterà il giocatore a premere alla rinfusa il tasto dell’attacco, noncurante di tutto ciò che avviene intorno. A tutto questo si aggiunge una longevità gonfiata da eccessivi combattimenti, ma che presto stancherà il giocatore. Portare a termine X-Blades diverrà una vera e propria sfida di sopportazione più che di difficoltà.
Gli scontri finiranno con lo sfinire anche il più volenteroso dei giocatori
Oltre alla bella protagonista?
Graficamente parlando, il titolo può contare su un motore grafico sotto la sufficienza, nonostante l’uso buon cell shading utilizzato per delinare mostri e personaggi. Gli scenari, forse, saranno spogli, ma non saranno rari gli scorci suggestivi. Peccato per i colori che risaltano fin troppo e renderanno eccessivo il contrasto tra i vari elementi delle mappe. In linea di massima, anche le texture sembranno alla lunga riciclate, così come i modelli poligonali di personaggi e nemici, nonchè le ambientazioni di gioco.
Negativo al massimo il motore fisico, nonchè la calibrazione delle collisioni, irrealistica al massimo e pessima come poche. Anche la gestione delle telecamere si dimostrerà frustrante, capace di peggiorare ancora l’eccessiva caoticità degli scontri. Per finire, anche le animazioni non saranno al top, risultando però passabili e comunque meglio di molti altri settori.
Per quanto riguarda il Look dei vari personaggi, ci si trova dinnanzi ad uno stile manga fin troppo stereotipato che potrà, in base ai gusti personali, piacere o schifare. Nonostante tutto, resta fissa l’idea che l’eccessiva nudità della protagonista sia una trovata per attirare più giocatori, tramutando così un design tutto sommato carino in una caduta di stile di pessimo gusto.
Passando al comparto sonoro, ci faranno da sfondo brani elettronici e rockeggianti di buona qualità, peccato che anche loro, in linea con tutto il resto del titolo, si riveleranno alla lunga stancanti e ripetitivi.
Il comparto tecnico lascia davvero a desiderare
In Conclusione
X-Blades si dimostra una delusione in quasi tutti i frangenti, attestandosi come uno dei peggiori titoli del suo genere in questo 2009. Il Gameplay ripetitivo, il comparto tecnico sotto la sufficienza e una trama che sprizza banalità da tutti i pori, non riescono ad essere offuscate nemmeno dalle curve in bella mostra della protagonista.
Il gioco in questione è consigliato solo agli amanti del genere più sfegatati, che potrebbero apprezzare almeno il look dei personaggi e del comparto grafico, per tutti gli altri, ebbene, lasciatelo pure in negozio.