World of Warcraft – Recensione World of Warcraft
World of Warcraft è sicuramente uno dei giochi più complessi da recensire in assoluto. E’ difficile collimare il gran successo di utenza con i suoi gravi difetti strutturali e la sua politica dichiaratamente volta all’ampliamento dell’utenza pagante rispetto all’implementazione di nuovi contenuti o all’ampliamento di quelli esistenti.
Un incantevole mondo di plastica
Prerogative tipiche e tanto amate di questo gioco, prodotto e pubblicato dalla Blizzard dal novembre 2004, sono la semplicità di gioco, l’immediatezza e un pve improntato alla collaborazione per essere completato, il tutto ambientato in un lore ottimo, immersivo e che ricalca alla perfezione il mondo dei primi warcraft ed è anche abbastanza coerente con la saga cartacea. Parliamo allora di questo pve tanto blasonato. Sin da subito ci si rende conto che il numero di quest disponibili è abbastanza consistente, il mondo decisamente vasto, i mostri molto vari e ben caratterizzati. I livelli, con la prima espansione raggiungono i 70 e dovranno essere raggiunti a suon di quest e istanze. Le istanze, che di per sè vanno contro il concetto di mmorpg ma che sono più che altro una necessità tecnica, sono un’ altra famosa prerogativa di WoW. Infatti in queste zone staccate dal mondo (appunto istanziate), i singoli gruppi potranno affrontare lunghe sessioni di pve cooperativo senza incappare in nemici umani o altri inconvenienti, al fine di recuperare equip competitivo o altro materiale. In questo si realizza probabilmente la parte più divertente del gioco ovvero la coordinazione di decine di giocatori per completare questi dungeon. La difficoltà degli ultimi è discretamente alta ma sopratutto è imponente il numero e la loro lunghezza che vi terranno attaccati al gioco per diverse settimane. Un’ altra nota di merito va all’equip: abbastanza variegato, anche se buona parte degli oggetti e degli effetti può essere ottenuto solo mediante drop e non mediante craft.
Oltre il pve…
World of Warcraft come è noto va molto di moda in questo periodo, visto il grosso afflusso di gente che genera ulteriore afflusso. Chiaramente tutti i pregi elencati in precedenza lo rendono un prodotto decisamente adatto alla nuova utenza che non ha mai sperimentato altre forme di mmorpg. Questo però ha portato a notevoli sacrifici nella libertà di gioco, nella profondità dei contenuti e nella complessità degli schemi di crescita del personaggio, soprattutto per adattarsi ad un pubblico che ha voglia solo di divertirsi, di vincere e non, ad esempio, di perdere tutto il proprio inventario a causa della propria inesperienza. Quindi un utente navigato difficilmente riuscirebbe a resistere su WoW dopo aver provato giochi di ben alto calibro perchè vedrà un pò ovunque stratagemmi per allungare l’esperienza di gioco senza proporre nulla di nuovo. Sicuramente manca parecchio la libertà di azione e di interazione con gli altri. Manca la possibilità di controllare un territorio. Non c’è pvp libero ma solo, almeno per adesso, istanziato e con un numero di partecipanti decisamente limitato, il cui unico fine è quello di ottenere punti per ottenere altri oggetti o salire di ranking. Questi sono i cosidetti BattleGround, ognuno molto particolareggiato, con meccaniche che ricalcano quelle di vari fps che, pur risultando divertenti le prime volte, vengono a noia in breve tempo a meno di non far un obbiettivo della propria vita il raggiungimento di buoni risultati. C’è sempre chiaramente la lotta tra fazioni ma è anch’essa fine a sè stessa. Inoltre non brilla molto per bilanciamento, nonostante le continue patch e nerf di mamma blizz che, dopo 3 anni, è quasi riuscita a trovare un compromesso decente, soprattutto vedendo il numero di classi, razze e skill in gioco, molto più contenuto rispetto ad altri titoli. Il crafting è presente: molto vario e abbastanza articolato, anche se non brilla per originalità o complessità. Chiaramente compensa con un discreto numero di professioni. L’interfaccia è funzionale, soprattutto perchè non dovrete gestire un quantitativo troppo consistente di skill, ma risulta generalmente intuitiva e comoda. Questa potrà essere migliorata e modificata con decine di addon e mod. Un altro brutto difetto di WoW è la poca sicurezza. Le routine lasciate lato client sono numerose e permettono diversi hack, anche se spesso durano solo il tempo di una patch. Inoltre sono molto frequenti i furti di account da parte di professionisti per la rivendita. Un altro punto a sfavore (o a favore, dipende dai gusti) è il gold selling e il gold farming spudorato, operato da diverse compagnie di settore che trovano in WoW terreno fertile per i loro bot e i loro gold farmer.
La classe non è acqua
Questo gioco, come già detto in precedenza, è stato realizzato dalla Blizzard che, in quanto a realizzazione tecnica (a parte i suddetti problemi di sicurezza) sono secondi solo a poche software house nel mondo, almeno in ambito pc. Il devteam riesce a rilasciare patch sempre piuttosto stabili e i bug vengono fixati solitamente (a parte alcuni casi) in breve tempo. La realizzazione tecnica del gioco originale invece conta su una grafica cartoonata di buona qualità e molto colorata, anche se al giorno d’oggi sfigura rispetto a quelle di mmorpg più recenti. I modelli e le animazioni sono di tutto rispetto così come le ambientazioni e i paesaggi, altro punto forte di WoW. Inoltre è ottimo il supporto all’utente che può contare su un team abbastanza reattivo. Ottima, visti anche la stazza e i guadagni di questo gioco, la commercializzazione e la distribuzione di questo titolo. Ormai in ogni supermercato e catena di elettronica si trovano le scatole e le carte prepagate di questo gioco, che spesso sono una delle principali fonti di nuova utenza.
Valutazione
Tecnica:
Ottima realizzazione, ottima grafica anche se datata, peccato un pò per la sicurezza che rischia di vanificare tutti i vostri sforzi
Lore:
Immersivo, ben studiato, lunga storyline, anche se molto rigida.
Crescita:
La crescita è principalmente basata su quest mediamente divertenti ma il grosso difetto sta nella poca personalizzazione del personaggio a livello di combattimento e nelle lunghissime sessioni di farming necessarie per ottenere un buon equipaggiamento.
Interazione:
Ridotta ai minimi termini per adattarsi a un pubblico esigente in termini di divertimento nudo e crudo che vuole solo giocare senza doversi preoccupare di problemi, aggressioni, perdita di equip e morti improvvise.
Mondo:
Il mondo è decisamente fedele alla storyline e gli scontri tra Orda e Alleanza aumentano la credibilità. Sicuramente si sente il fatto che non si possa controllare il territorio in alcun modo nè tantomeno battere le fazioni rivali. La gestione delle risorse e del crafting non è gran cosa, ma almeno c’è e tiene impegnati per diverso tempo. L’atmosfera generalmente politically correct penalizza ulteriormente, se pensiamo che dovrebbe essere un mondo in cui si combatte una guerra per la sopravvivenza
Conclusioni:
Gioco consigliato a chi è alle prime armi, anche se un novizio rischia sempre di credere che WoW sia lo standard dei mmorpg, quando in realtà è decisamente poco rappresentativo, nonostante abbia copiato la maggior parte delle sue idee da prodotti pre esistenti. Consigliato anche a tutti gli amanti del pve. Sconsigliato a chi è in cerca di sangue, scorrettezze, cattiveria e libertà di azione.