World of Warcraft: Dragonflight – Recensione

Sono passati 5 lunghi anni da quando le forze congiunte di Orda e Alleanza si sono avventurate nelle Terretetre per mettere fine ai sordidi schemi di Sylvanas Ventolesto e del suo titanico burattinaio: il carceriere. Ora Re Anduin Wrynn è scomparso, probabilmente turbato nel profondo dalla possessione infernale subita negli ultimi atti della campagna di Shadowlands e starà a noi svelare i misteri che le lande di Azeroth e dell’isola dei draghi ci riservano.

Quindi è tempo di imbarcarci verso le isole, schierarci al fianco degli aspetti dei Draghi e scontrarci contro le orde dei Primalisti, capitanati dalla perfida draghessa del tuono Raszageth. Come in ogni espansione, il mio fido DPS Antonio “Galdius, Re dei Re” Ferone logga insieme a me e sono pronto a divenire ancora una volta lo scudo di Azeroth.

La premessa è doverosa: in questa recensione parleremo dei contenuti proposti durante le prime settimane di gioco dal lancio. Sapete meglio di noi che la vitalità di un MMORPG è in gran parte sostenuta dalla mole di aggiornamenti e contenuti post lancio, vi basti pensare al triste destino dell’ultima espansione: Shadowlands, partita in pompa magna per poi deludere brutalmente giocatori e fanbase durante il suo ciclo vitale. Questo scritto è dunque da interpretare come una review sullo stato di salute di Dragonflight durante le prime battute della campagna.

Narrativamente l’impressione è quella di portare avanti una storia principale che puzza di filler, un evidente e doveroso momento di respiro per capire dove indirizzare la trama nel futuro prossimo. La mia curiosità è tutta rivolta al destino dei grandi assenti: Anduin e Jayna (e magari un bel ritorno di Illidan, attualmente confinato insieme al titano Sergeras).

Benediciamo l’arrivo di Dragonflight con una nuova classe giocabile, abbinata alla razza draconica. Stiamo parlando dell’evocatore Dracthyr, disponibile sia per Orda che per Allenza, in grado di ricoprire il ruolo di DPS Ranged e Healer. L’evocatore ha un prologo tutto suo che funge da tutorial e parte direttamente dal livello 58, in forma smagliante per affrontare fin da subito i contenuti della nuova espansione. Il suo kit di abilità nonostante alcuni forti richiami ad altre classi già presenti, è abbastanza unico da proporre una ventata di freschezza alle composizioni meta dei contenuti avanzati.

Fin dal nostro arrivo all’isola dei draghi saremo chiamati come sempre a seguire una questline principale che fungerà da tour delle quattro grandi aree che compongono questa nuova mappa. Finalmente si torna a respirare quella cara atmosfera fantasy alla Azeroth, ricca di zone boscose e vegetazione, pronta a cambiar volto e proporre contenuti, caverne, tesori a ogni anfratto.

L’esperienza di navigazione per la mappa è arricchita come non mai dalla presenza fin da subito del volo draconico, incarnato in una mount volante speciale da potenziare, personalizzare ed evolvere alla quale sono dedicati una miriade di contenuti e rappresenta il vero fiore all’occhiello di Dragonflight, provare per credere. Pilotare nei cieli il nostro drago, attenti alle correnti aeree e dosando le sue abilità si volo, velocizza l’esplorazione rendendola interessante e divertente. Posso asserire che Blizzard ha finalmente centrato il punto.

Mentre completavo la storia principale, sono come sempre stato preso d’assalto da infinite attività secondarie, che in fin dei conti servono come sempre ad aumentare la nostra reputazione nei confronti delle fazioni. Come sempre la Rep svolge un ruolo centrale nell’esperienza, tra fetch, daily e weekly che propongono la solita dose di grind ripetitiva e priva di sfida.

Una volta selezionati i contenuti di mio gradimento (collezionare i glifi draconici e completare le sfide di volo avanzato sono una vera e propria delizia), mi sono finalmente tuffato nei contenuti che preferisco: pushare le istance come un pazzo al fine di vestire il mio Demon Hunter Tank con i migliori pezzi a disposizione. Si parte dunque dal giro dei dungeon normal, per passare in un lampo a eroic e infine concludere la settimana con le Mythic 0.

Come al solito la prima settimana delle Mythic vede solo il livello zero a disposizione e ognuno degli 8 nuovi dungeon a disposizione è completabile una sola volta. passato questo periodo iniziale si potranno affrontare i dungeon di livello mitico a difficoltà incrementale per ottenere bottino di livello superiore e competere nelle sfide stagionali di punteggio M+.

Una volta che saremo “vestiti” Mythic plus, aprirà il primo Raid di Dragonflight e giungerà il fatidico momento di radunare la gilda e affrontare i boss in sequenza, attendere la disponibilità del Raid in eroica e mitica e ripetere il processo. Questa è da tempo la natura dell’esperienza PVE di World of Warcraft, che a un primo attento sguardo rimane invariata. L’acquisizione in atto da parte di Microsoft non sembra aver rimescolato le carte, ma quest’espansione è in sviluppo da ben prima delle ultime vicende di mercato, dovremo aspettare ancora un bel po’ prima di assistere alle inevitabili proiezioni che il mercato videoludico getterà su Azeroth.

World of Warcraft: Dragonflight si prospetta divertentissimo per tutti gli amanti della formula Blizzard degli ultimi anni, resa ancora più avvincente dalle potenzialità offerte dal volo draconico. Per contro la narrativa non è abbastanza coinvolgente da risultare davvero interessante, ma come ben sappiamo (e speriamo) nelle lande di Azeroth i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo. Possiamo augurarci che i contenuti post lancio giungano copiosi e a ritmo serrato, onde evitare il classico fuggi fuggi dell’utenza dopo i primi mesi dal lancio.