Wo Long: Fallen Dynasty – Recensione

Recensito su PlayStation 5

Wo Long: Fallen Dynasty nuovo titolo di Koei Tecmo e Team Ninja è finalmente arrivato e dopo averlo sviscerato a fondo per ben dieci giorni siamo pronti a dare il nostro verdetto. Il team sarà riuscito sistemere i problemi di bilanciamento riscontrati durante la beta? Scopriamolo assieme.

Wo Long: Fallen Dynasty è un titolo dalle molte facce e molto simile, almeno per certe meccaniche, alla serie Dark Souls, ma pad alla mano ci si accorge subito che altre richiamano molto quanto visto in Sekiro: Shadows Die Twice. Proseguendo l’avventura però ci rendiamo conto quanto il titolo strizzi l’occhio al passato recente dello sviluppatore, ovvero alla saga Nioh. Inizialmente questo mix di aspetti può creare al giocatore quella sorta di deja-vu, però dopo aver sviscerato a fondo il titolo di Team Ninja ci siamo resi conto che lo sviluppatore è riuscito trovare quel punto di rottura che permette al titolo di tracciare una sua strada e di percorrerla nel migliore dei modi.

Wo Long: Fallen Dynasty

Dopo aver provato con mano il titolo su PlayStation 5 a Milano e lo scorso mese su Steam, eravamo rimasti con il dubbio che nonostante le due versioni “Beta” si fossero dimostrate solide ci saremmo trovati tra le mani un prodotto non propriamente ottimizzato. Fortunatamente, dopo aver giocato alla versione completa su PlayStation 5 senza patch e completato il titolo in circa 35 ore, possiamo confermare che Team Ninja è riuscito a confezionare un buon prodotto seppure nelle fasi finali qualche sporadico glitch si è effettivamente manifestato. Si è comunque trattato di sporadici episodi che non hanno minato la nostra esperienza di gioco e siamo certi che sarà tutto risolto con una patch.

Wo Long: Fallen Dynasty

L’insieme delle meccaniche di gioco ci fa comprendere quanto la loro alchimia è fondamentale per il proseguo dell’avventura, dopo un breve tutorial che funge da introduzione al gameplay e alla lore del titolo, ci rendiamo conto che per superare la prima vera boss fight, poco importa se il nostro personaggio è di livello 1 o di livello 20 perché la chiave per vincere questo scontro è il giusto tempismo che si ha per eseguire un parry o una schivata, elementi cardine sui quali il gioco ruota attorno per tutta la sua durata. Al di là di qualche missione secondaria dove il livello di potenza influisce anche sul danno inferto al nemico, le missioni principali ci portano a scontrarci con numerosi nemici e boss che richiedono di volta in volta un’attenta analisi del loro moveset per riuscire ad eseguire con giusto tempismo un parry/deflect, azione che causa un ingente danno allo spirito dell’avversario e che consente al giocatore di eseguire un’attacco fatale che a sua volta permette finalmente di intaccare la barra della salute del boss.

Wo Long: Fallen Dynasty

Complessivamente il sistema di “parry/deflect” funziona bene: non è sempre intuitivo però nella maggior parte dei casi la reattività del comando è più che ottima per l’azione da eseguire. Affermiamo questo perché il team ha ben pensato di relegare a un solo tasto schivata, parry e deviazione attacco, nel nostro caso il tasto “B”. Questa scelta, soprattutto nelle fasi iniziali e in quelle finali dove gli scontri sono sostenuti da ritmi elevati, può portare a fallimenti indesiderati. Premere il tasto con il giusto tempismo può permettere al giocatore di effettuare un parry, premere il tasto e spostare il personaggio lateralmente permette di eseguire una schivata, premere lo stesso tasto e muoversi in avanti permette di mandare a vuoto il colpo dell’avversario. Dopo un breve disagio iniziale che mi ha portato a fossilizzarmi per un’ora intera contro la boss fight iniziale, in quanto non in grado di padroneggiare a dovere il sistema di parry, una volta fatte mie le meccaniche di gioco non ho più trovato difficoltà nell’avanzamento a parte qualche boss fight nelle battute finali, che mi ha impegnato un po’ di più anche a causa di un cattivo bilanciamento del nemico stesso.

Wo Long: Fallen Dynasty

Nel corso dei livelli di Wo Long: Fallen Dynasty ci si imbatte in varie postazioni necessarie per posizionare lo stendardo, elemento che permette la crescita del “morale” e la possibilità di potenziare il personaggio con il malus di far ricomparire tutti i nemici eliminati fino a quel momento. La dinamica del morale è fondamentale anch’essa per l’esito di alcune battaglie: più il morale è alto rispetto a quello dell’avversario e maggiore sarà il danno inflitto; allo stesso tempo però è necessario stare attenti a non farsi colpire da attacchi fatali, altrimenti il morale diminuirà. Solitamente i livelli presentano un cap al grado 20, ma è possibile continuare a salire fino al grado 25. Vedremo se  il team permetterà in futuro di ottenere un grado maggiore aumentando il level cap.

Wo Long: Fallen Dynasty

Complessivamente Wo Long: Fallen Dynasty ci ha sorpreso molto, anche se sicuramente ci rimane un dubbio: la feature della “postura”, inizialmente approfondita durante le sessioni di Beta a Milano e nella più recente su PC, sono state in parte riviste. Dopo aver ottenuto sufficiente potere vitale (valuta in-game per potenziare il personaggio), si può potenziare il personaggio usufruendo di tutti e cinque gli elementi: Legno, Fuoco, Terra, Metallo e Acqua, andando a sua volta sbloccare la caratteristica che più gli aggrada. Se prima avere una postura Fuoco giustificava e rendeva l’esperienza di gioco in un certo senso unica, questo ora non accade più. Infatti durante la nostra sessione abbiamo iniziato a concentrarci sull’elemento acqua ma alla fine dell’avventura ci siamo ritrovati con tutti gli elementi livellati allo stesso modo e non abbiamo notato modifiche al gameplay né tantomeno una giustificazione valida per consigliarvi di preferire un elemento all’altro. Al di là di queste scelte di gameplay, come già scritto abbiamo completato il gioco e la metà delle quest secondarie in circa 35 ore, una longevità che ci è parsa giusta per l’esperienza di gioco proposta. I livelli di gioco sono limitati a un solo percorso, alcuni offrono simpatici extra mentre altri offrono una buona verticalità, aspetti che rendono l’esperienza di gioco varia e mai monotona.

Wo Long: Fallen Dynasty

Tra le varie modalità di Wo Long: Fallen Dynasty non abbiamo menzionato quella multiplayer in quanto i nostri tentativi di reclutare qualcuno sono andati sempre a vuoto e ci siamo soffermati a utilizzare gli NPC controllati dalla IA per affrontare alcune porzioni di gioco. La modalità multiplayer del titolo permette al giocatore di reclutare fino a un massimo di due personaggi gestiti dalla CPU o da un altro utente con lo scopo di superare la boss fight di fine livello. Il reclutamento può essere fatto grazie all’utilizzo dei sigilli della tigre, elemento che si può ottenere completando i livelli di gioco, portando al massimo l’affinità con un altro personaggio o aiutando altri giocatori online. L’IA degli alleati si è rivelata più che sufficiente: si può gestire la loro aggressività attraverso la combo dei comandi R1 + Up/Down, e questi nel complesso si sono dimostrati sempre efficienti anche se a volte è capitato di vederli bloccati contro qualche elemento dello scenario senza che riuscissero a trovare il modo di aggirarlo.

Wo Long: Fallen Dynasty

Tecnicamente Wo Long: Fallen Dynasty si difende piuttosto bene. Sicuramente non è un gioco che punta tutto sul comparto grafico, ma siamo ben consapevoli che il giudizio va ben oltre al lato estetico e nel suo insieme abbiamo trovato più che soddisfacente il risultato a schermo. Si può selezionare la modalità grafica o quella performance. La nostra esperienza di gioco è stata quasi tutta in modalità performance e salvo in rari casi – nello specifico durante una boss fight dove abbiamo assistito a cali di frame rate davvero vistosi – il gioco è sempre stato fluido. Abbiamo testato anche la modalità grafica ma non abbiamo constatato grosse differenze come invece accade con altri titoli su PlayStation 5. Il comparto sonoro si è dimostrato solido: le musiche che accompagnano gli scontri risultano ben contestualizzate e donano il giusto pathos al giocatore. Segnaliamo infine che menù e testi sono completamente tradotti in lingua italiana, mentre i dialoghi sono in lingua inglese, con un buon doppiaggio in grado di trasmettere il giusto coinvolgimento emotivo soprattutto in alcune sequenze cinematiche.

Wo Long: Fallen Dynasty

Wo Long: Fallen Dynasty è un titolo che ci ha sorpreso, stupito e coinvolto. Le premesse di avere tra le mani un buon gioco c’erano tutte, ma dopo i problemi evidenziati nelle ultime beta le speranze di trovarci di fronte a un prodotto ben ottimizzato erano poche. Fortunatamente il team è riuscito mettere una pezza dove era necessario così da offrire al giocatore un’esperienza completa e ben strutturata. Alcune scelte di gameplay possono sembrare discutibili, come quella di affidare a un solo tasto numerose azioni “fondamentali” per gli esiti delle battaglie, ma con il giusto apprendimento siamo certi che si potrà sorvolare su certe scelte. Nel complesso siamo rimasti soddisfatti: seppure alcune meccaniche richiamino altre produzioni, Wo Long: Fallen Dynasty è un titolo che ha personalità. Confidiamo che i DLC annunciati e in arrivo nel corso del 2023 siano all’altezza dell’avventura principale e possano portare ulteriori miglioramenti a questo già interessante titolo.

Wo Long: Fallen Dinasty RECENSIONE

Ecco la nostra videorecensione di Wo Long: Fallen Dynasty, il nuovo titolo di Koei Tecmo e Team Ninja.

8.5
Un soulslike con elementi in comune a tanti altri titoli conosciuti, ma che riesce comunque a imporre la propria personalità.

Pro

  • Perfetta alchimia tra diversi elementi di gioco differenti
  • Storyline interessante e ben contestualizzata
  • Difficoltà di gioco ben bilanciata e mai proibitiva

Contro

  • Il sistema delle posture ininfluente
  • Parry, Schivata e Deflect, tutto gestito da un solo tasto
Vai alla scheda di Wo Long: Fallen Dynasty
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