Winning Eleven: Pro Evolution Soccer 2007 – Recensione Pro Evolution Soccer 6
Ultimo capitolo su Play Station 2?
Molti l’hanno acclamato come l’ultimo capitolo PES su PlayStation 2, ma che sia una notizia vera o falsa questo non si sa. A molti è bastato sapere che il 6°capitolo della serie arrivasse in tutto il suo splendore, confermando le bellezze del titolo precedente e migliorandosi anche nella grafica e nella giocabilità e, naturalmente, che battesse il diretto concorrente di sempre: Fifa. Risultato? Se questo è davvero l’ultimo capitolo di PES su Play Station 2 allora la Konami ha chiuso in grande stile, altrimenti saremo ben lieti di vedere un altro capitolo migliore dell’attuale.
Parola chiave: realismo
Iniziamo a parlare delle innovazioni e miglioramenti rispetto al capitolo precedente. La prima cosa che balzerà all’occhio sarà certamente l’abilità arbitrale: finalmente l’arbitro sarà più all’inglese, come si suol dire, ovvero lascerà correre di più le azioni senza interrompere tutto al primo fallo futile, doserà meglio anche i cartellini, così non capiterà più di dover vedere un giocatore ammonito per un fallo tattico e che rimanga impunito per un bruttissimo fallo da tergo. Passiamo poi ai portieri, decisivi in peggio nei capitoli precedenti e fautori di crisi di nervi per i giocatori che imprecavano guardando il proprio portiere fermo dinanzi ad un retropassaggio del difensore che finiva, immancabilmente, in porta per un "bellissimo" autogoal: ora i portieri saranno sì decisivi, ma almeno in positivo, le loro parate faranno la differenza in molti casi; esempio eclatante sarà il portiere della famigerata squadra della Master League, Ivarov: potrete evitare di sostituirlo fino a quando non si ritirerà, essendo egli una sicurezza tra i pali nonostante le sue scarse capacità. Ciò a cui assisteremo non è, comunque, un’evoluzione netta come è stato sinora, ma il tutto è stato plasmato al fine di proporre un’esperienza ancora più realistica e sotto certi aspetti differente rispetto al passato: di questo il giocatore si renderà conto dai primi passi sul rettangolo verde. Ma comunque stavolta potremo "goderci" furiose battaglia a metà campo tra centrocampisti mastini, dei tanti piccoli Gattuso, per intenderci, difensori che incespicano sulla palla, attaccanti disposti a rompersi una gamba pur di arrivare prima sul pallone, dandoci una sensazione che i match siano più muscolari che in passato. Questa maggiore implementazione del gioco "crudo" non ha certamente sacrificato la componente spettacolare del gioco del calcio e ha inoltre aggiunto una componente più realistica e ovviamente molti punti in più rispetto al FIFA di turno. Migliorata anche la precisione, nei calci di punizione, nei cross, nei corner, nei tiri da fuori area, cercando sempre quel pizzico di realismo che possa farvi immedesimare al massimo nell’azione di gioco. Ogni giocatore ha circa trenta parametri che lo contraddistinguono dagli altri e naturalmente non sono certo pochi, e lo noteranno soprattutto i puristi del genere, che sguazzeranno tra numeri, statistiche, colori gialli, arancioni e rossi, che determinano la capacità nella skill. Konami, non contenta, ha inoltre implementato un paio di gradite novità: la prima consiste nella punizione veloce, quella che i giocatori battono velocemente appena posano il pallone a terra e che spesso ha creato problemi nella realtà, premendo semplicemente L1 e R1 in combinazione tra loro quando appare l’icona corrispondente; e la seconda è che finalmente le rimesse laterali ora funzionano piuttosto bene: è possibile effettuarle più lunghe e più precise, muovendo i giocatori in attesa come meglio crediamo.
Passiamo poi a parlare delle modalità di gioco, che bene o male rimangono le stesse, confermando quanto già gradito in passato. La Master League dal canto suo è praticamente la stessa, senza cambiamenti degni di nota, tranne che la cosa si sarà complicata maggiormente essendo stata inserita un’altra lega al di sotto della seconda: cosa che quindi rende più lungo il cammino della vostra squadra ma anche più gratificante. Oltre alle solite coppe (internazionali, nazionali e continentali), la stessa Master League e il campionato tra quelli presenti troviamo due interessanti new entry: la prima modalità in questione è denominata Random Match, nella quale potremo scegliere una zona territoriale e lasciare che la CPU scelga in maniera assolutamente casuale i giocatori ruolo per ruolo, al fine di rendere le partite in un certo senso più imprevedibili, soprattutto quando si gioca con gli amici; l’altra modalità è la sintesi della Coppa del Mondo sotto mentite spoglie, nella quale potremo scegliere una nazionale tra quelle presenti e cominciare dalle primissime battute del mondiale, ovvero le partite di qualificazione: un po’ limitata come modalità di gioco, ma comunque interessante, soprattutto se volete rivivere il cammino che ebbe come meta Berlino, proprio quando nello scorso Luglio il cielo scuro della notte si tinse d’italico azzurro. Non mancherà poi la modalità online, per la quale non esistono miglioramenti rispetto al capitolo precedente.
"Guarda come corre! È sicuramente Roberto Carlos quello!"
Ovviamente la grafica anche riceve i suoi miglioramenti: il pubblico in primis è stato ulteriormente perfezionato e la sensazione che sia "spalmato" sugli spalti è ancor più scemata. Non solo, anche la realizzazione degli atleti è sicuramente migliorata: i giocatori, soprattutto quelli più conosciuti, sono ancora più dettagliati e maggiormente riconoscibili, anche senza guardare il nome che compare scritto per l’identificazione in basso allo schermo. Un grande salto di qualità è stato compiuto nella fase di realizzazione delle animazioni di ogni singolo atleta: un determinato calciatore sarà, infatti, riconoscibilissimo dalle sue movenze, dal suo modo di toccare la palla, dal suo incedere verso la trequarti avversaria, dal suo modo di dribblare, dal suo modo di concludere a rete. Quindi assolutamente da lodare questo grande balzo in avanti rispetto le serie precedenti, e, ancora una volta, contro Fifa. Per quanto riguarda il sonoro, avremo la solita telecronaca che però stavolta sembra più scarna rispetto alle precedenti, ma forse i cori dei tifosi saranno più orecchiabili e comprensibili, ma, dopotutto, per me rimangono sempre insopportabili.
Un’altra sfida vinta contro Fifa
Fino a PES5, ogni episodio successivo all’altro proponeva dei miglioramenti sia tecnici sia strettamente ludici, che facevano dell’episodio in questione migliore del predecessore per una moltitudine di aspetti ma, quest’anno, più che un miglioramento sostanziale, Konami ha optato per una diversificazione del gameplay, sicuramente più che un semplice miglioramento: non che la cosa dispiaccia visto che è stato inserito un realismo più puro, ma chissà se gli amanti della fantasia e quindi dello spettacolo poco realistico ameranno questi cambiamenti. Fatto sta che il lavoro della Konami è stato un’altra volta superiore a quello della EA per Fifa che manca ancora di fluidità nel gioco.