Windjammers – Recensione
La prima metà degli anni ’90 è stato sicuramente un’epoca d’oro per i videogiochi, un periodo di coesistenza tra le console casalinghe e i cabinati coin-op, prima ancora che la loro crisi iniziasse ad accelerare negli anni successivi. Mentre nelle davanti ai televisori di casa prendevano posto i vari Super Nintendo e Mega Drive, nelle sale giochi (o nell’angolo dei bar più frequentati, magari di qualche luogo di villeggiatura) era il marchio Neo Geo a farla da padrone. Tra i vari Fatal Fury, Pulstar, Puzzle Bobble, Samurai Showdown ecc. era possibile trovare Windjammers, titolo non conosciutissimo ma che diventò un autentico cult grazie alla sua formula originale e al gameplay veloce e trascinante.
Dopo più di 20 anni dalla sua uscita, DotEmu ripropone su Playstation 4 e Playstation Vita questa piccola grande perla del passato, pronta per essere scoperta dai giocatori più giovani e a raccogliere lacrime di nostalgica gioia dei giocatori più esperti.
Il particolare sport praticato in Windjammers è sostanzialmente un’evoluzione di Pong con alcuni elementi da picchiaduro. Due contendenti giocano in quello che ricorda un campo da tennis, ma invece di una pallina devono lanciare nel campo avversario un frisbee, cercando di superare la difesa avversaria e fare “goal” nella parete alle sue spalle. Le sponde laterali possono essere sfruttate per far rimbalzare il frisbee, e i campi possono essere di varie dimensioni, nonché avere degli ostacoli tra le due metà campo.
Potremo scegliere tra una rosa di sei personaggi rappresentativi di altrettante nazioni, ognuno con un differente bilanciamento di velocità e potenza. Per sconfiggere l’avversario di turno potremo cercare di confonderlo con lanci ad effetto e lanci alti, scegliere quando effettuare lanci diretti o giocare di sponda, ma soprattutto saperci posizionare nella nostra metà campo per difenderci dai suoi attacchi. Diversamente dal tennis potremo tenere in mano per qualche istante il frisbee prima di lanciarlo, ma prima lo lanceremo indietro e più veloce sarà il tiro, mentre se lo terremo troppo il lancio risulterà lento e facilmente intercettabile.
Rimanendo fermi sul posto al momento della ricezione si potrà effettuare una “parata” che farà roteare il disco verso l’alto dandoci il tempo di caricare un tiro speciale, diverso per ogni personaggio, con effetti tanto improbabili quanto devastanti.
Con poche regole e soli due tasti da gestire, Windjammers è un gioco accessibile, coinvolgente come pochi e dannatamente divertente. Mentre in sala giochi il limite delle partite era dettato dalle monetine che avevamo in tasca, poterci rigiocare senza quel limite risulta sicuramente appagante, soprattutto contro un altro giocatore umano.
Se vi aspettavate un remake del gioco rimarrete però delusi. La versione per le console Sony è fondamentalmente un porting ritoccato per adattarsi agli standard odierni. L’aspetto degli sprite bidimensionali è quindi sempre lo stesso, ma è possibile modificare alcuni parametri grafici come impostare la visuale a 16:9, personalizzare lo sfondo, o applicare alcuni filtri tra cui uno che riproduce l’effetto dello schermo a tubo catodico, per i più nostalgici.
Il single player è purtroppo limitato alla classica modalità Arcade, che potremo affrontare a tre diverse difficoltà, oltre a poter giocare ai due mini-giochi di intermezzo liberamente. Il vero divertimento è ovviamente racchiuso nel multi-player, e oltre a poter sfidare un amico in locale è ora possibile cercare avversari online. Peccato solo che, oltre a un netcode non esattamente brillante, DotEmu non abbia inserito delle opzioni per personalizzare la ricerca degli avversari, il che vuol dire che potreste ritrovarvi a giocare con giocatori dall’altra parte del mondo e/o con una connessione scarsa, con tutti gli effetti di lag che ne derivano. Non pervenute anche altre semplici opzioni che sarebbero state gradite, come la personalizzazione del limite di tempo o del numero di set necessari a vincere il match.
Insomma nonostante Windjammers sia un titolo dalla giocabilità che parla da sola, è altrettanto vero che per questo “revival” DotEmu abbia operato un porting fin troppo fedele senza alcuna aggiunta davvero di nota. Senza necessariamente tirare in ballo l’introduzione di nuovi personaggi, sarebbe bastato aggiungere una modalità 2 contro 2 in apposite arene più grandi per aumentare di molto il valore del porting e far schizzare alle stelle la giocabilità in multiplayer. Davvero un peccato.
Dopo oltre 20 anni Windjammers continua a offrire una qualità di gamelay invidiabile, a cui si aggiunge la possibilità di giocarci con gli amici o online senza i limiti del coin-op. Peccato solo per l’imperfezione del netcode e la pigra fedeltà della conversione che danno la sensazione di un’occasione persa per elevarlo a livelli ancora più alti. Nonostante ciò, si tratta comunque di un titolo valido che vi trascinerà partita dopo partita in una spirale di puro divertimento arcade.
Pro
- Gameplay trascinante ancora oggi
- Accessibile ai neofiti, inestimabile per i veterani
- Possibilità di giocare online
Contro
- Il netcode lascia a desiderare
- Nessuna vera aggiunta all'originale