Wheels of Aurelia – Recensione
“Lunga e diritta correva la strada, l’auto veloce correva…” cantavano I Nomadi nel 1968. Colonna sonora perfetta, considerati anche i finali multipli, per Wheels of Aurelia, produzione del duo di sviluppatori italiani Santa Ragione autori in passato di Mirrormoon e soprattutto del pregevole Fotonica.
Il periodo in esame é la storia Italiana degli anni ’70 tristemente noti con il nome di Anni di Piombo, a sottolineare l’esacerbarsi di rivalità politiche sfociate poi nel terrorismo delle Brigate Rosse, rapimenti e assassinii e una generica violenza diffusa per tutto il paese. Un contesto in cui troviamo perfettamente inserita la protagonista del gioco, una giovane donna di nome Lella diretta in Francia sulla via Aurelia da Roma a Ventimiglia.
La strada si snoda attraverso alcune città principali, Siena Piombino e Viareggio tra le altre, proponendo una visuale isometrica e una ricostruzione “iconica” dei luoghi attraversati. Per esempio Siena é riconoscibile dall’architettura classica mentre Piombino dalle acciaierie. In tutto questo troviamo anche tratti di lungomare ed edifici, segnaletica e altri veicoli in perfetto tema anni ’70 e in grado di contribuire in maniera decisiva all’atmosfera del gioco.
Inoltre lungo il tragitto di circa venti minuti necessario a completare una run di gioco ci terranno compagnia quattro canzoni inedite composte appositamente per il gioco e anch’esse perfettamente amalgamate nel contesto generale, anche se magari un paio di brani in più e intervallati più spesso dai radio-giornali dell’epoca avrebbero reso il tutto ancora più vario.
La grafica, in stile minimal e quasi sfumata, ma curata e ricercata nei dettagli, completa la visione d’insieme di quel periodo mantenendo un aura di vago e indefinito quasi a sottolineare i ricordi di quel tempo che fu.
Metti la freccia
In Wheels of Aurelia si guida una automobile: esclusivamente con i tasti W A S D o con le frecce mentre la barra spaziatrice fa da acceleratore o meglio da “turbo” poiché data la natura a dialoghi del gioco, se non si accelera sarà l’IA a dirigere la nostra vettura. Questo significa anche che sta al giocatore compiere le scelte fondamentali che andranno poi a influenzare il gameplay e di conseguenza uno dei 16 possibili diversi finali: raccogliere autostoppisti, eseguire o meno le loro richieste, portarli o meno a destinazione porterà a esiti diversi al fine della storia.
Lella fa tutto questo con la compagnia iniziale di Olga e incontra poi lungo il suo cammino i personaggi più disparati, da un giornalista a un famoso ex-pilota a un prete. Ognuno ha una destinazione, ognuno ha una linea di dialogo. Lella può stare in silenzio o rispondere seguendo due alternative che ovviamente influiscono poi sul dialogo globale e sui rapporti tra i passeggeri dell’automobile. Questi dialoghi sono la parte più importante del gioco e trattano i temi ampiamente in voga negli anni ’70: l’aborto, il rapimento di Aldo Moro, comunisti e fascisti, il femminismo, citando anche fatti di cronaca come il Massacro del Circeo.
Sono scambi di battute sempre interessanti anche se gioco-forza dopo qualche partita diventano ripetitivi, ma fortunatamente l’ingresso di nuovi personaggi invoglia a fare sempre un nuovo viaggio. Sono anche un modo per far riflettere e perchè no, magari anche incuriosire un giocatore sui grandi eventi che scossero l’Italia in quel periodo.
Auto d’epoca
Sebbene la natura di Wheels of Aurelia sia chiaramente quella di un gioco narrativo, non mancano le incursioni nel racing in stile arcade dei mitici cabinati anni ’80. Nulla di particolarmente elaborato, si tratterà di vincere una gara clandestina o scappare dalla “pula” per usare la terminologia tipica dell’epoca. Ma parliamo comunque di un gradevole “gioco nel gioco” in cui l’uso deciso del turbo e l’attenzione per evitare incidenti saranno fondamentali.
Lungo le strade si riconoscono modelli vagamente simili ai grandi classici del passato, Lamborghini Miura, Citroen 2 CV, auto che richiamano chiaramente una Ferrari, perfino Apecar e Wolkswagen T2. La cosa più interessante però è che si comincia il primo viaggio con una manciata di auto, di cui potremo anche modificare il colore, e a seconda del finale raggiunto si sbloccherà un nuovo veicolo in genere diverso anche dal punto di vista delle prestazioni: un ulteriore fattore di varietà che rende questo gioco meritevole di una buona quantità di viaggi.
Wheels of Aurelia è un gioco interessante e per certi versi maturo. Riesce a mixare buone linee di dialogo con un sistema di scelte e conseguenze, introduce molti personaggi e propone discussioni adulte, che proprio come tali potrebbero forse essere colte con difficoltà dai giocatori molto giovani. Però in ogni caso invoglia a giocarlo più e più volte perchè i finali sono davvero tra i più disparati e molto diversi tra loro e la curiosità di vedere cosa cambia rispondendo in un certo modo piuttosto che in un altro è sempre dietro l’angolo, anzi, dietro la prossima uscita della Via Aurelia.
Pro
- Storia interessante e curiosa
- Ben 16 diversi finali
- Tante auto e personaggi
Contro
- Gameplay giocoforza un po' ripetitivo
- Colonna sonora poco varia