What the golf? – Recensione Switch
“Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli il golf e lo annoierai per tutta la vita“. A dirlo non siamo noi, videogiocatori molto spesso prevenuti verso questa pratica sportiva, ma è una delle tante note sul golf consultabili all’interno di What the golf?, titolo di Triband uscito originariamente il 19 settembre 2019 per PC e iOS e ora disponibile anche su Nintendo Switch, che propone una diversa versione della pratica sportiva che ha reso celebre Tiger Woods: dimenticate i vestiti eleganti, i caddie, il legno 3 per piazzare il colpo in buca dalla distanza o il putter per colpire con precisione la palla sul green.
Quella di What the golf? non è quindi la versione classica della disciplina conosciuta in tutto il globo, ma ne conserva alcune delle meccaniche principali, mutandole e aggiungendo un fattore di imprevedibilità che va a stravolgere tutto, rendendo la proposta di questo titolo sull’ibrida Nintendo unica nel suo genere.
L’approccio del mondo dei videogiochi al golf, fin dalla prima opera che ne ha espresso una trasposizione videoludica (Computer golf! su Magnavox Odyssey, 1978), ha avuto davvero poco spazio di manovra: non è mai semplice d’altronde presentare uno sport così ragionato e dai ritmi così dilatati – come è per l’appunto il golf – rendendolo appetibile per chi, per propria natura o abitudini da videogiocatore, è abituato a svolgimenti diversi; per questo è ancora più singolare l’approccio unico adottato da What the golf? e aldilà quelle che possono essere le nostre conoscenze in merito, acquisite magari in prima persona sul prato verde o attraverso titoli dello stesso genere, il golf qui viene rivisto completamente, come spiega bene il breve tutorial iniziale che introduce subito le parole d’ordine dell’opera: semplicità e follia.
La modalità campagna per giocatore singolo è caratterizzata da tanti livelli brevi, solitamente orientati su una diversa tematica o tipologia di interazione con l’ambiente circostante. È così che ci si ritrova a raggiungere la bandierina muovendo una mucca, guidando un’auto o magari pilotando un barile pieno di esplosivo pronto a esplodere. Molti livelli propongono un qualcosa di follemente differente dai precedenti che – nella maggior parte dei casi – ruota attorno alla meccanica base di un gioco di golf (semplificata per l’occasione): caricare e direzionare il movimento tramite un indicatore presente a schermo. Un indicatore così semplice e poco articolato assume però un ruolo speciale in What the golf? e diviene capace di veicolare tipologie di interazione davvero originali.
Il punto di forza principale di What the golf? è proprio il suo girare continuamente attorno a un’unica meccanica, esplorandola e declinandola in ogni modo possibile ma rimanendo alla base semplice in diversi aspetti: un unico modo di giocare rende il tutto incredibilmente immediato, nonostante serva qualche attimo per capire cosa sta succedendo quando a spostarsi – a seguito del nostro input – non è una classica pallina da golf.
Infatti ognuno dei tanti oggetti protagonisti su schermo ha ovviamente diverse proprietà fisiche, necessitando perciò di variazioni nell’esecuzione: dal pesante spostamento di una casa, fatto di movimenti netti e brevi, all’incontrollabile scivolata data dal lancio di una sedia con le ruote: un assurdo susseguirsi di possibilità, in cui ci troviamo a controllare di tutto tramite lo stick sinistro unito ai pulsanti dei Joy-Con, oppure sfruttando lo schermo touch della console Nintendo un po’ come se avessimo a che fare con un gioco per smartphone.
A rendere ancora più speciale What the golf? non sono solo le sue continue trovate e variazioni sul tema, ma anche il suo citare a più non posso elementi della cultura pop, tra i quali anche videogiochi di successo come Superhot, Metal Gear Solid, Portal e altri ancora. Il tutto risulta nel prendere in prestito le meccaniche più caratteristiche dei titoli di questi brand, alle volte rese in maniera più grezza per cercare di scendere a patti col mondo di What the golf?, altre volte più riuscite nella messa in atto (nello specifico, i livelli ispirati a Superhot sono davvero incredibili), ma comunque risultanti in un’ottima varietà complessiva, che però va a mostrare il fianco in alcune occasioni (poche) in cui l’eterogeneità cede il passo alla ripetitività. Se tutto ciò non bastasse, è possibile sfruttare una modalità in multiplayer in locale molto divertente e immediata, costituita da sfide rapide in sequenza, purtroppo limitate unicamente a due giocatori.
Dalle possibilità offerte si apre un intero universo di livelli, proposti a una difficoltà base e poi giocabili nuovamente ma a difficoltà maggiore, spesso rappresentata da qualche ostacolo in più lungo il percorso, qualche obiettivo più complesso o più semplicemente un numero limitato di mosse con le quali raggiungere l’obiettivo specifico del livello, che non sempre si limita alla classica bandierina, quanto piuttosto al compimento di azioni specifiche. Tutto questo aggiunge una maggiore profondità – per chiunque volesse completare il gioco al 100% – a sfide solitamente molto semplici a livello base.
Diventa quindi interessante scoprire quello che ha in serbo per noi What the golf?, con una continua sfilata di idee interessanti, folli e nuove che contribuiscono a dare la sensazione di avere tra le mani un nuovo WarioWare, complice anche un comparto artistico ispirato, semplice ma sufficiente a rendere ogni sezione memorabile dal punto di vista visivo e sonoro: l’alone, sempre presente, di lucida follia si traduce spesso in qualche trovata davvero incredibile.
Oltre alla campagna e alla sezione per due giocatori, sono presenti modalità aggiuntive che permettono di rigiocare alcuni livelli (anche a difficoltà aumentata ulteriormente), ottenendo punti che ci posizioneranno poi su una classifica online in base alle nostre prestazioni nel cercare di raggiungere con il minor numero di colpi (o mosse) l’obiettivo.
What the golf? è un esperimento davvero fuori dagli schemi, che riesce a divertire in modi inaspettati: abbiamo perso il conto delle volte in cui, durante la nostra esperienza, siamo rimasti stupiti da trovate originali e simpatiche citazioni. All’interno di questo titolo c’è davvero di tutto e, se il golf potrebbe apparire come uno sport non adatto a tutti, questa sua trasposizione in stile WarioWare ne espande il linguaggio e lo rende universale.
Pro
- Tanto divertente quanto folle
- Semplice nelle sue meccaniche
- Brillante e originale in molte trovate
- Modalità a 2 giocatori ottima...
Contro
- ...ma a 4 sarebbe stata l'ideale
- Ripetitivo in qualche occasione