Victor Vran Overkill Edition – Recensione
È inevitabile che il successo di un brand o di qualsivoglia media, spinga il mercato verso l’emulazione nella speranza che l’originale feedback positivo si ripresenti. Avvenuto recentemente coi titoli Souls di From Software e ancor prima coi Diablo di Blizzard, la “pesante ispirazione” non è necessariamente un male se funge da catalizzatore per il compimento di lavori con un’identità riconoscibile e una valida “ossatura” tecnica.
Viking: Wolves of Midgard ha in buona parte fallito nell’intento, colpevole di un design anonimo e un gameplay mal bilanciato; diverso il caso di Victor Vran, diablo-like dall’ambientazione steampunk che pesca a piene mani dall’opera di Blizzard ma riesce appunto a trovare una sua ragione d’essere, un quid che lo differenzia e gli dona un’anima propria.
La parola chiave, in Victor Vran, è “umiltà”: questo hack and slash targato Haemimont Games – già autori di Tropico 5 – decide di volar basso e di non complicarsi la vita con migliaia di abilità, armi, armature, set e build combinabili. Tutto è semplificato affinché sia bilanciato e funzioni a dovere e non mancano nemmeno delle piccole, ma interessanti idee originali.
Trama, bestiario e ambientazioni sono tanto classiche quanto curate; il doppiaggio inglese è ottimo, mentre la localizzazione italiana dei testi lascia parecchio a desiderare. Il protagonista, il Victor Vran da cui prende nome il gioco, è un cacciatore di demoni senza alcun carisma, in compenso il suo misterioso accompagnatore, auto-nominatosi La Voce, è centro indiscusso di ogni attenzione e divertimento da parte del giocatore. Questo avviene grazie al già citato doppiaggio e a una costante, e brillante carrellata di citazioni e freddure rivolti sia al mondo nerd-geek che al malcapitato Victor.
In linea di massima la trama ha qualche sbocco interessante ma non brilla per ispirazione soprattutto nelle battute finali che risultano affrettate e piatte rispetto al ritmo del resto del gioco; in compenso con i suoi monologhi, La Voce risulta un narratore in grado d’incuriosire e invogliare al proseguimento, bilanciando quindi la scarsa caratterizzazione degli altri personaggi.
L’impatto grafico ed estetico di Victor Vran ricorda fin da subito Diablo 3, con alcuni effetti a schermo “presi in prestito” senza troppe cerimonie. Anche il level design è estremamente simile, in quanto si ha una mappa del mondo suddivisa in macro aree, a loro volta composte da più dungeon, opzionali e non. Il tutto e condito da creature comuni, mostri unici, champion, mid-boss e boss di fine stage. Ciascun livello presenta anche da due a cinque sfide opzionali (cui si aggiungono le Sfide Elite, più complesse, una volta terminata la campagna principale) che garantiscono quindi una piacevole rigiocabilità e un livello di sfida mai troppo frustrante.
Nel caso il giocatore volesse cimentarsi in imprese più ardue e dal più lauto compenso, è sempre possibile usare i Malocchi, veri e propri malus (non rimovibili una volta attivati nel caso si giochi a difficoltà Difficile) che potenzieranno danni e difese dei nemici, concedendo in compenso al protagonista una percentuale bonus all’esperienza e all’oro ottenuto, oltre a una maggiore probabilità di recuperare armi rare e potenti.
Come già accennato, Victor Vran è un titolo che vola basso, puntando al “poco e bene”. È possibile equipaggiare due armi contemporaneamente, alternandone l’uso in tempo reale; ciascuna ha a disposizione un attacco base e due abilità, cui vanno a sommarsi due poteri demoniaci a scelta del giocatore e sei tarocchi, in grado di fornire abilità passive e combinabili fra loro. Il gioco manca del tutto del sistema di crafting di armi, che possono però essere recuperate sul campo di battaglia e potenziate fondendole tra loro.
Anche il sistema dei set di equipaggiamenti è assente, visto che le protezioni disponibili per il protagonista sono veri e propri abiti, ciascuno con abilità ed estetica unica, considerabili alla stregua di una “classe intercambiabile” a piacimento dal giocatore, per adattarsi allo stile di gioco preferito.
Victor Vran Overkill Edition è la versione completa dell’originale Victor Vran, rilasciato nel 2015 su PC, comprensiva dei DLC Mondi Spezzati e Motörhead: Through the Ages. Su console PlayStation 4, Victor Vran mantiene 60 stabilissimi fotogrammi al secondo, senza un rallentamento neppure durante gli scontri più concitati e con centinaia di creature a schermo.
Esattamente come la versione originale, l’Overkill Edition consente di giocare la campagna in singleplayer, in co-op locale in compagnia di un amico oppure online, in cooperativa con un massimo di altri tre giocatori. È anche presente un’arena per i combattimenti PvP, ma va evidenziato che le modalità in rete non sembrano aver riscosso particolare successo su console, perlomeno durante i primi giorni dopo il rilascio del titolo.
Il DLC Mondi Spezzati aggiunge una meccanica divertente e assente dal gioco base: i dungeon procedurali. Con un pretesto narrativo dimenticabile, il cacciatore Victor si ritrova a esplorare una dimensione spaziotemporale andata letteralmente in pezzi, alla ricerca dei frammenti di un potente artefatto magico in grado di aiutarlo nella sua missione di sterminio di demoni.
Il sistema di generazione dei livelli garantisce una notevole sfida in più rispetto alle aree del titolo originale e spesso nei livelli più avanzati sarà indispensabile anche un pizzico di fortuna; peccato solo per l’assenza di asset originali, visto che ogni singolo elemento a schermo, dalle ambientazioni ai nemici, è ripreso dal titolo base o dal secondo contenuto aggiuntivo. Si tratta comunque senza dubbio di un tipo di gameplay divertente e impegnativo, grazie soprattutto alla sua imprevedibilità, che dona a Victor Vran una longevità aggiuntiva non da poco.
Motörhead: Through the Ages è il secondo DLC della Overkill Edition. A differenza di Mondi Spezzati, poco o nulla viene alterato rispetto al gameplay standard, se non per l’introduzione di nuovi poteri demoniaci e due nuovi tipi di armi, i revolver e la chitarra.
Come suggerito dal nome, questo contenuto aggiuntivo punta principalmente ai fan del celeberrimo gruppo Motörhead, i quali non potranno non impazzire di fronte al cameo dell’ormai defunto Lenny Kilmister e a una serie di folli (e geniali) eventi guidati dalla regia di Lloyd Kaufman, che porteranno i giocatori a fronteggiare nemici ispirati alle copertine degli album della band britannica, con l’accompagnamento dei loro brani più celebri.
Anche in questo caso, la narrazione punta praticamente al nonsense e risulta poco più di una scusa per giustificare il fanservice; il risultato finale è però gradevole e perfettamente in linea con l’atmosfera tendenzialmente scanzonata del titolo, al punto da far sentire la mancanza delle battute de La Voce, non presente nel DLC per motivi legati agli eventi del gioco principale. Unico neo del DLC è la relativa “pesantezza” della colonna sonora che, in quanto composta da brani metal e con un cantato veloce, potrebbe risultare stancante durante sessioni di gioco prolungate.
Victor Vran Overkill Edition è senza dubbio un ottimo primo approccio agli hack and slash isometrici, grazie alle sue meccaniche intuitive e ben spiegate e alla narrazione leggera e piacevole. I cultori del genere potrebbero storcere il naso, abituati a titoli ben più profondi ma, con le sue oltre 60 ore di gioco, il gioco merita pienamente il proprio prezzo e non delude chi desidera un diablo-like con tante mazzate e senza la necessità di mille ricerche e calcoli sulla build perfetta.
Pro
- Narrazione lineare, ma frizzante
- Libertà di personalizzazione delle build
- Comparto audio di ottimo livello
- Il DLC dedicato ai Motörhead merita pienamente il prezzo
Contro
- Protagonista poco caratterizzato
- Localizzazione italiana scadente
- Character design non sempre ispirato
- Il DLC Mondi Spezzati avrebbe potuto offrire molto di più