Vanguard: Saga of Heroes – Recensione Vanguard: Saga of Heroes

Brad McQuaid fondò, nel 2002, la Sigil Games Online. Già CEO della Verant Interactive aveva sviluppato, nel 1999, Everquest, pietra miliare del genere, classificato come uno dei migliori MMORPG in commercio dopo Ultima Online. Nel maggio 2006, la Sigil annunciò Vanguard Saga of Heroes che, a conti fatti, doveva apportare molte novità nel mondo degli MMORPG.
Finalmente, il 30 Gennaio 2007, quello che avrebbe dovuto essere il secondo capolavoro di McQuaid vide la luce, ma le cose per la Sigil non andarono come previsto: ci furono molte perdite e, nello stesso anno, la SOE annunciò l’acquisto della casa insieme al titolo Vanguard, che divenne a tutti gli effetti proprietà della Sony Online Entertainment.
Siamo andati un po’ oltre? Probabilmente sì, quindi torniamo indietro…
Quando uscì, il videogioco in questione aveva tutte le carte in regola per poter diventare il re degli MMORPG; i punti a suo favore erano davvero tanti e le innovazioni al genere innumerevoli.

 

Il titolo offre un mondo davvero grande chiamato Talon, diviso a sua volta in tre continenti: Thestra, Kojan e Qalia. Esso è totalmente non istanziato, cioè privo di zoning e caricamenti vari, oltre ad essere sprovvisto delle solite istanze private a cui giochi come World Of Warcraft ci avevano abituato.
Le prime differenze rispetto ad altri titoli della stessa generazione si vedono sin dalla creazione del personaggio. Fin dall’inizio avremo infatti a disposizione un corposo numero di classi ben caratterizzate, che ci inchioderanno alla schermata della creazione per diverse decine di minuti. Potremo sbizzarrirci scegliendo tra 19 razze suddivise per i 3 continenti e 15 classi ripartite in 4 archetipi diversi.

Le classi giocabili di Vanguard sono:
– Kojan: Umani, Barbari, Mezz’Elfi, Goblin, Orchi, Elfi dei Boschi e Raki
– Qalia: Umani Qualiathari, Umani di Mordebi, Barbari, Elfi Oscuri, Gnomi e Kurashasa
– Thestra, Umani, Barbari, Mezzi Giganti, Elfi Alti, Vulmane, Nani ed Halfling

Le 15 divise per archetipi sono:
– Protective Fighters: Guerriero, Paladino e Dread Knight
– Offensive fighters: Ranger, Monaco, Bardo e Ladro
– Healers: Clerico, Shamano, Discepolo e Blood Mage
– Arcane casters: Mago, Druido, Necromante e Psionico.

 

Adventuring

Una volta creato il personaggio, Vanguard apparirà a prima vista esattamente come la maggior parte dei titoli 3D usciti negli ultimi anni. Verremo proiettati nella città della nostra razza e cominceremo il lungo travaglio dei livelli, prendendo da svariati NPC valangate di quest. Inizialmente non sono diverse da ciò che potremmo già aver visto altrove: ce ne sono alcune in cui dovremo uccidere mostri; altre di raccolta e di corriere, con la solita tradizione di Everquest ove anche le pietre e gli oggetti possono assegnarcene una. Vanguard e il suo megalitico mondo offrono agli amanti del PvE (player versus environment) innumerevoli occasioni per acquisire esperienza e crescere di livello. Oltre alle normali quest date da NPC o da oggetti magici, ne troveremo anche alcune particolari suddivise in capitoli che seguono la storia del videogame, come ad esempio i 5 capitoli di Trengal Keep, che potranno essere affrontati a partire dal livello 24, fino ad arrivare alla linea di quest di Rahz Inkur, in cui dovremo aggiudicarci l’elmo epico. Le linee consistono di solito in un obiettivo principale suddiviso in molti punti. Ognuno di questi è legato ad una o più serie di altre quest; solo una volta completate tutte le sotto-missioni sarà possibile completare quella principale e di conseguenza lo scopo primario. Con questo metodo funzionano molti dungeon e raid; inoltre, lo stesso metodo di chain quest ci darà la possibilità di aggiudicarci le mount epiche o volanti. Ad esempio, per poter cavalcare uno Shadowhound bisognerà completare una serie intermiabile di quasi 30 missioni.
Oltre alle classiche quest e alle chain quest, su Vanguard sono disponibili molti dungeon sia per gruppi che per raid, che di solito sono legati alle missioni incatenate per ottenerne l’accesso.
Anche il sistema di combattimento offre elementi innovativi e divertenti: ad esempio, potremo castare ogni magia o sferrare i colpi continuando a muoverci, a differenza di altri titoli del genere dove bisognava restare fermi per tutto il tempo di casting. Qui, invece, usare una magia in movimento determinerà solo una momentanea perdita di velocità, e renderà il combattimento molto più divertente e dinamico.
I colpi a catena sono un’altra delle caratteristiche interessanti del videogioco. Si tratta di azioni o magie che potremo lanciare solo nel caso in cui uno dei nostri attacchi precedenti abbia causato un danno critico al povero mostro di turno, oppure dopo una parata. Molte volte i colpi a catena sono assai più potenti e devastanti di qualsiasi altro comune attacco presente tra le nostre abilità.

 

Girare il mondo di Telon da soli non è proprio consigliato, ma come in tutti i MMORPG, anche qui esistono classi che riescono a farlo davvero molto bene. Il videogame in questione è essenzialmente un titolo che mira al gioco di gruppo, ma se siamo dei lupi solitari potremo lo stesso divertirci e raggiungere il livello massimo senza grossi problemi. Il sistema di quest a catena, però, ci obbligherà prima o poi a dover trovare un gruppo, cosa che, credetemi, conviene fare, non solo per il divertimento che è assicurato, ma soprattutto per i rewards, armi e armature che questo tipo di quest ci darà come premio una volta completate.
Viaggiare su Vanguard è un’esperienza davvero unica: potremo spostarci per il grande mondo di Telon oltre che con i più comuni mezzi di trasporto da terra come cavalli, pantere, scorpioni, struzzi, orsi e altre decine di tipi di mount, anche con mezzi volanti, che si potranno acquisire grazie ad una chain quest o prendendoli in “affitto” per 5 minuti pagando l’ammontare richiesto. A differenza di EQ2 e WOW i mount volanti affittati non ci porteranno a destinazione da soli come un bus programmato, ma dovremo essere noi a guidare il nostro grifone per raggiungere la meta prescelta. Oltre ai normali mezzi di trasporto ci sono anche le navi, che ci sarà possibile costruire per viaggiare sui mari di Telon a velocità considerevole rispetto agli ordinari veicoli. Non tutti i mezzi sono però governabili, così esiste un altro sistema più immediato, una sorta di teletrasporto studiato come una rete di metropolitane con tanto di linee: si tratta di un complesso chiamato Riftway, comprendente tre rotte. Esso ci permetterà di viaggiare attraverso città e continenti grazie a degli shard acquistabili, chiamati appunto “Riftway shard”, il cui uso sarà possibile su ogni riftway che incontreremo.
Se proprio tutti questi mezzi di trasporto non ci bastano, allora basta pensare che un qualsiasi healer può summonare il suo intero gruppo purché il suddetto healer sia dentro o nell’area di un dungeon.

 

Crafting ed Harvesting

L’Harvesting, ovvero la raccolta delle materie prime come legna, minerali, erbe, cotone e pelli di animali, è riprodotta in modo accurato e risulta discretamente divertente. La resa grafica di queste attività è inoltre resa ottimamente: ad esempio, se si abbatte un albero esso non scompare con una dissolvenza, ma lo vedremo cadere e potremo lootarlo come se fosse un mostro. Questo non cambia la sostanza, ma di certo ne migliora la forma.
Il Crafting è un altro punto ottimamente realizzato. Ogni giocatore potrà scegliere tra due professioni, una primaria ed una secondaria. Oltre alle solite armi ed armature potremo costuire anche gioielli, pozioni, componenti per veicoli, navi, case, mobili e tanto altro. Gli oggetti creati dai giocatori sono tra i migliori del gioco, e questo fa si che l’economia di questo videogame sia quasi totalmente "player driven", cioè basata sul lavoro degli utenti. Il pannello di creazione degli oggetti ricorda molto quello già visto su Everquest 2, diviso in “fasi”, dove dovremo unire poco a poco gli elementi, processo che dovremo ben fare perché questo determinerà la qualità del prodotto finito. Saranno presenti anche degli “imprevisti” che potrebbero venir fuori durante la procedura di creazione, richiedendo quindi l’attenzione del player in ogni momento, evitando così di ridurre il Crafting ad un’attività ripetitiva.
L’Housing è un altro aspetto interessante di Vanguard: diciamo che ciò che manca a molti titoli è proprio la possibilità di costruire e personalizzare una casa. Qui, invece, la creazione delle nostre catapecchie è molto curata: si passa dalla costruzione in mattoni alle finestre e a tutto ciò che serve all’abitazione. Una volta ultimata e piazzata, potremo divertirci ad arredarla con svariati tipi di mobili e di oggetti di ornamento, come quadri o addirittura cesti di frutti per il tavolo.
 

Diplomacy

Questa sfera d’azione è forse la più caratteristica di Vanguard. La Sigil voleva introdurre qualcosa che ancora non esistesse già, quindi non solo potremo scegliere di andare in giro a questare, a raccogliere risorse oppure a creare oggetti, ma ci sarà possibile diventare anche dei diplomatici.
L’adventuring e il commercio sono due delle classiche sfere di avanzamento, ma Vanguard ne ha introdotta una terza, la più caratteristica: la diplomazia, immessa nel gioco come un “trading card game”, cioè un gioco di carte che simula la discussione tra due contendenti. Ad ogni carta corrisponde un particolare stato emotivo oppure una precisa situazione verbale.
All’inizio il nostro mazzo sarà davvero molto limitato, ma potremo acquisire nuove carte con i drop o vincendo le partire contro gli NPC. Durante il “dialogo” avremo solo 5 carte, quindi è bene scegliere con cura prima di iniziare a giocare per poter avere una buona mano equilibrata. Dialogare con i vari mercanti o NPC non solo ci renderà ottimi oratori, ma ci darà la possibilità, ad esempio, di acquisire oggetti o quest a cui non potremmo accedere normalmente.


PvP

Come ci si potrebbe aspettare da un gioco simile, Vanguard ha server dedicati al PvP, ma purtroppo rimane una causa fine a se stessa poiché questo sistema di gioco non offre nulla di nuovo o di particolarmente innovativo. Una lieve differenza, però, la si intravede grazie alle caratteristiche particolari delle classi stesse che, essendo differenziate, offrono un’ampia gamma di tattiche da usare in questa modalità. Si può tranquillamente sostenere che ogni classe ha il proprio modo di concepire e giocare il PvP. Per chi ne è appassionato bisogna però sottolineare che Vanguard ha una struttura pensata e sviluppata esclusivamente per il PvE: non aspettatevi quindi grandi cambiamenti dallo stato attuale delle cose, e soprattutto non sperate in future implementazioni da parte degli sviluppatori per questa modalità, tanto che si vocifera che la SOE voglia addirittura eliminare l’unico server PvP ancora online.

Voto Tecnica

L’Unreal Engine 2, già usato in precedenza per titoli come Brothers In Arms e prontamente modificato dalla Sigil, ha regalato una grafica stupefacente con meravigliosi effetti. Terreno, acque e paesaggi sono ben curati e ottimamente realizzati; le armi e le armature hanno caratteristiche particolari che regalano a quasi ogni oggetto in gioco un design unico. I bug presenti nel primo periodo ormai sono solo un lontano ricordo.


Voto Lore

La storia del videogame si suddivide per i suoi tre continenti, ognuno dei quali con le proprie storie, leggende e particolarità. Si può vivere la trama completando alcune quest a capitoli nelle varie zone dedicate, ma oltre a questo il videogame non offre una grande immersività, e il Lore è solo un background fine a se stesso senza particolari influenze sulle meccaniche di gioco o, almeno, non più di ogni altro gioco fantasy.

Voto Crescita

Il mob farming associato alle task e quest varie permette di salire abbastanza velocemente di livello Adventuring. Diversa è invece la situazione per il Crafting, in cui serve quasi il doppio del tempo per riuscire a portare il personaggio al massimo del livello. La diplomazia, se usata costantemente tra una quest e l’altra, passa liscia come l’olio e regala momenti di distrazione dalle “solite cose”. Inoltre, l’ampia possibilità di scelta e di adattamento del personaggio fa aumentare ancora di più il voto crescita.

Voto Interazione

Buona la possibilità di costuire case e di interagire in vario modo con il territorio. Ottimo il Crafting, complesso e ampio così come l’economia. Peccato per la mancanza di un PvP strutturato e per l’assenza di un sistema di controllo territoriale vero e proprio.

Voto Mondo

Telon è un mondo particolare: ognuno dei tre continenti, sia come ambientazione che come architettura, è ispirato ad epoche diverse. Grazie agli stili usati, Thestra ricorda il Medioevo occidentale con qualche accenno all’Antico Egitto. Qalia, invece, è ispirato all’Arabia, mentre Kojan ricorda l’Estremo Oriente. Il mondo segue una logica quasi reale dove è possibile trovare a nord ghiacciai e terre innevate, e al centro foreste equatoriali, paludi e grandi paesaggi desertici. In generale un mondo molto credibile, anche se non eccessivamente immersivo.

Commento

Per molti anni, dopo l’uscita di Ultima Online, il mondo videoludico amante di questo tipo di giochi si è sempre lamentato di qualcosa. Ogni nuovo titolo ha sempre avuto qualche difetto o qualche mancanza. Vanguard, al contrario, sarebbe potuto essere la risposta definitiva per molti cultori degli MMORPG.
Il gameplay è divertente, le quest variano molto e sono ben curate. Vi è una quantità davvero impressionante di cose da fare grazie alle tre sfere di avanzamento abbastanza indipendenti l’una dall’altra. Potremo quindi decidere lo sviluppo del personaggio in base alle nostre esigenze, divertendoci di livello in livello non solo raccogliendo risorse, ma anche tramite il Crafting o intraprendendo la carriera da diplomatico.
La mancanza di End Game è stata la causa principale della dipartita della maggior parte dei giocatori, ma ad oggi, a più di un anno e mezzo dal lancio, Vanguard riesce comunque ad offrire un’esperienza completa per tutti gli amanti del PvE, ambito in cui si colloca in una posizione di prestigio.

 

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