Valthirian Arc: Hero School Story – Recensione

La cosa bella del recensire giochi di nicchia, tolti i momenti in cui vorreste strapparvi le mani e smettere di giocare per tutta la vostra vita, è che a volte potreste ritrovarvi tra le mani un vero e proprio gioiellino. Sarà che My Hero Academia ha in quest’ultimo periodo contagiato un po’ tutti, ma questo è proprio il caso di Valthirian Arc: Hero School Story, un misto tra Gestionale e RPG che sotto un aspetto cartoonesco nasconde un gioco capace di divertirvi e tenervi incollati per diverse ore.

Nato inizialmente come gioco in flash – per quei pochi che hanno vissuto quel periodo – e dopo aver ricevuto persino un sequel, gli sviluppatori hanno deciso di fare un ulteriore passo avanti portando il loro gioco definitivo su Kickstarter, ricevendo non pochi consensi e apprezzamenti. Quindi mettetevi comodi e scoprite in questa recensione come formare dei veri e propri eroi possa rivelarsi un’impresa tutt’altro che ardua.

Nuovo preside, nuove abitudini

La nostra avventura comincia durante la cerimonia di elezione del nuovo preside della prestigiosa Valthirian Academy, scuola di spicco per la nascita e la crescita di futuri eroi. Noi siamo la persona designata ad assumere quest’incarico, scelta all’unanimità dopo il ritiro del precedente dirigente scolastico, e spetta quindi a noi l’arduo compito di rimettere in piedi l’accademia e farle guadagnare il prestigio che tanto si merita.

Scelto quindi il nome che vorremmo attribuire al nostro istituto, il gioco ci catapulta in quella che è una delle due fasi principali di gioco presenti in Valthirian Arc: Hero School Story, ovvero la parte gestionale. Qui avremo modo di gestire la scuola in tutto e per tutto (o quasi), potendo decidere quali uffici o strutture costruire, craftare armi ed equipaggiamento per i nostri studenti, amministrare le finanze e occuparci di far crescere i futuri eroi del mondo. Questa segue le classiche linee guida che ogni gestionale che si rispetti  ha dettato per bene. Il prestigio della nostra accademia sarà indicato da un livello indicato con le lettere dalla E a salire; questo indicatore, oltre a farci capire quanto stiamo progredendo con il gioco, ci darà accesso ad una serie di funzioni decisamente interessanti.

Va da sé che più sarà alto, maggiori saranno le possibilità a nostra disposizione, come poter costruire nuovi edifici o la possibilità di accedere a missioni via via sempre più impegnative. Il solo fatto di sapere che arrivare al livello successivo equivale a poter costruire strutture migliori, vi assicuriamo che vi metterà nella condizione di fare di tutto per di farlo salire il più in fretta possibile. Oltre a ciò, buona parte di questi saranno anche potenziabili spendendo una determinata cifra in denaro, permettendoci quindi di disporre di miglioramenti più efficienti.

Ma questo non è tutto. Trattandosi di una scuola per eroi, alla loro crescita sono state riservate alcune funzioni capostipiti del genere dei giochi di ruolo. Avremo infatti la possibilità di ottenere e creare armi ed equipaggiamenti per i nostri studenti, che potranno poi essere assegnati tramite l’apposito menu. In Valthirian Arc: Hero School Story esistono diversi tipi di armi e accessori, ognuno di essi con le proprie caratteristiche e la loro rarità, esattamente come si può ammirare in giochi come Diablo o come in qualsiasi altro RPG. Nonostante sia relativamente semplice come gestione, l’abbiamo trovata parecchio interessante, sopratutto una volta sbloccate le classi secondarie e avanzate del gioco.

Ultimo ma non per importanza, ogni tot giorni trascorsi saremo avvisati del fatto che dovremo far diplomare i nostri studenti, o almeno uno di essi. Per farlo, gli studenti prescelti dovranno essere portati minimo al livello 10 e una volta lasciata l’accademia non potranno più essere utilizzati per le varie missioni. Non preoccupatevi però, per ogni studente diplomato ci saranno donati soldi e punti prestigio, spendibili per migliorare ulteriormente l’istituto.

Attacco o Difesa? Ravvicinato o a Distanza?

Una vera scuola per eroi non sarebbe tale se non includesse anche delle belle lezioni di pratica, giusto? Perfetto, ecco quindi che in soccorso arriva la seconda fase di gioco, quella dedicata alle quest giocabili con i nostri studenti. Si tratta di brevi sessioni della durata massima di circa 10 minuti, dove andremo ad utilizzare un party formato da quattro personaggi, seguendo le modalità degli Hack and Slash. Trovare un contadino rapito, uccidere un tot di mostri o sconfiggere il temutissimo drago all’interno di una caverna, questi sono in sintesi i tipi di missioni che potremo affrontare, utilizzando a piacimento uno qualsiasi dei personaggi del party, mentre gli altri saranno controllati dall’IA.

Peccato che dopo averne compiute una decina tutte le altre si dimostrano essere sostanzialmente mere ripetizioni con qualche variante, rendendo alla lunga ripetitive le restanti quest che andremo a sbloccare. Sono anche disponibili le missioni di “spedizione”, durante le quali sceglieremo quattro studenti da mandare via per un tot di tempo e che passivamente svolgeranno il compito assegnato, tornando poi con ricompense ed esperienza.  Nonostante le diverse classi presenti garantiscono una certa differenziazione, sfruttarle per le solite missioni ci è sembrato un vero spreco, peccato davvero.

Valthirian Arc: Hero School Story si è rivelato una vera scoperta, un piacevole tuffo in un mondo magico che i fan dei classici RPG non potranno non apprezzare. Così come chiunque abbia messo le mani su un Theme Hospital o su un gestionale dello stesso calibro non potrà non lasciarsi contagiare dalla smania di ingrandire ed espandere sempre di più la propria scuola. L’unica nota veramente negativa risiede nelle quest da giocare in prima persona, che se da un lato regalano una buona dose di divertimento grazie anche alla loro semplicità, dall’altro risultano ripetitive e noiose dopo qualche ora di gioco. Ci sentiamo però di consigliarvi questo Valthirian Arc: Hero School Story, visto anche il suo prezzo budget, con la speranza che gli sviluppatori decidano di portarne un seguito.