Valkyrie Profile – Recensione Valkyrie Profile
Valkyrie Profile è nato dalle menti del gruppo di sviluppo Tri-Ace, team famoso per aver realizzato la serie di Star Ocean per la Enix. In questo titolo è abbastanza riconoscibile la loro impronta in diversi campi, eppure la Tri-Ace è riuscita nell’intento di regalare all’ambiente degli RPG un gioco originale in vari aspetti.
Il Ragnarok si avvicina
L’atmosfera del gioco si ispira alla mitologia nordica. Il Ragnarok, battaglia finale tra gli dei del Valhallah, gli Aesir, e i loro rivali, i Vanir, è ormai prossimo e Odin, sovrano degli Aesir, richiama la Valchiria Lenneth affinchè ella discenda nel mondo degli umani, Midgar, per reclutare anime di guerrieri caduti all’altezza di combattere al fianco degli dei (Einherjar).
Lenneth attraverso Concentrazione Spirituale è capace di presagire dei particolari accadimenti su tutta Midgar, che di solito si rivelano essere storie di persone che stanno per essere interrotte dalla morte; il suo compito è quindi osservare e nel caso intervenire in tali situazioni e giudicare se le persone sono degne di essere reclutate. A prima vista questa struttura di trama potrà non sembrare un granché, ma in verità le varie vicende legate ai personaggi sono molto tragiche e toccanti. Trattandosi fondamentalmente della storia della loro morte, la caratterizzazione psicologica viene fuori nel modo più puro e profondo, e il tutto si traduce in qualcosa di ben diverso dal trito "eroe che felicemente salva il mondo dal male".
Anzi, durante la sua avventura Lenneth avrà modo di scoprire dei particolari sconvolgenti del suo passato e sarà messa di fronte a rivelazioni che faranno vacillare la sua devozione verso Odin. Narrativamente parlando, la trama si attesta su altissimi livelli. Le varie storie che si intrecciano e che fanno da cornice a quella principale (senza mai rimanere relegate a posizione inferiore ad essa) affrontano temi interessanti sul valore della vita e della morte. I guerrieri che Lenneth potrà reclutare sono ben 24 (più quattro segreti) e quasi tutti posseggono una storia interessante e una buona caratterizzazione. Una curiosità riguardo la storyline. A seconda delle scelte e della condotta che Lenneth seguirà, la trama potrà prendere diverse pieghe e mostrare diverse scene. Da un lato questo fattore rende la trama decisamente poco lineare, dall’altro c’è da considerare che per sbloccare tutte le scene che raccontano la storia principale è praticamente obbligatorio consultare una guida, il che può facilmente non essere molto esaltante.
Atmosfere nordiche
L’aspetto grafico di Vakyrie Profile si appoggia essenzialmente su ambienti e sprites bidimensionali. Gli sfondi di dungeon e ambienti sono splendidamente disegnati e curati. I colori sono appropriati alle atmosfere tristi e decadenti del gioco e trasmettono la giusta atmosfera. Anche la loro varietà è alta e vanno da templi a foreste incantate, da castelli gotici a caverne misteriose; solo in poche occasioni si può riconoscere uno sfondo ripetuto. I personaggi sono molto ben dettagliati e animati ottimamente; ognuno ha la sua posa e il suo repertorio di mosse, sia semplici che speciali. Davvero notevoli sono inoltre gli artworks che raffigurano i personaggi nelle finestre di dialogo, variegati da diversi tipi di espressioni per ciascuno di essi. L’unico elemento 3D del gioco è la mappa di Midgar resa in verità molto grossolanamente, con pochi dettagli, colori monotoni e un uso eccessivo di "nebbia". E’ da considerare comunque che nell’avventura serve solo a spostarsi da un posto ad un altro. Ogni tanto si incorre in filmati in FMV fatti in maniera discreta e con qualche "granulosità" di troppo, niente male ma assolutamente nulla di speciale considerando anche i giochi coetanei.
Dei in battaglia
Il gameplay di Valkyrie Profile è sicuramente l’aspetto che più delinea la sua originalità rispetto ai canoni del genere.Tra un reclutamento e l’altro, Lenneth deve esplorare diversi dungeon per sistemare alcune faccende per conto degli dei. Questi luoghi sono il campo perfetto per allenare i guerrieri che poi dovrà mandare al Valhalla per partecipare al Ragnarok. Lo storyline del gioco è organizzata in 8 Capitoli ciascuno dei quali è suddiviso in 24 Periodi, alla fine di tutto Lenneth prenderà parte alla battaglia finale. Questa struttura rende il gioco un vero e proprio conto alla rovescia e purtroppo questa sensazione di ‘fretta’ si sente per tutta l’avventura, limitando la libertà di esplorazione. L’ispezione dei dungeon è resa attraverso sessioni di side-scrolling, simili ai platform classici sul tipo di Super Mario. Ma questo di certo non rende l’esplorazione in sé un platform vero e proprio. Lenneth potrà usare le sue abilità per visionare le locazioni e sviscerarne i segreti; per raggiungere i luoghi meno accessibili ella può utilizzare dei cristalli di ghiaccio che solidificano a contatto con le superfici e che le permettono di essere usati come piattaforme. Con lo stesso metodo Lenneth può congelare i nemici che trova sulla sua strada (perfettamente visibili) e scegliere se evitare lo scontro oppure non. In caso contrario, venendo a contatto con i nemici, si verrà trasportati nella classica arena di combattimento; se nel toccare un avversario Lenneth lo colpisce con la sua spada, il gruppo avrà la priorità d’attacco, altrimenti l’avrà il party avversario.
Anche nei duelli le novità sono considerevoli. Ogni personaggio in party (massimo 4) è associato ad un tasto del joypad, premendo il corrispettivo tasto il personaggio attaccherà; il tipo e il numero di attacchi cambia a seconda dell’arma che usa. L’abilità del giocatore deve risiedere nella coordinazione e nel tempismo degli attacchi. Attraverso la combinazione di questi è possibile rompere la difesa di un nemico, ottenere cristalli che aumentano l’esperienza, ma soprattutto, concatenando a dovere molti colpi, si riempie una speciale barra che una volta carica permette ai personaggi di scatenare i loro Attacchi Speciali, con conseguenze devastanti per gli avversari. Il sistema di potenziamento riprende alcuni fattori da quello di Star Ocean: The Second Story. Dalle battaglie i personaggi ottengono punti esperienza che permettono loro di salire di livello. Ad ogni level-up essi ricevono un certo numero di CP che potranno essere utilizzati per imparare e potenziare varie abilità. Ma oltre a questo, i Character Points hanno anche un altro importante utilizzo. Ogni personaggio possiede certe caratteristiche positive e negative; il livello medio di questi tratti determina il loro Hero Rating. Tramite i CP è possibile enfatizzare i loro tratti positivi e diminuire quelli negativi, aumentando il loro Hero Rating. Questo è importante perché alla fine di ogni capitolo gli dei richiederanno guerrieri di specifico tipo, con specifiche abilità e con un sempre più alto Rating. Al posto dell’Hero Rating, Lenneth ha degli Evaluation Point, cioè il valore di "apprezzamento" di Odin delle sue gesta. Questi punti variano a seconda del comportamento di Lenneth, se per esempio alla fine di un dungeon essa non manderà al Valhalla gli Artefatti che trova, per tenerli per sè, verrà penalizzata. Fondamentale è tenere bilanciati gli Evaluation Point per non incorrere nella furia degli dei ed evitare di essere puniti. Alla fine di ogni Capitolo ha luogo una breve Fase Sacra, in cui Lenneth può visualizzare l’andamento del Ragnarok e sapere come si comportano i guerrieri da lei reclutati. A seconda dei suoi servigi, la Valchiria viene ricompensata con Materialize Points, che servono fondamentalmente a "creare" armi, equipaggiamento e oggetti utili alla sua missione. Infatti in Valkyrie Profile sono assenti negozi e soldi, quindi è essenziale saper gestire i preziosissimi MP. Come facilmente notabile, il sistema di gameplay di Valkyrie Profile è piuttosto complesso e ci vorrà un po’ prima di poterlo padroneggiare bene.
Il livello di difficoltà si attesta su ottimi livelli, sia per quanto riguarda la strategia da utilizzare contro gli avversari più ostici, che sotto il punto di vista di gestione dei Materialize Points. L’unico punto a sfavore della giocabilità si trova nei controlli. I comandi del joypad spesso risultano a volte troppo e a volte troppo poco reattivi, e questo rende difficoltoso il controllo della Valchiria durante quelle sessioni dove salti e rincorse sono particolarmente importanti.
Le melodie del Valhalla
Per quanto riguarda la Soundtrack troviamo Motoi Sakuraba, storico compositore della serie di Star Ocean e di alcuni capitoli di quella di Tales of. Le melodie che Sakuraba ha creato per questo gioco sono praticamente perfette, melanconiche durante la narrazione (che è prevalentemente di carattere tragico) e sul genere ‘upbeat’ durante dungeon e battaglie. Anche se il feeling generale può ricordare quello di Star Ocean: The Second Story, è pur vero che rispetto ad allora Sakuraba ha fatto notevoli passi avanti con questa colonna sonora, che probabilmente può attestarsi come la sua creazione migliore. Ci sono anche alcuni dialoghi parlati doppiati in inglese. La qualità del doppiaggio è piuttosto discreta a conti fatti (considerando soprattutto i tempi in cui il gioco è uscito), ma rispetto a quella dell’originale giapponese impallidisce.
La fine del mondo
Valkyrie Profile ha una longevità più che buona nella sola avventura principale. Quello che davvero lo rende interessante sono le diverse modalità di difficoltà tra le quali è possibile scegliere: Facile, Normale e Difficile. A seconda della modalità è possibile accedere a uno dei tre finali disponibili: Cattivo, Normale e Buono. Nella modalità Facile non è possibile accedere al finale Buono, mentre nella modalità Difficile sono presenti dungeon aggiuntivi e soprattutto un dungeon finale speciale dove è possibile reclutare quattro guerrieri segreti e dove i giocatori verranno messi davvero a dura prova.
Per concludere
Valkyrie Profile è uno degli RPG più originali, giocabili e narrativamente godibili che la PSX può offrire. Gli unici suoi difetti sono nell’imprecisione dei controlli e nella struttura a tempo dell’avventura, per il resto tutte le sue caratteristiche sono di alto livello. Altamente consigliato a chiunque abbia voglia di un GDR veramente diverso. Per chi ama questo genere con giocabilità classica il consiglio è di provarlo prima.