VALKYRIE DRIVE: BHIKKHUNI – Recensione
La piccola console portatile di casa Sony sta vivendo una seconda giovinezza, o forse il suo canto del cigno. Fatto sta che gli sviluppatori giapponesi si sono finalmente decisi ad aprire le braccia verso l’occidente favorendo l’importazione di titoli che fino a ora non erano destinati ai nostri occhi. Così nascono progetti, frutto della fusione di media differenti, che allietano i nostri sensi; questo è il caso di Marvelous che esporta il suo VALKYRIE DRIVE: BHIKKHUNI anche al di fuori del confine nipponico direttamente sui piccoli schermi della nostra PS Vita.
Il virus che infetta i nostri cuori
Per quanto la trama non brilli di originalità risulta comunque funzionale allo scopo e presenta le nostre eroine come sfortunate vittime di un virus che le modifica geneticamente e che le rende parecchio pericolose per se stesse e per il mondo intero. Il governo mondiale, preposto allo studio e alla difesa della minaccia composta dai due ceppi di virus riconosciuti: l’A-Virus e il V-Virus, ha colonizzato e trasformato un isola per permettere di importare le fanciulle infette, trovando cosi un luogo sicuro e protetto dove studiare ed eventualmente curare le sfortunate fanciulle.
Senza doversi dilungare troppo su spiegazioni che in fondo non hanno senso di esistere non ci resta che accettare tutto questo come dato di fatto e procedere con il resto della storia. Le ragazze prelevate dalla loro vita e insediate in un territorio a loro sconosciuto avranno solo loro stesse sia come amiche e sorelle sia come avversarie.
A dare un minimo di varietà troveremo degli avversari robot minori e maggiori e una serie di agguerrite soldatesse in uniforme scolastica ma per lo più lo scontro avviene tra le sette protagoniste giocabili. Questa insieme alle scarse ambientazioni è la prima vera pecca del titolo, che per quanto incuriosisca e stuzzichi continuamente alla fine risulta monotono.
Un’altro problema che si riscontra fin troppo facilmente è la sua somiglianza per gameplay e dinamiche di gioco con la nota serie di Senran Kagura. Lo “spogliatoio” in cui le fanciulle si cambiano, lo stile del combattimento che vede svestite le protagoniste a step durante la battaglia e le stesse ambientazioni di gioco appaiono evidentemente simili sin da subito e anche a un occhio poco allenato. È comprensibile cavalcare l’onda di un brand di successo ma sarebbe stato più coraggioso innovare e stupire un po’ di più al fine di ottenere qualcosa di diverso.
Chi di spada ferisce di pizzo perisce
Il comparto di gioco è invece uno dei punti di forza di VALKYRIE DRIVE: BHIKKHUNI. Convince sin dalle prime battute con una telecamera che fa decentemente il suo dovere, un pulsante per l’attacco veloce, uno per quello potente e uno per quello Smash in grado di sollevare in aria il nemico per poi attaccarlo con combo aeree devastanti.
Un interessante punto in più è dato dal pulsante di salto che, se premuto più a lungo permette un dash verso l’avversario inquadrato e di conseguenza permette la concatenazione di attacchi potenti e si presta anche alla fase di revenge dopo essere stati colpiti.Completa poi il quadro un set di combo che cresce con l’avanzare del personaggio e con il legame che si stabilisce con le coprotagoniste.
Come già accennato dopo aver ridotto la barra della vita delle protagoniste di un certo quantitativo, grazie ad attacchi speciali o allo smash vedremo le nostre avversari perdere brandelli di vestiti fino a rimanere con solo un filo di denim o di pizzo addosso. E viste le forme provocanti e le faccine arrossate delle protagonisti, oltre naturalmente alla generosissime forme tipiche del sol levante, la gioia per gli occhi è decisamente appagata.
Ma le note dolenti si presentano anche in questa fase di gioco, infatti affrontare sempre le stesse compagne in ambientazioni ripetitive senza nemmeno poter variare il party a piacimento risulta monotono. Oltretutto vestiario a parte non abbiamo la possibilità di variare le armi delle protagoniste, ne possiamo cambiare in fase di gioco il personaggio utilizzabile. Così anche se in battaglia partirà sempre una coppia di ragazze, quella utilizzabile sarà sempre e solo una, mentre l’altra, grazie al componente mutageno del virus potrà trasformarsi in un arma più potente per la compagna. Purtroppo l’arma non varierà, avrà forza velocità e gittata maggiori, ma rimarrà sempre la medesima, e anche se il legame tra le compagne dovesse salire questa caratteristica rimarrà immutata.
Un occhio malizioso nel camerino
Una delle componenti che sicuramente sarà più apprezzata è quella che riguarda la stanza in cui le protagoniste troveranno riposo tra una battaglia e l’altra. Qui tra tutte spicca la Dressing Room che permetterà di accedere un camerino dove saremo soli con la nostra bambolina di turno. Qui potremo vestirla, decidere acconciatura e accessori, e naturalmente farle indossare l’intimo che preferiamo, La varietà in questo campo è assoluta e presenta oltre 100 tipi di completini diversi e intercambiabili. A questo punto poi arriva il pezzo forte atteso dai più maliziosi: telecamera e zoom liberi e molestie grazie al touch e ai comandi fisici della vita praticamente senza limiti.
Attraverso queste molestie e grazie anche a un minigioco estremamente semplice potremo far salire il livello di “maturità” delle nostre smaliziate amiche, raggiungendo così più facilmente un grado elevato di affiatamento in battaglia e anche nuovi accessori e costumi da far indossare. La componente soft hard del titolo è piacevolmente rappresentata e mai troppo invadente, e per fortuna questa volta la censura ci è anche andata con la mano leggera. Questo unito al gameplay vivace è sicuramente un punto a favore.
Nella stanza comune troviamo anche la pagina per accedere al setting, quella per godere di artwork, musiche e video e naturalmente non poteva mancare lo store dove comprare di tutto e di più per imbellettare le nostre protagoniste. Trova anche la collocazione uno strumento che, in cambio di denaro conquistato sul terreno di battaglia creerà per noi nuovi e sexy completini intimi: all’inizio basterà poco denaro per ottenere abiti nuovi, man mano che il guardaroba crescerà sarà però necessario investire una quantità maggiore di soldi per avere la certezza di non trovare un doppione.
E come era prevedibile aspettarsi anche in questo settore VALKYRIE DRIVE: BHIKKHUNI presenta le sue spine. Dobbiamo purtroppo vedere che è presente una moneta di pagamento esterna al gioco, il che lascia presupporre che per ottenere certi completi sarà necessario pagare moneta sonante come se già non fossero sufficienti i molteplici DLC a pagamento a cui questo particolare genere è avvezzo.
Tra baci incestuosi di procaci fanciulle e scie di luce colorata che inondano le sessioni di gioco VALKYRIE DRIVE: BHIKKHUNI è capace di farsi perdonare gran parte delle sue mancanze offrendo comunque un gameplay divertente e veloce unito a una componente softcore piacevole senza essere invadente. Poteva essere fatto un po’ di più ma tutto sommato possiamo affermare che Marvelous ha consegnato all’occidente un titolo piacevole e curato che saprà senza dubbio ricavarsi una fetta di pubblico. Ben vangano novità e pubblicazioni di questo tipo, anche se ci auguriamo che per il futuro la parola d’ordine sia stupire e innovare di più.
Pro
- Gameplay rapido e accattivante
- Ottima componente grafica e audio
- Divertente e sensuale
Contro
- Poca varietà di schemi e protagoniste
- Battaglie ralla lunga ripetitive