Untitled Goose Game – Recensione

Recensito su Nintendo Switch

Vivere e videogiocare nel 2019 vuol dire ormai non stupirsi più di niente e quindi persino qualcosa di estremamente bizzarro come Untitled Goose Game arriva su Nintendo Switch e PC (Epic Games Store) con sì una certa curiosità ma anche con un’accettazione di un concept così assurdo che dieci anni fa sarebbe stato davvero difficile da giustificare. E invece oggi un “simulatore di oca fastidiosa” può arrivare al secondo posto (il primo è chiaramente di Link’s Awakening) della classifica dei giochi più venduti sulla portatile Nintendo, facendosi largo in un mercato solo apparentemente impenetrabile con la sua carica di humour inglese e una buona dose di follia.

Presentato al pubblico come un fulmine a ciel sereno ormai due anni fa, quasi come fosse uno scherzo o una parodia del genere stealth, il titolo sviluppato dagli australiani House House (già creatori dell’ancora più strano Push Me Pull You) è poi diventato davvero realtà, in tutta la sua simpatia e improbabilità. Untitled Goose Game – crediamo non a caso che il nome del gioco sia rimasto questo – segue l’impronta lasciata da Goat Simulator, realizzando però un videogame molto più sottile e rifinito, gustoso e divertente.

Una settimana da oca

Siamo in quella che appare una tranquilla cittadina della campagna britannica/australiana. I giorni scorrono lenti, così come l’acqua del fiumiciattolo che attraversa la città e gli abitanti vivono le loro faccende con tranquillità e rispetto reciproco, ignari del fatto che proprio da quel ruscello sta per emergere il pennuto più fastidioso con cui abbiano mai avuto a che fare. E in Untitled Goose Game il giocatore interpreta proprio l’oca che arriva a dispetto portare, con la sua carica di odio verso la civiltà e desiderio di raccogliere qualsiasi oggetto che trova per la strada. Il gioco si divide in una manciata di macro-aree le quali si scopriranno poi essere collegate tra loro (ma solo dopo aver completato la main quest si apriranno tutte le scorciatoie): abbiamo un orto con tanto di giardiniere, un pub con tanto di freccette, una strada con negozi e altre location classiche di una piccola cittadina rurale.

Untitled Goose Game

Prendendo il comando del volatile, il nostro compito sarà quello di – sfuggendo agli sguardi e alle attenzioni dei locali – portare a termine una serie di strani compiti e sfide che riempiranno un quaderno richiamabile con il pulsante +. Le “missioni”, se così le vogliamo chiamare, svarieranno dal rubare oggetti più o meno preziosi da case e esercizi commerciali a far vivere disavventure alle persone, come farle cadere per terra o innaffiare da un idrante. Il gioco opta per un umorismo inglese all’acqua di rose in stile Benny Hill o Mr. Bean, dove il massimo della violenza sta nel rovesciare un secchio in testa a un buttafuori di un pub. Il punto forte di Untitled Goose Game non è da trovare tanto nel divertimento causato da queste situazioni, quanto nelle intelligenti maniere con cui gli sviluppatori ci lasceranno sfruttare l’”arsenale” di mosse della nostra oca per risolvere quelli che tanto ricordano puzzle da adventure game classico stile LucasArts.

Semplice ma solo all’apparenza

Il sistema di controlli è semplice e con esso anche l’AI degli NPC, legata a routine di movimento e sempre intenti a recuperare gli oggetti che gli avremo fregato, ma la maniera con la quale House House ha legato tutto dietro le quinte è magistrale, rendendo Untitled Goose Game un gioco molto più intelligente di quello che potreste pensare. È necessaria infatti parecchia materia grigia per scoprire il modo con il quale far rompere un costoso vaso o far cambiare il cappello al contadino, sfruttando i movimenti prefissati delle persone, nascondendosi sotto tavoli o sporgenze, usando le proprie mosse come lo starnazzare dell’oca (c’è un pulsante dedicato!) o la forza del proprio becco prensile.

Untitled Goose Game

Il tutto è poi accompagnato da una grafica davvero adorabile e colorata e, soprattutto, composizioni classiche al piano che fungono da sottofondo. In Untitled Goose Game il team di sviluppo è riuscito sapientemente a usare i Preludi di Debussy seguendo dinamicamente le azioni del giocatore, adattando la melodia a quello che succede a schermo, intensificando nei momenti più concitati o quando siamo vicini alla soluzione di un enigma e invece rilassandosi quando staremo semplicemente nuotando verso il prossimo obbiettivo. Si tratta di un qualcosa che va ben al di là di quanto ci saremmo aspettati da una produzione indie di questo tipo, e garantisce che nessuno ascolterà la stessa identica colonna sonora di un altro giocatore.

Untitled Goose Game è quindi un capolavoro, un altro classico indipendente che ricorderemo per anni come summa di gameplay, divertimento e follia? Dobbiamo dire che il gioco ha un vero e unico macro-difetto, ovvero la sua longevità davvero risicata. È possibile portare a termine i primi compiti nel giro della durata di una partita di calcio, aggiungendo un’altra oretta al massimo una volta ricevute anche le ultime missioni dopo aver completato il filone principale. Certo, meglio avere pochi enigmi di buon livello invece che tanti meno intelligenti, tuttavia almeno dal punto di vista delle ambientazioni saremmo stati contenti di esplorare un pochino di più la vita della nostra oca e portarla in situazioni ancora più al limite del credibile.

Untitled Goose Game

Magari saranno considerazioni che House House farà per un eventuale seguito! Untitled Goose Game nel frattempo ci ha convinto e visto anche il prezzo budget (è in offerta ancora per una settimana circa a 14.99€ sull’eShop) si dimostra un prodotto davvero pazzo ma anche più che consigliato per chi non ha paura di sperimentare e magari nasconde dentro di sé un’anima dispettosa.

8.2

Pro

  • Il pulsante per starnazzare
  • Fenomenale da guardare e soprattutto ascoltare
  • Intelligente seppur folle

Contro

  • Finisce troppo in fretta
Vai alla scheda di Untitled Goose Game
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