Unreal Tournament III – Recensione Unreal Tournament 3
Unreal Tournament 3? Ma se sarà minimo il sesto?
Per chi sia più perplesso, il 3 del titolo non sta a significare che questo è il terzo capitolo della saga. I capitoli precedenti, infatti, sono più di 2 ma, per detta degli sviluppatori stessi, simboleggia che si tratta di un Unreal Tournament di terza generazione. Se è veramente così lo scopriremo in seguito, ma prima una piccola introduzione. Questo è un titolo importante sia considerando la gloriosa dinastia che, specie su pc, ha alle spalle; sia perché, almeno temporaneamente, si tratta di una delle poche esclusive Sony che ora come ora possono far la differenza nella cosidetta “consolle-war” (anche se, ovviamente, esiste anche la versione pc). C’è stata un po’ di confusione prima dell’uscita del gioco sulla piattaforma che l’avrebbe ospitato, tuttavia alla fine ha prevalso (per ora) Sony. Già adesso posso dirvi che la battaglia per l’esclusiva è giustificata, ma addentriamoci più approfonditamente nella questione.
La trama dice che…. Che? Trama?
Pur essendo uno sparatutto prevalentemente online, basato sul massacro di gruppo, storicamente la saga di Unreal Tournament è stata sempre appetibile anche in single player,a differenza dello storico rivale Quake, per la buonissima I.A. dei bot controllati dal computer. Certo non divertente come l’online, ma comunque sì è sempre stati su buoni livelli. Anche questo capitolo non fa eccezione ed anzi si segnala per un ulteriore miglioramento dell’I.A. (grazie anche alla consulenza del veterano di Unreal, Steve Polge) che vi darà filo da torcere anche offline, fungendo quindi da ottimo training per futuri match online o, più semplicemente, per fornire un valido motivo d’acquisto anche per chi non dispone di un’ADSL. Il fatto che questo sia uno sparatutto pensato per il multiplayer, comunque, emerge alla distanza,specie nella modalità Campagna, sia per una trama risibile (della serie "invasione aliena e vendetta per il protagonista") su cui è meglio soprassedere (anche se le cut scene sono sempre ben studiate e piacevoli da vedere), sia perché le missioni non sono altro che riproposizioni delle modalità online con bot che, invece di essere controllati da umani, sono gestiti dal computer. Ultima piccola annotazione, per non scontentare i pcisti convertiti alla consolle: pensate che, anche con la Play, è possibile utilizzare anche mouse e tastiera bluetooth (no, niente partite con utenti pc, però).
Finalmente online.
Niente di cui sorprendersi, se dico che il vero fulcro del gioco è l’online. Questo è il vero settore in cui Unreal Tournament sprigiona in pieno tutte le sue potenzialità e giustifica i sacrifici economici di Sony. Lag quasi del tutto assente, ottima gestione nell’organizzare le partite, server affollati e tantissime mappe (circa 40, ma ne verranno delle nuove, senza considerare i mod amatoriali) e modalità. Parliamo ora di queste ultime due: sulle mappe si vede il sapiente lavoro di level design dei programmatori, forti delle esperienze passate (nel loro curriculum c’è anche un certo Gears of War) e, come da tradizione, alcune sono pensate appositamente per determinate modalità, con lo scopo di valorizzarne le caratteristiche. Le modalità, invece,sono tante e variegate… vediamole adesso nel dettaglio: si va dai classici Deathmatch, uno contro uno o a squadre, all’altrettanto classico Cattura la bandiera, con o senza mezzi di locomozione (che possono essere di fabbricazione umana o Necris, ossia aliena, e che sono tanti, diversificati, utili, bilanciati e divertenti ma che, per motivi di spazio, non posso elencarvi tutti), alla ormai sempre più diffusa campagna cooperativa, fino a 4 giocatori, per finire con la nuova modalità Warfare. In pratica, lo scopo di questa modalità, in cui si affrontano 2 squadre, è quello di abbattere il nodo energetico principale del nemico ma, per poterlo fare, bisogna prima conquistare degli altri nodi secondari, per abbassare le difese del nemico. Questa modalità aggiunge un po’ più di strategia al gioco, altrimenti decisamente improntato all’azione pura ed al massacro più totale. Tutto questo ben di Odino sarebbe comunque niente, se poi i controlli fossero poco reattivi o le armi troppo sbilanciate e poco divertenti. Tranquilli, però… ho usato il condizionale proprio perché questo non accade.
Se si chiama UNREAL Engine ci sarà un motivo
Sotto il profilo tecnico, questo titolo è veramente mostruoso; in senso buono, ovviamente. Si vede che questo motore grafico è stato ideato dagli sviluppatori stessi e che, di conseguenza, ne conoscono ogni minimo segreto. E’ forse il miglior risultato finora raggiunto su Play3 (anche se di agguerriti concorrenti ce ne sono sicuramente) e l’effetto globale è sicuramente fantastico. Modelli poligonali dettagliatissimi, arene giganti ma anche particolareggiate, frame-rate (siamo sui 60FPS) che non perde un colpo nonostante la grandissima mole di cose che si susseguono sullo schermo, comprese spettacolari esplosioni che valorizzano gli effetti particellari e volumetrici. Niente da dire neppure sull’online. Eccellente anche il sistema di illuminazione, che "accende" le superfici realisticamente, in base al materiale che le compongono, attraverso complicatissimi algoritmi di shading, al limite del fotorealismo. Grafica eccellente, quindi, con un comparto audio che la segue a ruota con potenti ed accurati effetti sonori, che metteranno a dura prova il vostro impianto audio, oltre a melodie che accompagnano efficacemente l’azione. L’unica, piccola pecca a cui posso pensare è che, forse, nerboruti marine spaziali ed alieni vi abbiano un poco stancato, ma questa è una cosa assolutamente personale e quindi non va considerato,a mio avviso, come un difetto intrinseco della produzione.
Guerra infinita
Nella realtà sarebbe un dramma ma, dato che qui parliamo di videogiochi, ben venga. Le numerose modalità, le curatissime mappe e la grande quantità ed efficacia di armi e mezzi, infatti, faranno sì che non vi stanchiate presto di combattere. Inoltre, la possibilità di utilizzare i mod creati amatorialmente non fa che aumentare la longevità del prodotto; almeno per quanto riguarda l’aspetto online. Offline la situazione è un po’ diversa, infatt,i come già detto, la modalità campagna è sicuramente divertente e offre un buonissimo livello di sfida ma, pur essendo abbastanza lunga, non arriva mai a quei picchi narrativi e di coinvolgimento tipici di un Call of Duty. Niente di gravissimo, ma certamente un limite per chi non gioca online.
Dopo Gears of War altro colpaccio, brava Epic!
Sia pure, nonostante le critiche che si possono muovere alla campagna single player, comunque proprie del ramo a cui Unreal Tournament vuole appartenere, sforzandosi tuttavia di limitare il problema rispetto ad altri titoli dello stesso genere, non c’è altro da dire se non che Epic ha sfornato l’ennesimo giocone che, dopo Gears of War, vi aiuterà a comprendere come mai Internet lo usiate ormai più per giocare che per altro. Questo grazie alla bellissima grafica che, tuttavia, passa in secondo piano se paragonata all’enorme mole di divertimento che questo titolo vi procurerà grazie alle tantissime mappe, alle molteplici modalità di gioco, al bilanciamento di armi e veicoli ed al ritmo indiavolato che farà schizzare le dosi di adrenalina alle stelle! Buy it! Ovviamente l’imperativo è per chi ha connessioni veloci; gli altri potrebbero dover ponderare un po’ di più l’acquisto.