Unicorn Overlord RECENSIONE | Un altro centro per Vanillaware
Odin Sphear: Leifthrasir, Dragon’s Crown e 13 Sentinels: Aegis Rim sono solo alcune delle produzioni che definiscono l’intrigante portfolio di Vanillaware, che torna su console e PC con un nuovo titolo: Unicorn Overlord. Ambientato in un mondo medievale fantasy, il GDR tattico dello studio di Atlus si pone come il titolo più ambizioso della casa guidata da George Kamitani.
Dopo avervene parlato in un nostro recente primo sguardo, abbiamo dato fondo a tutte le nostre energie per esplorare una terra in tumulto a causa della guerra, in cui nella marcia per la liberazione si abbracceranno storie e personaggi di ogni genere.
Unicorn Overlord RECENSIONE | Cronache dal fronte di guerra
Fevrith era un continente piuttosto sereno: composto dai regni di Cornia, Drakenhold, Elheim, Bastorias e Albion questa vasta terra era un confluire di popolazioni e al centro di tutto vi era la regina Ilenia, che a seguito della scomparsa del re dovette prendersi in carico il destino della sua gente.
Un giorno però, la capitale di Cornia venne invasa dall’impero rivale di Zenoira, che guidato dal generale Galerius riuscì a conquistare il regno e a sconfiggere in battaglia la regina, dando vita a un regime di caos e terrore. Tuttavia vi è ancora una piccola speranza: Alain, il principe di Cornia, è stato tratto in salvo.
Dieci anni più tardi Alain ha imparato a brandire una spada grazie agli insegnamenti di Josef, guardia del corpo della regina e cavaliere abilissimo, diventando finalmente pronto per rivendicare il trono che gli spetta. Accompagnato da Scarlett e Lex, suoi amici d’infanzia, il protagonista è pronto a istituire il suo esercito della liberazione e riconquistare le terre di Cornia.
Il viaggio in quel di Fevrith sarà accompagnato da innumerevoli racconti, che vanno a comporre un mosaico narrativo enorme: nonostante la storia principale arranchi nei suoi ritmi e nella capacità di essere coinvolgente, le missioni secondarie donano un’esperienza differente, che caratterizzano ogni personaggio del cast.
Infatti durante la nostra missione di riconquistare e liberare i vari regni dalla morsa velenosa di Zenoira, abbiamo conosciuto le vicende di moltissimi personaggi che, nonostante il loro ruolo prettamente secondario nelle vicende principali, hanno sempre aggiunto qualcosa alla storia di Fevrith.
Mentre il plot principale si pone come una grandissima preparazione alla battaglia finale dagli sviluppi piuttosto lenti, le side quest caratterizzano meglio la storia di Unicorn Overlord, mostrandoci soprattutto le due facce della medaglia della missione di Alain. Infatti nelle secondarie abbiamo potuto conoscere meglio i nostri avversari e comprendere i sacrifici delle loro scelte.
In particolar modo alcune missioni ci hanno dato la possibilità di decidere le sorti del comandante nemico, permettendoci dunque di giustiziarlo a sangue freddo, di risparmiargli la vita o reclutarlo. In questo caso avremo la possibilità di rimpolpare le fila del nostro esercito con nuove figure, espandendo e migliorando la nostra potenza bellica.
Il gioco ci ha messo di fronte a delle scelte morali che non hanno influenzato la nostra condotta: queste perdono valore in assenza di un sistema karma che in qualche modo avrebbe potuto delineare la caratterizzazione del protagonista in qualità di futuro re di Cornia, lasciandoci anche perplessi nell’assenza di impatto morale che alcune decisioni hanno sul racconto.
Se all’inizio questa possibilità potrà risultare allettante (come abbiamo fatto intendere nelle nostre prime impressioni), sul lungo andare tale incognita perde valore, indebolendo quello che invece poteva essere un grandissimo potenziale per l’ultima produzione di Vanillaware. Ciò che possiamo apprezzare però è la caratterizzazione dei personaggi secondari: ognuno di loro avrà sempre qualcosa da raccontare.
La storia di Unicorn Overlord dunque ha un potenziale rimasto inespresso in parte, perché se è pur vero che la coralità dei suoi racconti si incastrano perfettamente nel nostro viaggio, proviamo del rammarico nel vedere che la narrazione non riesca ad essere completamente coinvolgente, colpa anche di alcune scelte piuttosto scontate.
L’esercito della liberazione
L’esercito della liberazione è la parte più fondamentale dell’esperienza sia ludica che narrativa di Unicorn Overlord. La sua nascita e preparazione non è solamente il traino del racconto, ma è anche l’elemento principale del gameplay del titolo sviluppato da Vanillaware.
La sua creazione infatti passa nella selezione di guerrieri da integrare nelle unità, che possono agire seguendo unicamente le nostre indicazioni. Queste sono composte fino a un massimo di cinque combattenti i quali, a seconda della classe a cui appartengono e alle loro abilità hanno un determinato impatto sulla battaglia.
La componente tattica passa soprattutto nella fase di preparazione dell’esercito: le unità dopotutto necessitano di componenti diversi tra loro affinché possano affrontare determinati combattimenti senza soccombere troppo facilmente. Realizzare dunque delle unità varie e ben attrezzate sarà la chiave vincente per riconquistare Fevrith.
Sotto questo punto di vista lo studio di 13 Sentinels ha posto una grandissima cura: non è solo la varietà delle classi ad essere imponente, ma anche le loro funzionalità forniscono un apporto non indifferente per l’esito della battaglia. In particolar modo, ogni tipologia di combattente ha i suoi punti di forza, debolezze e persino unicità.
Per sottoporvi un esempio, le unità aeree sono estremamente efficaci quando si tratta di aggirare gli ostacoli naturali (corsi d’acqua, montagne) per colpire il nemico alle spalle, mentre gli appartenenti alla razza dei feridi diventano persino più forti al calar del sole.
Si trattano di fattori da prendere assolutamente in considerazione durante una missione, poiché anche una classe, o un combattente ben posizionato in un’unità può fare la differenza durante una battaglia. Ovviamente, creare delle combinazioni di guerrieri azzeccate vi permetterà di superare anche le situazioni più ostiche senza troppe difficoltà.
In alcune occasioni inoltre, le unità possono supportarsi a vicenda, o sprigionare le loro abilità per ottenere un vantaggio tattico sul terreno in cambio di punti valore, una valuta che si otterrà conquistando le posizioni nemiche ed eliminando le truppe avversarie. Questi token sono utili per lo schieramento di altre unità, permettendo di espandere la propria potenza bellica.
Sul piano del gameplay Unicorn Overlord è stato molto stimolante, dato che grazie all’assoldamento di nuovi guerrieri si ha l’occasione di sperimentare con il proprio esercito. Inoltre, per ciascuna classe e guerriero, abbiamo trovato un sistema di progressione molto allettante, che incentiva degli approcci mirati alla componente tattica.
Infatti ogni guerriero può essere promosso a nuova classe, ottenendo così nuove abilità e potenziamenti. Questo caratterizza una crescita del personaggio stratificata, poiché in base ai tratti in suo possesso potrà migliorare in alcuni aspetti. Soprattutto assoldando i mercenari, si possono decidere alcune delle sue caratteristiche, influenzandone così il suo effettivo sviluppo.
Tutto questo converge infine nello scopo principale del gioco: liberare Fevrith dal comando di Zenoira. Ciò sarà possibile unicamente liberando insediamenti, città, villaggi e fortezze, completando passo dopo passo le numerose missioni secondarie che il gioco porrà lungo la riconquista del territorio.
Liberare Fevrith un passo alla volta
La liberazione delle regioni sarà un passo fondamentale del racconto, ma anche lo scopo per cui è stato pensato il gameplay di Unicorn Overlord. Servendoci del nostro esercito e delle unità organizzate, si possono liberare i numerosi punti d’intesse sparsi in ogni area della mappa. Esplorandola in ogni suo angolo permetterà di scoprire villaggi e fortezze conquistate da Zenoira.
Considerate come missioni secondarie, la liberazione di questi luoghi passa perlopiù attraverso l’eliminazione del generale di turno e la conquista della sua postazione di comando, con un terreno di battaglia tappezzato di unità nemiche, fortificazioni e strumenti d’assedio che possono essere abbattuti o utilizzati.
Considerata la gestione e disposizione delle proprie unità e di quelle zenoirane, della conformazione del territorio e di tutti quegli elementi che potrete sfruttare a vostro favore (come santuari o basi conquistate), ogni missione vi inviterà a utilizzare tattiche leggermente differenti tra loro, sfruttando soprattutto le situazioni che si creeranno in combattimento.
Tuttavia, considerando anche gli aspetti parametrici della produzione come statistiche e livello, in alcune occasioni sarà sufficiente schierare le unità più forti e lanciarle dritte sui nemici. Ovviamente non sarà sempre così: una combinazione di guerrieri mal costruita capitolerà in un’inevitabile sconfitta.
La liberazione di città e fortezze comporta la conquista di piccole porzioni di territorio che nel loro insieme contribuiscono alla causa per cui nasce l’esercito della liberazione. Un punto d’interesse conquistato si tramuta in un tassello fondamentale per la missione di Alain e compagni, e da questi luoghi si possono trarre diversi benefici.
In primis le fortezze sono il luogo principale in cui evolvere ed espandere il proprio potere bellico: qui possiamo assumere altri mercenari (scegliendone la classe a disposizione e i tratti) oppure promuovere i nostri guerrieri alle classi avanzate. Sarà persino possibile testare le unità in combattimenti simulati e congedare i mercenari in eccesso.
Le città invece servono unicamente per acquistare oggetti ed equipaggiamenti per il nostro esercito, ma anche per guadagnare qualche ricompensa consegnando i materiali raccolti. Queste inoltre potranno essere ricostruite sbloccando in qualche occasione delle funzionalità interessanti (come il trasporto marittimo o la taverna).
Conquistare dunque questi luoghi ci consente di sradicare la presenza zenoirana lungo il territorio, rendendo così l’esplorazione più sicura. La scoperta della mappa è molto importante, data soprattutto la presenza attività secondarie che rifocillano i contenuti presenti in Unicorn Overlord. Tra statue e rovine da analizzare, vi è sempre una ricompensa utile dietro l’angolo.
Ancor più importante è la raccolta dei materiali: con un Alain in miniatura che si muove sulla mappa di gioco si possono raccogliere risorse di ogni tipo, le quali serviranno per ricostruire le città devastate dal nemico. Tuttavia una volta conquistati tali appezzamenti di territorio niente e nessuno li potrà riconquistare.
Questo si traduce in una staticità del mondo che non prova a mutare determinate situazioni. Per esempio, troviamo assurdo che l’esercito nemico non provi minimamente a riprendere alcune posizioni perse con delle incursioni a intervallo regolare, e l’esperienza si tramuta in una partita a senso unico a nostro favore.
L’arte di Vanillaware
Vanillaware è un team dotato di un talento artistico davvero impressionante. Grazie soprattutto alla resa grafica 2D, il team riesce sempre a confezionare delle produzioni visivamente spettacolari, regalandoci il più delle volte dei quadri in movimento. Il tutto prende vita nelle illustrazioni, negli scenari e nel portentoso character design, che si mostra ancora una volta incredibile.
Ogni classe, razza e personaggio rappresentato in Unicorn Overlord acquisisce un grande valore grazie alle mani di artisti fenomenali, a cui va assolutamente il merito per la realizzazione di un mondo fantasy medievale molto credibile. Persino l’interfaccia si sposa egregiamente con quelle che sono i temi principali su cui si erige il titolo.
Sulla versione PlayStation 5 che abbiamo testato il titolo ci è parso molto pulito e fluido, con i suoi sprite 2D molto definiti. Spostando invece l’attenzione sul comparto sonoro, la colonna sonora curata dal team di Basicscape ci è parsa molto orecchiabile, che rimarca soprattutto le tematiche medievali del racconto.
Sulla traccia audio del doppiaggio necessitiamo di fare un appunto: abbiamo avviato il titolo in inglese, ma il parlato anglofono risulta incompatibile con i testi localizzati in italiano, pertanto suggeriamo di optare (anche in questo caso) per la lingua giapponese, da cui a quanto pare deriva l’apprezzabilissima localizzazione nostrana.
Unicorn Overlord: ultime considerazioni
Unicorn Overlord riesce a concretizzare quelle che sono le ambizioni di Vanillaware. Dal racconto impreziosito da missioni secondarie fondamentali a un gameplay tattico estremamente solido, il nuovo videogioco dallo studio di Dragon’s Crown centra il segno non senza qualche piccolo inciampo.
Come un Icaro che bruciò le proprie ali avvicinandosi al sole, il nuovo GDR tattico infatti non si cura di dare maggiore valenza a elementi e meccanismi che rendono tale produzione ottima, e che con simili accortezze avrebbe potuto raggiungere vette ancora più alte. Tuttavia, questa tappa raggiunta dallo studio di Atlus traccia un percorso ancor più positivo.
Al netto di tale mancanze che indubbiamente avrebbero fornito un apporto positivo alla qualità complessiva del gioco, Unicorn Overlord riconferma il talento di un team che continua a crescere e a ritagliarsi un posto nel cuore del grande pubblico, facendosi riconoscere per le sue doti soprattutto artistiche in tutto il mondo.
Unicorn Overlord RECENSIONE | Un altro centro per Vanillaware
Unicorn Overlord riesce a concretizzare quelle che sono le ambizioni di Vanillaware. Dal racconto impreziosito da missioni secondarie fondamentali a un gameplay tattico estremamente solido, il nuovo videogioco dallo studio di Dragon's Crown centra il segno non senza qualche piccolo inciampo. Come un Icaro che bruciò le proprie ali avvicinandosi al sole, il nuovo GDR tattico infatti non si cura di dare maggiore valenza a elementi e meccanismi che rendono tale produzione ottima, e che con simili accortezze avrebbe potuto raggiungere vette ancora più alte. Tuttavia, questa tappa raggiunta dallo studio di Atlus traccia un percorso ancor più positivo. Al netto di tale mancanze che indubbiamente avrebbero fornito un apporto positivo alla qualità complessiva del gioco, Unicorn Overlord riconferma il talento di un team che continua a crescere e a ritagliarsi un posto nel cuore del grande pubblico, facendosi riconoscere per le sue doti soprattutto artistiche in tutto il mondo.
Un nuovo successo per Vanillaware
Pro
- Missioni secondarie interessanti e ben caratterizzate
- Un cast ricco e variegato
- Gameplay solido
- Direzione artistica impeccabile
Contro
- Storia principale non proprio coinvolgente
- Alcune scelte morali sono piuttosto forzate, soprattutto nei casi più drastici