Uncharted 3: Drake’s Deception – Recensione Uncharted 3: Drake’s Deception

Passando agli scontri a fuoco, anche in questo caso ci ritroviamo a segnalare delle migliorie piuttosto che delle vere e proprie innovazioni: il sistema di coperture e di mira è rimasto (fortunatamente) invariato, garantendo un’intuitività e una precisione che negli ultimi anni hanno fatto scuola ad altri titoli dello stesso genere. A subire un netto miglioramento sono stati invece gli scontri ravvicinati e le scazzottate con più avversari contemporaneamente: Drake è ora in grado di eseguire molte più mosse e schivate, interagendo con l’ambiente circostante per mettere a segno ko più spettacolari. In una rissa al bar, ad esempio, sarà possibile prendere una bottiglia dal bancone per romperla in testa al primo malcapitato avversario che si opporrà alla vostra fuga, mentre al mercato si potranno prendere letteralmente a pesci in faccia i nemici. Ma non è finita: atterrando un nemico armato, in Uncharted 3 è possibile prendergli al volo l’arma mentre lui cade tramortito, così come (questa è la mossa che ci è piaciuta di più in assoluto) si può lanciare la propria arma in mano ad un nemico per disorientarlo, per poi colpirlo e, una volta atterrato, riprendersela indisturbati e continuare per la propria strada. Si tratta di semplici aggiunte che, nella concitazione della battaglia, capitano molte volte più casualmente che per una vera e propria intenzione del giocatore. Nonostante ciò, è proprio tutta questa varietà di azione che rende Uncharted 3 superiore ad ogni altro titolo della sua categoria, dando senso anche ad una rigiocabilità che permette, grazie alle azioni appena elencate, di affrontare più volte il gioco godendo delle piccole ma significative variazioni presenti in ogni combattimento.


Le sparatorie al limite dell’impossibile, come nel migliore dei film d’azione, non mancano mai


Sabbia negli occhi
, spari nelle orecchie

Nelle ultime settimane abbiamo già speso fiumi di parole sulla realizzazione della sabbia e sull’impegno degli sviluppatori di Naughty Dog per la realizzazione di uno scenario desertico davvero in grado di stupire. Come per i precedenti capitoli, però, a lasciare di stucco in Uncharted 3 non è la particolare realizzazione di un qualsivoglia elemento grafico, quanto più una visione d’insieme in cui ogni singolo elemento può vantare un livello di dettaglio e un’attenzione fuori dal comune. La varietà delle ambientazioni proposte è incredibile, così come la disarmante tranquillità con la quale i game designers sono stati in grado di passare dagli sconfinati esterni di un deserto ai claustrofobici anfratti dei templi sotterranei. A lasciare veramente a mascella spalancata, comunque, sono gli scorci cittadini e le sezioni di inseguimento nelle quali – nei panni ora dell’inseguito ora dell’inseguitore – Nathan si ritrova in mezzo alla folla: situazioni del genere sono proposte più di una volta durante tutta l’avventura, e possiamo garantirvi che gli inseguimenti sono quanto di meglio ci possa essere in Uncharted 3 per permettervi di immedesimarvi nel personaggio e nell’azione.

Nonostante ciò, non vogliamo gridare gratuitamente al miracolo ed esaltare una perfezione raggiunta al 100%: alcune particolari scene, come ad esempio quelle che vedono Nate e compagni fuggire da uno sciame di ragni assassini (espediente tra l’altro utilizzato più di una volta nel gioco), hanno mostrato a nostro avviso di poter avere ancora qualche margine di miglioramento. Resta comunque il fatto che graficamente Uncharted 3 non ha niente da invidiare alle altre importantissime esclusive PS3 uscite nell’ultimo periodo: in particolar modo, segnaliamo con gioia come le texture e le animazioni dei personaggi facciano a gara con quelle di Killzone 3, God of War 3 ed Heavy Rain. A proposito del titolo Quantic Dream, ricordiamo come a suo tempo erano stati fatti dei paragoni tra le espressioni facciali dei protagonisti di Heavy Rain e quelli di Uncharted 2. Se allora il paragone vedeva i due titoli sfidarsi in un testa a testa senza un vero vincitore, con l’avvento di Uncharted 3 abbiamo assistito all’incredibile: dalle espressioni di tutti i personaggi principali – Nathan Drake in testa, realizzato davvero con un dettaglio incredibile – traspare una rosa di emozioni molto vasta, sia nei filmati di intermezzo che durante il gameplay. Vi capiterà più di una volta, durante il gioco, di affrontare una situazione pericolosa come sfuggire per un soffio a morte certa, così come vi capiterà di mettere a segno un ko particolarmente cruento su un nemico: bene, tutto questo sarà accompagnato da diversi movimenti dei muscoli facciali (realizzati con le più moderne tecniche di motion capture) del protagonista, che ci mostrerà rispettivamente tutta la sua paura o la sua soddisfazione con le espressioni più realistiche che si siano mai viste in un action-adventure.


Più di una volta, le espressioni del viso dei protagonisti vi lasceranno a bocca aperta

 

Per quanto riguarda la componente audio, questa si attesta sugli ottimi livelli dei precedenti capitoli, proponendo la solita colonna sonora registrata con strumenti etnici e non convenzionali, in perfetta sintonia con le atmosfere orientali e avventurose del gioco. Il doppiaggio, interamente localizzato in italiano, è molto ben curato e realizzato dagli stessi doppiatori dei precedenti episodi. Il copione hollywoodiano ha permesso agli sviluppatori di far parlare molto i personaggi, anche durante le scene d’azione. Oltre ai dialoghi da oscar, a strapparci un sorriso sono state le spavalde battute di Drake durante le scazzottate, a partire dalla classica "Tieni, offre la casa" mentre il nostro eroe rompe una bottiglia di liquore contro un avversario. Per un titolo che mira a sfondare il già labile confine tra videogames e cinema, la colonna sonora non poteva essere sottovalutata: per nostra fortuna, Naughty Dog ha messo la stessa passione e la stessa cura nei dettagli nella componente tanto nella componente grafica quanto in quella audio.

Multiplayer multiopzione

Al comparto multiplayer di Uncharted 3 abbiamo già dato spazio con un articolo dedicato, così come ne abbiamo parlato dopo la nostra prova all’evento di presentazione durante il quale abbiamo potuto anche intervistare Justin Richmond, il game director del gioco. In questa sede, rimandandovi ai sopracitati articoli per gli approfondimenti del caso, vogliamo solamente ricordare alcune caratteristiche e novità rispetto al già ottimo multiplayer di Uncharted 2: le modalità sono tante e molto divertenti, dal classico deathmatch fino alle sfide a squadre con diversi obiettivi; Naughty Dog ha lavorato molto per inserire nel gioco una numerosa serie di espedienti – alcuni dei quali, come l’overtime o la sudden death nei match a squadre, sono molto simili alle regole applicate alle partite di calcio più importanti – per decretare con sicurezza i vincitori delle sfide online, che non potranno mai concludersi con un pareggio. E’ stata espansa a dismisura la possibilità di personalizzare i propri avatar sin nei più piccoli particolari, rendendo disponibili sempre più oggetti e opzioni di customizzazione in base al grado online raggiunto. E’ stata infine integrato il collegamento con Facebook, per permettere al comparto multiplayer di Uncharted 3 di essere davvero sociale, facendo in modo che gli utenti possano con facilità trovare i propri amici per invitarli alle partite in corso, così come vantarsi sulla bacheca del social network dei risultati raggiunti.

Chi non ha mai provato il multiplayer di Uncharted 2 storcerà un po’ il naso davanti al nostro ottimismo, pensando che un’avventura nata come single-player, a senso unico e ricca di script, possa difficilmente essere adattata per divertire allo stesso modo più giocatori contemporaneamente. Tutto quello che possiamo dirvi, in questo caso, è: provare per credere. Naughty Dog, dimostrando ormai un totale controllo del personaggio e una sensibilità artistica fuori dal comune, è riuscita nell’intento di non snaturare l’anima di Nathan Drake rendendo il gioco online divertente tanto quanto la sua controparte single-player. Se amate giocare in rete, quindi, anche solo di tanto in tanto, tenente presente che la longevità di Uncharted 3 per voi sarà molto alta, garantendovi ore e ore di divertimento aggiuntivo anche dopo la conclusione della campagna principale.


Anche le mappe multiplayer sono ricche di colpi di scena, per rendere il tutto più cinematografico

In conclusione

Parliamoci chiaro, Uncharted 3 è senza dubbio l’action-adventure dedicato al grande pubblico che farà vendere tonnellate di PS3 per tutte le prossime vacanze natalizie. Non lo acquisterete solamente se siete tra i pochi che non si sono lasciati ammaliare dal carismatico personaggio di Nathan Drake in questi ultimi anni. Se avete amato i primi due episodi, sappiate che in Uncharted 3 troverete una versione riveduta e corretta delle meccaniche già collaudate che ben conoscete, più qualche piccola piacevole aggiunta in grado di rendere l’esperienza ancora più coinvolgente. In estrema sintesi, possiamo dire che Uncharted 3 sta a Playstation 3 così come Super Mario Galaxy 2 sta a Nintendo Wii: se possedete una Playstation 3 il terzo capitolo delle avventure di Nathan Drake è, a nostro avviso, il must-have da mettere in cima alla lista. Se ancora non possedete la console, potete seriamente prenderne in considerazione l’acquisto: se non la comprerete per Uncharted 3, difficilmente lo farete per qualche altro titolo.

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