Ultimate Marvel vs. Capcom 3 – Recensione Ultimate Marvel vs. Capcom 3
Diciamolo subito: la politica Capcom è sempre stata discutibile. Prendiamo in esempio Street Fighter IV: quasi un anno dopo l’uscita, ecco arrivare sugli scaffali la versione riveduta, con tanto di DLC aggiuntivi e piccole migliore. Eppure, in fondo, lo stesso gioco. Ultimate Marvel vs. Capcom 3 soffre dello stesso problema. Certamente, le aggiunte e le migliore lo rendono un titolo più ricco e appetibile del gemello meno accessoriato, ma indubbiamente i giocatori che già possiedono la versione originale potrebbero sentirsi un po’ presi per i fondeli. Ora però lasciamo le polemiche da parte ed analiziamo il titolo in sé.
New Entry non proprio new
La novità maggiore di Ultimate Marvel vs. Capcom 3 è rappresentata da ben dodici guerrieri nuovi di zecca. Occhio, però, perché i nuovi arrivati sono già stati proposti, a coppie di due (un personaggio Marvel ed uno Capcom) con singoli DLC. Per la Marvel ecco arrivare il focoso Ghost Rider, il magico Dottor Strange, l’infallibile Hawkeye e i poco conosciuti (in italia) Nova, Iron Fist e Rocket Racoon. Mamma Capcom invece ha rilanciato inserendo Frank West, direttamente da Dead Rising, Nemesis da Resident Evil 3, Vergil da Devil May Cry 3, Firebrand da Ghost’n Goblins, Strider Hiryu dalla serie Strider e, il più improbabile di tutti, Phoenix Right dall’omonima serie.
Strider Hiryu è un lottatore che regala soddisfazioni!
Considerazion fan servistiche a parte, i nuovi personaggi si presentano con un insieme vario e interessante di mosse, stili e possibilità. Se Hawkeye è tanto potente dalle lunghe distanze quanto debole in uno scontro diretto, Strider Hiryu si dimostra un veloce picchiatore, in grado di rivaleggiare con Spiderman in quanto a rapidità. Nova invece, grazie alle sue mosse, appare come una specie di fusione tra Iron Man e Thor, decisamente equilibrato in battaglia. Eccellenti anche Vergil, Nemesis e Ghost Rider, sicuramente capaci di diventare i prediletti di qualche giocatore. Un discorso a parte merita Phoenix Right, il cui particolarissimo stile richiede il ritrovamento di una serie di indizi per essere utilizzato con i massimi risultati.
Il resto della squadra è rimasto pressapoco invariato, a parte qualche rimaneggiamento per quanto riguarda il bilanciamento. Vere e proprie spine nel fianco, come Akuma o Magneto, sono stati depotenziati, pur rimanendo leggermente sgravi rispetto ad altri lottatori, come Spiderman. Purtroppo, Jill Valentine e Shuma Gorath non sono stati inseriti, rimanendo dunque DLC anche in questa versione. Un vero peccato.
Il buon vecchio Hawkeye? Meglio di una mitragliatrice!
A colpi di pad
Ludicamente parlando, il prodotto è rimasto largamente simile alla versione precedente. I rimaneggiamenti, nuovi personaggi a parte, riguardano l’equilibrazione delle varie mosse e super mosse. L’X-Factor, la particolare trasformazione che potenziava il personaggio in base al numero di compagni di squadra caduti in battaglia, è stata rivista e depotenziata. Prima, qualsiasi personaggio si utilizzasse, si diveniva praticamente invincibili. Ora, pur rimanendo in grado di ribaltare le sorti di uno scontro, l’X-Factor appare decisamente più gestibile. La ricalibrazione ha riguardato anche i personaggi in grado di volare, negando loro la possibilità di pararsi durante le fasi aeree, e lo stordimento, adesso meno fastidioso poiché i personaggi si riprendono molto più velocemente.
L’accorgimento più netto riguarda le Hyper Combo, mosse potenti utilizzabili solo con l’apposita barra piena. Queste mosse, particolarmente fastidiose e utilizzabili ad oltranza, rendevano determinati personaggi sin troppo sgravi, specialmente se accoppiati con lottatori molto potenti, in grado di riempire la barra con pochi assist. La versione Ultimate ha reso più lento e difficile riempire la barra, scaricabile anche durante le difficili combo aeree. Nonostante l’accorgimento, però, castare attacchi speciali a raffica è rimasto sin troppo facile.
Lo spaventoso ghigno del centauro infernale
Migliorie a parte, Capcom ha pensato bene di rivedere leggermente il multiplayer e di aggiungere ben due nuove modalità. La prima, chiamata Galactus Mode, sbloccabile solo con il raggiungimento di trentamila punti battaglia, ci calerà nei panni dell’imponente divoratore di mondi lungo la classica modalità arcade. L’idea è tanto simpatica quanto inutile. La seconda modalità, Heroes vs Heralds, non è ancora presente nella confezione di gioco. Si tratta infatti di un DLC gratuito, una folle battaglia online tra videogiocatori che, suddivisi tra eroi e araldi, potranno beneficiare del potenziamento di alcune carte per utilizzare poteri come invisibilità, X-factor esplosivi, super velocità e altre amenità varie, il tutto all’insegna del caos più puro.
Chiudiamo la panoramica sul gameplay citando, velocemente, le migliorie apportata all’online. Si tratta semplicemente della possibilità di assistente alle battaglie come spettatore e dell’aggiunta di un interfaccia per segnalare la stabilità della connessione di tutti i partecipanti ad uno scontro. Non è invece necessario spendere parole per elogiare il coloratissimo comparto grafico, rimasto invariato rispetto a quanto già visto nel vecchio Marvel vs. Capcom 3.
Ne vale davvero la pena?
Come già accennato in apertura, Ultimate Marvel vs. Capcom 3, che pur migliora il titolo base equilibrandolo e arricchendolo di nuove possibilità, potrebbe apparire come uno schiaffo in faccia verso tutti quei giocatori che già possiedono il titolo originale, o che invece hanno pensato bene di acquistare tutti i DLC. Se per chi non possiede ancora il gioco questa versione Ultimate rappresenta sicuramente un must have, per tutti gli altri potrebbe suonare come una presa in giro.
Se siete amanti di picchiaduro e ancora non avete Marvel vs. Capcom 3 prendetelo pure ad occhi chiusi. Il gioco è coloratissimo, caotico e divertente, animato da una comunità online davvero agguerrita. Se non amate il genere, ma siete comunque fan di Marvel, Capcom o entrambi, potreste comunque farci un serio pensierino.