Twin Mirror – Recensione
La parola migliore per descrivere Twin Mirror è “competente”. Tutto ciò che fa è competente, niente risulta notevolmente fatto male, ma di contro niente ci ha sorpreso. Dopo le nostre 2 run del titolo, ci siamo ritrovati parecchio delusi, non per un lavoro insufficiente ma per una mancanza di anima in tutto ciò che Twin Mirror cerca di fare. L’avventura di DONTNOD è scritta meglio di altre opere nello stesso genere, nel senso che ha una narrativa sensata che scorre da inizio a fine, ma non porta nulla di avvincente sul tavolo, finendo per dare l’impressione di durare più del dovuto nonostante in realtà duri veramente poco. Ma andiamo più in profondità, e vediamo ciò che ci ha convinto e ciò che invece non abbiamo apprezzato del primo gioco autopubblicato da DONTNOD.
Twin Mirror è un’avventura grafica moderna, sulla falsariga di opere come Life is Strange o Detroid Become Human, in cui la narrativa e la presentazione scenica sono in primo piano. A livello grafico, Twin Mirror è senza dubbio il titolo più ambizioso e ben riuscito di DONTNOD. Il passo in avanti rispetto a Tell Me Why è notevole, e l’aspetto grafico è probabilmente l’unica cosa che riusciamo a promuovere in questa nuova produzione. Le ambientazioni sono dettagliate e vive, le animazioni dei personaggi son legnosette, ma non abbastanza da rompere l’immersione e i giochi di luce creano alcune scene abbastanza suggestive. Twin Mirror quindi partiva con le migliori premesse, ma basta poco per cominciare a notare quanto vacuo sia tutto ciò che gira intorno alla buona presentazione grafica.
Senza ulteriori indugi, tuffiamoci quindi nel tema principale di questa recensione: la narrativa. La storia segue Sam, un ex-giornalista con una doppia personalità e la possibilità di usare la propria mente come “palazzo” per controllare se stesso e scavare nei suoi ricordi. A causa della morte di un amico, Sam torna nella cittadina dalla quale è fuggito anni prima dopo aver pubblicato un’articolo che ha distrutto le vite di tanti cittadini, provocando la chiusura della miniera che li sosteneva. Dopo essere stato aizzato dalla figlia del defunto, Sam comincerà a indagare sulla morte dell’amico, con il proprio doppelganger e il proprio palazzo mentale sempre al fianco. La base della narrativa è interessante, niente di estremamente fantasioso, ma con sicuramente molto potenziale. Questo potenziale non verrà sfruttato.
Il palazzo mentale risulta essere una scusa per tediosi e banalissimi micro-puzzle, mandando così all’aria tutte le magnifiche idee che potevano avere per sviluppare una materializzazione del mondo interiore del protagonista. A causa di ciò, Sam risulta piatto e noioso, grazie anche alle scelte multiple tra le sue idee, che risultano sempre maleducate o infantili, e quelle del doppelganger che invece lo inducono a comportarsi da persona normale. L’intrigo dietro al mistero viene rotto immediatamente dal fatto che i sospettati sono talmente clichè da comunicare senza volerlo l’intera storia tramite il loro ruolo nella fase di presentazione. La peggiore cosa che un thriller mystery può fare è avere una soluzione talmente banale da essere scoperta ben prima di quanto inteso dagli scrittori, e Twin Mirror è grave colpevole di questo peccato. Non ci sono particolari scivoloni nella scrittura, tutto ciò che succede è logico e sensato…persino troppo, al punto di risultare prevedibile e banale. Come detto ad inizio recensione, è una scrittura competente, ma niente più.
Il cast di personaggi secondari è a sua volta estremamente noioso. Si passa da personaggi perennemente in torto in ogni possibile situazione come Kathy, a altri che sono semplicemente persone dotate di buonsenso che non possono mai sbagliare. Questi personaggi non sono male nella loro bolla, ma come insieme non funzionano. Nessuno ha il carisma di trascinare una trama tanto banale come quella di Twin Mirror attraverso le poche scene che la compongono. A questo si aggiunge anche uno sterile approccio al gameplay, che si basa solamente sul raccogliere indizi in stanze chiuse e formulare opinioni scegliendo tra 3 diverse opzioni fino a quando non si trova quella giusta. Abbiamo tentato più volte di sbagliare ipotesi alla ricerca di un bad ending, sperando di andare fuori strada per rendere gli eventi un po’ più interessanti di quanto non stessimo vedendo fino ad allora. Ovviamente, non c’è nulla dietro a queste risposte sbagliate. I finali sono dettati da poche scelte, fatte anche benino, ma che sono completamente estranee alle sezioni di gameplay.
Concludiamo quindi con qualche parola su prestazioni e colonna sonora. Quest’ultima cade sotto lo stesso ombrello di tutto ciò che abbiamo descritto fino ad ora. Si tratta di una colonna sonora competente, che accompagna senza appesantire o infastidire, ma anche senza regalare nessuna emozione o aiutare qualche scena ad aver impatto. A livello di prestazioni, Twin Mirror si è comportato benino, girando completamente a settaggi Ultra su un PC di fascia media.
In definitiva, Twin Mirror possiamo consigliarlo solo a chi adora con tutto sè stesso questo genere videoludico. La narrativa sterile e i personaggi dimenticabili sono la condanna di un gioco che osa pochissimo in qualsiasi cosa voglia fare. Il risultato è un titolo competente, che funziona ed ha un inizio ed una fine, ma che non pensiamo valga il (poco) tempo che richieda per essere completato. Non si tratta di un gioco tremendo o fatto male, ma di un titolo che non ha niente da offrire di interessante; il che, in base ai punti di vista, può anche essere peggio.
Pro
- Graficamente gradevole
- Privo di Enormi difetti...
Contro
- ..Ma anche completamente privo di originalità
- Narrativa sterile e noiosa
- Approccio al gameplay molto pigro