TWD: Saints & Sinners Retribution – Recensione
Cupa, abbandonata e pericolosa, questi sono alcuni degli aggettivi che descrivono al meglio la città di New Orleans che potrete esplorare in The Walking Dead: Saints & Sinners Retribution, il secondo capitolo che dopo essere sbarcato su Oculus Quest 2, arriva finalmente in una versione rivisitata e migliorata sotto ogni punto di vista per PlayStation VR2.
È arrivato il momento di porre sotto la nostra lente d’ingrandimento tutti i dettagli di questa produzione firmata Skydance e Skybound che ci porta all’interno del mondo di Robert Kirkman per affrontare in prima persona orde di non morti e non solo mentre si deciderà il destino di una città sull’orlo del collasso.
The Walking Dead: Saints & Sinners Retribution è il secondo capitolo che prosegue esattamente da dove si è interrotto il precedente. Siamo all’interno di un hotel ed è appena crollato il pavimento sotto di noi. Al nostro risveglio saremo senza armi e giusto con qualche strumento utile come la torcia. Durerà poco il momento di quiete in quanto fin dai primi istanti di gioco saremo chiamati ad impugnare un arma e farci strada verso l’uscita dell’albergo indenni.
Per chi si approccerà a questo titolo per la prima volta, vi consigliamo caldamente di giocare il tutorial che illustra chiaramente ogni meccanica del gioco così da essere subito pronti all’azione.
Un fattore estremamente positivo di The Walking Dead: Saints & Sinners è l’interazione con l’ambiente. A differenza di tanti altri titoli per PlayStation VR2 in cui spesso e volentieri il mondo di gioco è sì ben curato ma mai interagibile, ecco che invece in questo gioco si può concretamente interagire con un elevato numero di oggetti. Sia chiaro, non siamo ancora ai livelli di un Half-Life: Alyx ma è sicuramente una delle produzioni che più si avvicina a quella perfezione che si cerca in un titolo VR.
Gli oggetti saranno in generale fondamentali per diversi motivi, in primo luogo alcuni di essi potranno essere usati per curarci, come ad esempio delle garze che dovremo avvolgere attorno alle nostre braccia, (e si, in questo titolo niente mani fluttuanti ma si vedranno gli interi arti) altresì, medicinali, munizioni e altri oggetti che potranno essere convertiti in materiali utili al banco da lavoro per costruire nuovi oggetti e armamenti.
Ciò che funziona maggiormente in The Walking Dead: Saints & Sinners Retribution è proprio il doversi preparare ed essere consapevoli che ogni esplorazione può esporci a situazioni pericolose e come tali richiedono una scelta sagace, in quanto, non avremo di certo un inventario infinito, bensì, un vero e proprio zaino che potrà essere controllato in qualsiasi momento come si farebbe nella realtà: lo si prende e lo si tira fuori per controllare cosa c’è al suo interno.
Nella produzione firmata Skydance e Skybound non vi è un singolo menu che non sia perfettamente incastonato nello scenario. Tutto è perfettamente coerente con il gioco, dagli obiettivi, sempre visibili nel taccuino posto sulla tasca destra della nostra giacca, alle mappe per esplorare New Orleans con la nostra piccola imbarcazione. Una minuzia che il più delle volte fa la differenza, specialmente in un contesto VR in cui il risultato finale è quello di garantire al giocatore un alto livello d’immersione nel titolo, fattore che The Walking Dead: Saints & Sinners Retribution ottiene a pieni voti.
Ciò che rischia di rovinare in parte l’esperienza di questo secondo capitolo è forse proprio il suo voler essere necessariamente un “due”, piuttosto che un addendum di quello che è stato il precedente capitolo uscito nel 2020. In questa nuova avventura ad esempio, la narrazione scorre in maniera decisamente più lineare e con meno bivi, eccezion fatta per il finale che sicuramente (o almeno si spera) rappresenterà un forte cambiamento alla città di New Orleans e dei suoi sopravvissuti. Si percepisce fin dalle prime battute di The Walking Dead: Saints & Sinners Retribution che si è quasi forzati ad essere pedine di un conflitto interno tra fazioni alla costante ricerca del controllo di una città sull’orlo del collasso.
Lascia l’amaro in bocca ad esempio il poter esplorare una New Orleans sicuramente ben curata ma estremamente deserta (anche di non morti) nelle zone che facevano parte del primo capitolo, che saranno tutte in gran parte rivisitabili ma prive di ricompense, anche solo per la mera esplorazione. Tutto questo è contrapposto a quello che di fatto è un gameplay loop alquanto intelligente che ci dovrebbe spingere ad esplorare la città sia di giorno che di notte al fine di recuperare materiali e cibo da portare al nostro rifugio. Sarebbe stato sicuramente più appagante poter trovare maggiori stimoli nel rivisitare anche le altre zone di New Orleans al fine di rendere l’esperienza di questo secondo capitolo ancor più ricca sul fronte del contenuto.
Quello che invece funziona in maniera impeccabile è il gameplay: dinamico, divertente e responsivo. Si potrà scegliere se fare maggiore uso delle armi melee oppure fare affidamento alle tante bocche da fuoco presenti in gioco (naturalmente tenendo sempre conto delle munizioni). In entrambi i casi, il feedback dei colpi è sempre soddisfacente. Colpire uno zombie con una lama affilata potrà avere risultati diversi se decideremo di colpirlo con più o meno intensità, oppure se decideremo di inclinare la lama perpendicolarmente al collo di un non-morto, ecco che si potrà veder saltare di netto la sua testa.
The Walking Dead: Saints & Sinners Retribution non rinuncia ad un leggero gore, mai troppo accentuato per via dello stile grafico che, sebbene non punti al fotorealismo è comunque dettagliato e visivamente eccellente nella versione per PlayStation VR2 da noi provata.
Luci ed ombre vengono accentuate dagli schermi del nuovo visore PlayStation che, essendo OLED tradurrà il buio in un vero e proprio angolo di oscurità in cui senza l’utilizzo della nostra fidata torcia, sarà impossibile muoversi. Il titolo di Skybound e Skydance è inoltre uno dei titoli più longevi presenti attualmente nella libreria di PlayStation VR2, ci vorranno infatti circa una decina di ore per portare a compimento la storia di questo secondo capitolo che può estendersi considerevolmente se deciderete di esplorare a fondo ogni zona di New Orleans alla ricerca di tutti i collezionabili extra o incarichi secondari che si affiancheranno saltuariamente durante l’avventura principale e che aumentano anche il potenziale di rigiocabilità, specialmente per i più curiosi che vogliono scoprire i diversi bivi dopo ogni scelta fatta.
The Walking Dead: Saints & Sinners Retribution è un must-have per PlayStation VR2. Un titolo che è capace di porsi quasi ai livelli della monumentale produzione di Valve uscita su VR. Il pregio ma al contempo difetto è forse quello legato alla sua natura. Un corposo supplemento che poteva osare di più e gestire al meglio i contenuti già sfruttati del primo capitolo. Per chi deciderà di esplorare New Orleans partendo dal primo capitolo, apprezzerà sicuramente di più il pacchetto completo che terrà traccia di tutti i progressi e materiali raccolti, creando una vera e propria connessione tra le due esperienze che ad oggi, nella loro veste migliore su PlayStation VR2 si traducono in quanto sia coinvolgente ed immersivo il mondo della realtà virtuale.
Bello, immersivo e denso. Su PlayStation VR2 è un must-have, in special modo insieme al primo capitolo.
Pro
- Comparto tecnico ben curato
- Interazioni gioco/realtà tradotte coerentemente
- Longevo e ricco di attività da svolgere
- Menu di gioco perfettamente inseriti nel mondo di gioco
- Combattimenti melee/a distanza ottimi
Contro
- Narrazione più lineare e meno densa di contenuti rispetto al precedente capitolo
- Gli scenari del capitolo 1 vengono sfruttati di meno, talvolta abbandonati